Non solo un continuo inquinamento dell’aria danneggia inesorabilmente la nostra vita, il territorio è devastato da incendi di intere foreste, dal susseguirsi di inondazioni o, al contrario, da periodi di grave siccità che distruggono interi raccolti…
E vogliamo parlare del mare?
Da sempre, è infestato da plastica e rifiuti ed ora, arrivano anche i ponti sottomarini e le trivelle che potrebbero contribuire allo sviluppo di maremoti e terremoti.
Mentre i movimenti per l’ecologia non vengono considerati, ma spesso derisi, che cosa sta succedendo nel nostro pianeta?
E come mai le epidemie hanno iniziato a diffondersi nel mondo intero?
Questa non è fantascienza, ma pura verità.
Anche se non è facile prevenire i fenomeni naturali, sarebbe prudente, prima di agire, cercare di controllare tutto ciò che può provocare danni irreparabili a cose e persone, onde evitare di contagiare la natura e la sua bellezza.
Servirebbe più rigore nel controllo di chi danneggia con rifiuti la terra e il mare e, prima di intervenire sul paesaggio marino con strutture che, comunque, agiscono, sui primi strati dei fondali, accertarsi che ciò non possa causare gravi movimenti di assestamento in profondità.
Purtroppo, il crescente consumismo e, soprattutto, l’aumento della popolazione in alcuni Paesi, hanno portato ad un aumento di richiesta, non solo di acqua e prodotti alimentari, ma anche di energie che non possono essere esclusivamente ecologiche e che, quindi, contribuiscono a danneggiare l’ambiente naturale.
Dovrebbe essere dovere di ognuno di noi cercare di salvaguardare e controllare, anche nel proprio piccolo spazio, i consumi e conservare il rispetto di una natura che può rivelarsi, all’improvviso, apportatrice di morte e distruzione.