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Rubrica: EDITORIALI


EDITORIALE 02/2008 - LA COMMEDIA DEL TRASFORMISMO


domenica 3 febbraio 2008 di Silvana Carletti



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Mai come in questi giorni il “teatrino della politica” si arricchisce di nuovi scenari, di protagonisti che irrompono sotto altre vesti e che cambiano ruolo e mimica. È il trionfo del trasformismo e della corsa al potere. La CDL ha fretta di vincere, sicura di un successo che, come dice la saggezza popolare, sarebbe meglio non anticipare a squarciagola. AN e l’UDC, dopo aver pubblicamente criticato il Cavaliere, si sono ancora una volta sottomessi alla volontà del premier, abbandonando qualsiasi progetto di autonomia e di centrismo deludendo, così, parecchi elettori.

Nel Centro sinistra, tutte le speranze sono rivolte al PD di Veltroni e alla sua presidenza, ma, se non si avrà la possibilità di organizzare il nuovo partito, probabilmente, molti voti andranno persi. Nella sinistra, ci sono ancora discordanze…

Con le elezioni immediate si ritornerebbe allo status quo precedente, con un Governo debole e diviso ed è proprio questa certezza che ha spinto il Presidente Napolitano ad affidare a Marini il difficilissimo compito di mettere d’accordo pareri così caparbiamente diversi, con la speranza di fare uscire fuori il Paese da una crisi distruttiva.

E il popolo italiano? Nel frattempo aspetta… riforme e leggi che sono pronte, ma che dovranno attendere le sorti del Governo.

L’opinione pubblica è veramente stanca di questa situazione e non ha più fiducia nella politica e nei politicanti. Si assiste, continuamente a risse, botte e risposte pungenti, dichiarazioni, subito dopo smentite, mentre, al Senato, abbiamo assistito a vere e proprie zuffe, con schiamazzi, offese e sputi in faccia, oltre a scene che il Presidente Marini ha definito “da osteria”…

Tutto questo, per un desiderio sfrenato di potere, di rivalsa sugli avversari, senza riflettere minimamente sullo squallore che suscitano tali episodi e i riflessi negativi che gli stessi, ahimè, producono sugli Italiani.

A tutto, ci dovrebbe essere un limite….

Canta Giorgio Gaber
Io non mi sento Italiano
 

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