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Salpa di nuovo il galeone "il Sogno" alla conquista del tesoro dei pirati.


lunedì 15 marzo 2010 di Gianandrea de Antonellis

Argomenti: Teatro


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Grande successo al festival per bambini “Il Paese dei Sogni” di uno spettacolo che da oltre dieci anni è un continuo successo

Un teatro pieno di bambini si trasforma nel galeone “Il Sogno” che, guidato dal giovane Rick, a suo nonno Ralph ed a un gruppetto di simpatici e provetti marinai, veleggia fino all’Isola-senza-nome, dove è sepolto il favoloso tesoro del terribile capitano Osley (detto “Barbablù”). Ma, una volta trovato il forziere carico di gioire, non sarà facile tornare illesi a casa, sfuggendo all’assalto di una nave pirata… sarà necessario l’intervento dell’intera flotta inglese!

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Questa in sintesi la trama de L’isola dei pirati, spettacolo realizzato dalla compagnia teatrale “I Guardiani dell’Oca” che un folto pubblico giovanile (sotto i dieci anni l’età media) ha potuto seguire lo scorso 28 febbraio all’interno della rassegna internazionale di teatro per ragazzi “Il paese dei sogni - dove tutto può accadere” ideata dalla “Eidos” di San Giorgio del Sannio e giunta quest’anno alla sesta edizione.

Quali sono le caratteristiche di questa Isola dei pirati, che ha quasi quindici anni di vita e che continua ad affascinare gli spettatori? Zenone Benedetto, autore del testo e regista dello spettacolo, riassume i tratti salienti de L’isola dei pirati: «Abbiamo pensato di mettere insieme tutti i luoghi comuni – in senso positivo – dei romanzi e dei film sui pirati: bandiere nera con la testa di morto, battaglie a colpi di sciabola, viaggi avventurosi, mappe misteriose, tesori nascosti e messaggi in bottiglia. Una serie di ingredienti che attraggono molto i ragazzi, per i quali abbiamo confezionato i lavoro, anche se ovviamente gli spunti rimangono tali e non vengono approfonditi. E, dato che abbiamo iniziato molti anni fa, possiamo ben dire di aver preceduto la Walt Disney ed i suoi Pirati dei Caraibi!».

Il problema di qualsiasi spettacolo per i più piccoli è quello di affascinarli senza annoiare i loro accompagnatori: i “Guardiani dell’Oca” lo fanno con un commento musicale meraviglioso (Debussy, Berlioz, Ciaikovskij, Sibelius, Ravel ed altri), con l’ironia insita nella raffica di citazioni, con una scenografia semplice, ma sfruttata al meglio. Solo un esempio: quando il galeone salpa verso la misteriosa Isola-senza-nome si apre una serie di cortine (sulle note del valzer della Sinfonia fantastica di Berlioz) a rivelare che il muretto del fondale è in realtà la chiglia di una nave, sulla quale spuntano vele, alberi ed un marinaio vigile sulla coffa (Jim “Occhio di Falco”). A questo punto va menzionato il fatto che, a fianco di Tommaso Bernabeo, Tiziano Feola e Pietro Becattini, recitano gli attori più amati dai bambini: i burattini. Ben manovrati (lavorare, come in questo caso, con burattini e pupazzi è solo apparentemente facile, in realtà basta poco per rendere statico e quindi noioso uno spettacolo che li veda protagonisti), le marionette portano un elemento di ulteriore interesse e divertimento. Risultato: un lavoro che riesce a mantenere sempre alta la tensione narrativa (un obiettivo difficile da raggiungere quando ci si trova di fronte ad una platea di spettatori tanto piccoli) e che spinge a sognare: chissà quanti ragazzini nei prossimi giorni, scruteranno dentro le bottiglie abbandonate nella speranza di trovare un messaggio nascosto e di rivivere le meravigliose avventure del giovane Rick.

Ma i “Guardiani dell’Oca” non si limitano solo al teatro per bambini. Il loro nostro lavoro si divide in tre direzioni: il “teatro ragazzi”; il “teatro popolare d’arte”, seguito da Stefano Angelucci Marino; infine il “teatro ambiente”.

Di cosa si tratta? «Sono spettacoli pensati in una scenografia naturale o artistica – ci dice Zenone Benedetto –, un bosco, una grotta, una spiaggia, un castello e non semplici adattamenti all’aperto di lavori scritti precedentemente per un usuale palcoscenico di teatro. Sono curati i costumi, l’allestimento, ma la scenografia è composta solo e soltanto dalla natura che ci circonda. Devo aggiungere che si tratta di spettacoli in cui il pubblico viene coinvolto emotivamente e che ha riscontrato un grande successo».

Il galeone de L’isola dei pirati si chiama “Sogno” e tutto lo spettacolo è un invito a credere nelle aspirazioni della propria fantasia: qual è la vostra?

«Artisticamente parlando, una delle principali è sicuramente quella di riuscire a rappresentare La figlia di Iorio nella Grotta del Cavallone, là dove il secondo atto è stato immaginato. Gli ostacoli sono molti, a dire il vero, ma noi ci crediamo fortemente».

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Tornando al cartellone de “Il paese dei sogni”, che viene rappresentato a Benevento presso il Teatro Comunale (che ospita un’altra rassegna teatrale per ragazzi, “AnGHInGò”, anch’essa curata dall’Eidos e dedicata specificamente alle scuole, mentre l’altra è diretta alle famiglie) tra le compagnie presenti si ricordano il “Teatro Bertolt Brecht” di Formia, con un testo tratto da Gozzi, e “La Mansarda” di Caserta (che si sono esibiti a gennaio), la stessa Eidos, la compagnia “Fontemaggiore” di Perugia (che sarà presente il 14 marzo 2010), “Eventi Culturali” di Porto Sant’Elpidio con un testo “ecologico”, Acqua alta, che ha recentemente vinto il Premio “Gianni Rodari per il teatro” (28 marzo).