venuta in mente di fronte allo stillicidio quotidiano di stupri e femminicidi. Letta la poesia, è stata poi una mia cara amica a suggerirmi una riflessione sul fenomeno sociale richiamato nei versi. In tre momenti, cosa ormai rara alla mia tarda età, la poesia l’ho ricostruita ed è la seguente:
Quante volte
un cuore trafitto
tiene avvinta la lama
non solo per amore
più spesso per timore
che colpisca ancora!
Questi versi registrano l’immensa solitudine di chi si sente sola e spesso quando denunzia violenze resta ancora più esposta a ritorsioni spesso sottovalutate. Perché questo accade?
E’ bene risalire all’impronta maschilista della nostra società. A partire dal delitto d’onore che ha come fondamento non un reciproco libero rapporto, ma un possesso che riduce a cosa l’altra persona, pur gratificandola come “l’angelo del focolare”!
Ed ancora in pieno regime fascista col matrimonio riparatore, che se accettato, estingueva il reato con tutte le forzature e i baratti che comportava.
Ma il fenomeno dello stupro propagandato attraverso i social ha assunto le caratteristiche di veri e propri tatuaggi, quasi ad immortalare le imprese di gruppo, infierendo e rendendo più nota al grosso pubblico la figura della vittima.
Un fenomeno di degrado materiale e morale per combattere il quale ci sono le dimensioni per promuovere un coordinamento europeo ed auspicabilmente un’apposita legge.
Quando ci sono interessi economici in gioco la sensibilità europea è stata pronta a scattare, come per il clima e in questi giorni, altra lodevole volontà di intervento, per il far west dell’intelligenza artificiale all’insegna del profitto, che già oggi prevede la riduzione di un terzo degli occupati.
Un richiamo forte a promuovere un’Europa più solidale dove da soli saremmo vittime dell’autarchia, ma un richiamo anche ad intervenire contro barbarie e crudeli violenze contro le donne e tutti gli esseri più deboli ed indifesi, come un faro di civiltà che illumini le menti con la sua Cultura millenaria.

Rodolfo Carelli