Il romanzo di Emanuela E. Abbadessa, classificatosi tra i primi 5 libri scelti dalla Giuria del Premio Pavoncella, merita attenzione anche se non è stato premiato
Nella presentazione della casa editrice Rizzoli si legge quanto segue “Fine Ottocento. Fiammetta aspetta da tempo quell’incontro. Ha camminato per Firenze con una curiosa eccitazione addosso, all’idea di conoscere Mario Valastro, il poeta siciliano che lei legge ogni giorno nella solitudine delle sue stanze di maestra. Quando finalmente ce l’ha di fronte, tira fuori tutto il proprio carattere: gli tiene testa e sa essere seducente con intelligenza.
E lui si sente attratto da questa donna minuta e sfrontata, la cui sensualità è nascosta come la ciocca rosso vermiglio tra i suoi capelli. Tornato a Catania, il poeta non si riconosce più. Aspetta le lettere di Fiammetta e non si cura della madre e della zia, le temibili sorelle Strazzeri.
Possibile che lui, che di una moglie non voleva saperne, si sia innamorato? Anche Fiammetta è stupita: per lei una donna deve essere libera di costruire il suo destino e mai avrebbe immaginato di metterlo nelle mani di un uomo. In lui però vede rivolta e comprensione, che altro può essere l’amore? Ma dopo un viaggio di nozze idilliaco, a casa tutto precipita. Fiammetta deve fare i conti con se stessa e con una tentazione cui è difficile resistere.
Con il suo esordio, “Capo Scirocco”, Emanuela E. Abbadessa ci ha mostrato come si possa oggi scrivere un romanzo di sentimenti con la forza di un classico moderno. Confermandosi una delle voci più interessanti degli ultimi anni, con Fiammetta ci consegna una storia di slanci vitali e illusioni, in cui l’amore ha la forza spaventosa di una passione sbagliata”.
In effetti colpisce la sua maestria nel delineare e descrivere personaggi, luoghi, ambienti e atmosfere di un’epoca lontana, con una dovizia di particolari paragonabile a quella del grande Balzac.
- Emanuela Abbadessa
Anche l’abilità di introspezione psicologica conferisce fascino ai personaggi, coinvolgendo il lettore nelle vicende di Fiammetta, femminista ante litteram che da Firenze si trasferisce nel profondo Sud per amore di un marito siciliano, il quale si rivela ben diverso dall’uomo che aveva conosciuto come scrittore anticonformista e anticlericale.
Come al solito, nel rapporto di coppia il marito maschilista prevarica umiliando la donna con inaccettabili violenze a livello fisico e psicologico: non resta che la fuga.
Dai cenni biografici apprendiamo che” Abbadessa è nata a Catania nel 1964 e vive a Savona. Collabora con “La Repubblica”, è autrice di saggi musicologici e di “Capo Scirocco “(Rizzoli 2013), vincitore del premio Elba e del premio Rapallo Carige.
Laureata in Lettere moderna, si è sempre occupata di musica a tutti i livelli, dall’organizzazione di eventi musicali, all’insegnamento. Dal 2002 ha infatti insegnato Storia della Musica alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Catania dove è rimasta fino al 2005 anno in cui si è trasferita a Savona dove attualmente vive e lavora”.
In un’intervista ha dichiarato: “Mi sono liberamente ispirata, senza nessun intento biografico, alla figura della maestra toscana Giselda Fojanesi (1851-1946), pre-montessoriana e protofemminista, moglie del poeta satanista catanese Mario Rapisardi, nonché amante di Giovanni Verga. Inoltre ho tratto ispirazione dalla mia maestra delle elementari, donna meravigliosa, ancora viva. La mia maestra voleva che gli alunni della sua classe diventassero persone in grado di scegliere, di decidere e per questo ha sempre stimolato la nostra fantasia. I compiti che Fiammetta corregge sono gli stessi compiti che mi assegnava la maestra”.