In Italia, come si sa, le idee non mancano e tanto meno la divulgazione mediatica immediata di provvedimenti, leggi e leggine che mai si realizzano…

Un esempio? Si era parlato mesi or sono di una disposizione per cui veniva multato chiunque gettava a terra mozziconi di sigarette.

Poi, tutto è svanito nel nulla.

Inutile rammentare i danni incalcolabili che tali prodotti provocano all’ambiente: oltre a possibili incendi,essi causano un grave inquinamento di terra e di acque, dato che nessuno si fa scrupolo di gettare in mare, nei laghi, nei fiumi, sulla sabbia, sui parchi, sui giardini, quello che resta di una sigaretta….(In Italia sono state calcolate 72 miliardi di “ cicche” disperse al suolo in un anno)

Non dimentichiamo poi che il tabacco uccide ogni anno circa 6 milioni di persone. Una dipendenza che causa circa 30 malattie. Si muore per tumori polmonari, bronchite cronica, enfisemi o malattie cardiovascolari.

La Lega Italiana per la lotta contro i tumori, in occasione della Giornata mondiale senza tabacco indetta dall’Organizzazione mondiale della sanità e che si tiene ogni anno il 31 Maggio, ha indetto uno stop di 24 ore dal fumo e dai mozziconi di sigarette che invadono gli spazi pubblici e i giardini, per liberare, almeno per un giorno, i bambini e l’ambiente da elementi inquinanti.

• Sapete quanto dura nel tempo un mozzicone di sigaretta? 3 mesi
• Un filtro: da 1 a 2 anni

E, dato che siamo in argomento, procederei con altri dati che chiamerò “La lunga vita dei rifiuti”

Per biodegradare i seguenti prodotti occorrono:

• FAZZOLETTI DI CARTA: 3 MESI
• RESTI DI FRUTTA O VERDURA: 3-6 MESI
• GIORNALI: 3-12 MESI
• FIAMMIFERI: 6 MESI
• CHEWING GUM: 5 ANNI
• LATTINE DI ALLUMINIO: 10-100 ANNI
• ACCENDINO DI PLASTICA: 100 ANNI
• PIATTI, BICCHIERI, BOTTIGLIE DI PLASTICA: 100-1000 ANNI
• SACCHETTI DI PLASTICA: 100-1000 ANNI
• POLISTIROLO: 1000 ANNI
• CARD TESSERE DI PLASTICA: 1000 ANNI
• VETRO: 4000 ANNI

(Fonte Comitato Parchi Nazionali e Riserve analoghe)

Tanto dovrebbe bastare per insegnarci ad evitare di buttare in ogni luogo ciò che ci passa per la mente. Purtroppo, le parole non sono sufficienti: servono leggi con multe ed ammende per insegnarci a vivere, o meglio, a sopravvivere al continuo degrado della natura causato da noi stessi.

Ho solo accennato ad alcuni prodotti di uso comune.

Pensate all’inquinamento industriale e dei veicoli, ai danni causati da perdite di petrolio in mare, ai rifiuti quotidiani che non si riescono più a smaltire, per non parlare delle discariche abusive di amianto e di altri prodotti tossici.

Stiamo assistendo con troppa leggerezza alla distruzione progressiva del nostro pianeta che ha già prodotto le prime vittime tra gli esseri viventi e il loro habitat e ha sconvolto il clima della terra.

Sta a noi provvedere a migliorare individualmente un comportamento personale e generale incosciente ed altamente dannoso che ci sta portando verso un insanabile e devastante degrado.