Non so chi sia l’autore di queste delicate parole sull’amicizia, ma so che esse sono in perfetta sintonia con ciò che ho provato quando inaspettatamente ho ritrovato Vittoria, la mia piccola amica di tanti anni fa, la compagna di banco delle scuole medie, una bambina bionda dai grandi occhi azzurri e dal sorriso dolce. Il mare la portò via da Napoli su un grande piroscafo alla fine degli anni ’50, ora questa preziosa amicizia dell’infanzia è ritornata come una luminosa conchiglia, sconfiggendo i flutti dell’oblio e del tempo.
Eravamo due ragazzine ingenue, piene di sogni e di ideali, sognavamo il Principe Azzurro delle favole e leggevamo i romanzi di Delly come tutte le adolescenti di quell’epoca. Quando seppi che Vittoria si sarebbe trasferita in Canada con la sua famiglia, piansi tanto e prima della partenza le regalai un libro sul quale scrissi: - Spero che resterai sempre ” la signorina poesia” che ho conosciuto in Italia-.
Ci scambiammo tante lettere all’inizio e poi venne anche a trovarmi a Napoli. L’ultima volta che la vidi aveva 18 anni: era diventata ancora più bella, ma soffriva per aver lasciato l’Italia, il suo amato paese. Un giorno purtroppo accadde che le mie lettere rimasero senza risposta , cercai di rintracciarla in vari modi ma fu tutto inutile. Sparita!
Passarono molti anni e mentre stavo facendo una ricerca su Dante con Google … miracolo! Ecco un nome noto, Vittoria, ed ecco anche il cognome con una breve biografia sull’autrice di un saggio sul nostro sommo poeta. Per fortuna c’era anche un indirizzo email e così le ho scritto.
- Figlia della luna
Quando ho ricevuto la sua risposta, lacrime di commozione hanno inondato il mio viso mentre leggevo la sua mail: “Cara, cara, cara Gianna, avere tue notizie è stato il più bel regalo di Pasqua ed ora vorrei al più presto il tuo numero di telefono per poterti chiamare…Sono commossa, commossa, commossa che dopo tanti anni io debba ritrovarti dopo averti cercata nuovamente a Napoli con mio marito e non averti trovata…Tu hai risvegliato tante emozioni e ricordi e sei stata sempre nel mio cuore nel corso della mia vita. Devo confessarti che non ho molta simpatia né per i computer né per la tecnologia in generale, ma in questo caso devo ammettere che sono grata ad Internet. A presto spero. Con tutto il mio immutato affetto, un forte abbraccio. Vittoria”.
Ci siamo riviste a Roma dove viene per qualche mese all’anno ed abbiamo trascorso insieme un pomeriggio bellissimo in cui passato e presente sembravano fusi in una dimensione sospesa nel tempo. Non la smettevamo più di parlare, di ricordare, di ricostruire quegli anni che problemi e difficoltà ci avevano rubato. Il filo spezzato si è riannodato con semplicità come se tutto quel tempo non fosse passato: guardavo il suo volto, lei osservava il mio e alla fine abbiamo reciprocamente costatato che malgrado le rughe, i nostri volti erano riconoscibili, non imbruttiti ma “spiritualizzati”, nel senso che la nostra anima aveva impresso il suo marchio nella dura navigazione della vita. I nostri ideali erano rimasti gli stessi, per essi abbiamo combattuto e continueremo a combattere anche in futuro.
Siamo nate entrambe il 14 luglio dello stesso anno (che non svelerò perché non si dice mai l’età delle signore!) e così ora spesso festeggeremo insieme il nostro compleanno. Vittoria mi ha detto che i nati sotto il segno zodiacale del Cancro in Canada sono chiamati “moon children” e in effetti tali ci sentiamo entrambe, idealiste, sensibili “figlie della Luna” in lotta con altalenanti “moods” (stati d’animo), ma avvinte come l’edera a famiglia, affetti e tradizioni. Quando feci vedere a Vittoria una mia foto, mi disse che in essa sembravo davvero una “figlia della luna”.
- Moon children
Concludendo, anche se non metto facilmente in piazza la mia vita, ho voluto raccontare ciò che mi è accaduto per esaltare l’amicizia sincera e la bellezza dei sentimenti che resistono al tempo e pertanto vanno sempre difese con tutte le nostre forze.
Giovanna D’Arbitrio