“Il potere logora chi non ce l’ha….” affermava un celebre politico, ma noi non siamo pienamente d’accordo con questa affermazione.
La vita di oggi è una corsa continua, stressante e affannosa verso un miglioramento delle proprie condizioni economiche, verso il raggiungimento di scopi materiali, verso il potere per alcuni, ma a quale prezzo?
Si invecchia precocemente, si perdono di vista valori inestimabili quali la famiglia, il dialogo con essa, il poter trascorrere un po’di tempo a contatto con la natura, con i libri, con lo sport, con la meditazione sul senso della vita che è per tutti così breve ed inesorabilmente destinata alla morte.
Ne vale la pena?
E chi ha raggiunto una posizione ragguardevole nell’ ambiente sociale, politico, economico, ha il tempo e la possibilità di goderne i vantaggi?
Seneca nelle “Lettere a Lucilio” affermava che la cosa più preziosa che l’uomo possiede è il tempo, un bene talmente importante che nessuno può restituircelo, a differenza del denaro e dei gioielli più rari ed invitava il suo discepolo a saperlo usare con saggezza e parsimonia, dato lo scorrere irrefrenabile del suo ritmo.
Non si riflette mai abbastanza su questo concetto e si trascorrono i giorni “in attesa di…”, senza mai soffermarci sul “carpe diem” di un altro famoso scrittore latino, Orazio che già tantissimi secoli or sono, invitava l’uomo a cogliere l’attimo fuggente, considerato il corso limitato della nostra esistenza. Orazio affermava anche che l’aurea mediocritas è la migliore condizione umana, perché la vera filosofia dell’esistenza consiste solo nel sapersi accontentare di ciò che il destino ci offre e di ciò che ci permettono le nostre effettive potenzialità.
Parole sagge che nessuno di noi ricorda o preferisce ignorare. Anche perché nascondono un profondo significato morale che prevede il rispetto di se stessi e degli altri e un limite all’arrampicamento sociale, politico ed economico, unico traguardo, ahimè, che anima attualmente tantissimi di noi.