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INTERVISTA A RUSSEL CROWE

A Roma per la presentazione del film “Un’ottima annata”
mercoledì 15 novembre 2006 di Silvana Carletti

Argomenti: Interviste


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Incontriamo Russel Crowe giunto nella nostra città per la presentazione alla stampa del suo ultimo film “Un’ottima annata” che uscirà negli schermi a Natale. Si tratta di una storia ricca di sentimento che si svolge in Provenza, tra vigneti, vini doc e amore per la natura.

Abbigliamento casual, occhi azzurri e sorriso smagliante, non è facile riconoscere in lui il celebre “Gladiatore”. Molto gentile e disponibile, non si sottrae alle numerosissime domande che gli vengono poste.

Gli chiediamo:
- Che cosa ne pensi della Festa del Cinema di Roma”?
- Come tutti gli eventi della vostra città, sarà certamente un successo. Peccato che il mio film non vi partecipi; ne sarei stato molto contento

- Quali angoli di Roma preferisci?
- Mi piace ogni angolo di Roma, purchè io possa passeggiare senza i fotoreporter che mi inseguono. Ora la vostra città è troppo piena di turisti. Ritornerò a Natale.

- Il film è una commedia brillante, un genere nuovo per te. Quanto ti ha divertito e coinvolto?
- Dopo “Il Gladiatore”, il pubblico si aspettava, probabilmente, un film simile. Ho accettato di interpretare un ruolo diverso, soprattutto per la grandissima intesa che c’è tra me e il regista Ridley Scott. Abbiamo molti punti in comune, come il senso dell’umorismo e il senso estetico e ci siamo dedicati con passione a questo film. Non mi piace interpretare sempre gli stessi personaggi; preferisco scegliere liberamente, come dovrebbe fare ogni artista. Max, il protagonista, fa un viaggio interiore, si rende conto che i valori veri della vita non sono il successo e il denaro, ma altri. E’ un film di grande impatto emotivo, che farà riflettere e avrà una grande eco dentro di noi.

- Quale è il tuo rapporto con il vino?
- Il mio rapporto con il vino prima, durante e dopo il film è di grande accoglienza.

- Hai anche tu uno zio Henry?
- Ho uno zio molto simile al personaggio del film che, un tempo, faceva l’attore. Mi ha sempre detto che bisogna dare sempre il meglio di se stessi, specie nell’arte del recitare. Mi ha insegnato molte cose ed io mi confidavo con lui.

- Il personaggio di Max sembra essere scritto proprio per te. Hai inventato qualcosa? Come hai affrontato i tempi comici?
- Sono stato d’accordo con il regista su quasi tutta la sceneggiatura. Ridler conosceva bene luoghi e personaggi. Io ho riunito tutti i punti e aggiunto molta umanità. Ho affrontato i tempi comici con semplicità, perché la nostra vita ha per tutti un ritmo frenetico, nel teatro, nel cinema, nella danza e quindi, non ho trovato alcuna difficoltà nell’interpretazione.

- Preferisci i vini californiani, i francesi o gli italiani?
- Questa domanda mi è stata posta da molti. Mi spiace, sembrerò plebeo, ma amo i vini bianchi della Nuova Zelanda, del Sud Australia, nonché i rossi della Collina della Grazia.

- Sai “assaporare” i tempi della vita?
- Sono felicemente sposato e ho due bambini. La mia vita attualmente è molto cambiata. Tutto ciò che faccio è filtrato attraverso la mia famiglia. Prima ero troppo preso dal lavoro, ora so che vi sono cose ugualmente importanti.

- Quale è il tuo atteggiamento verso i Francesi?
- Sono nato in Nuova Zelanda, quindi posso essere obiettivo. Nel film, è divertente vedere come Inglesi e Francesi si attaccano, ma non ho alcun pregiudizio.

- C’è il progetto di un “Gladiatore 2”?
- Nel primo film, il protagonista è morto, quindi è molto difficile avere un seguito...Potrebbe anche accadere, ma ci vorrebbe una nuova sceneggiatura; io e Scott non ne abbiamo mai parlato. Abbiamo altre idee in corso, dato che lavoriamo volentieri assieme.

- Quali sono state le tue impressioni sulla Provenza?
- Mi piace tantissimo. Abbiamo girato il film alla fine dell’estate, in prossimità della vendemmia. Il paese, nella Valle del Luberon è fantastico per la sua luce e i colori e la fertilità della terra, molto simile all’Australia. Sono andato con la mia famiglia e abbiamo trascorso dei giorni felici e in quei luoghi mi sono sentito perfettamente a mio agio.

- Che ci dici a proposito di “American gangster”?
- Ho terminato di girare la mia parte del film. Nella storia io sono il detective e Denzel Washington uno spacciatore di droga che ha trovato un metodo assolutamente insolito per importare eroina. Io dovrò lottare a lungo per smascherarlo.

Termina qui la nostra intervista con Russel Crowe che si congeda dalla conferenza stampa per recarsi a fare una passeggiata nella nostra città che, come tanti altri suoi colleghi attori, ama con sincera ammirazione.

 

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