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Vuoti a perdere (Feltrinelli, 2004)
Il peso dell’esclusione sociale
Dettagliato rapporto curato dalla Caritas italiana e dalla Fondazione Zancan
sabato 4 giugno 2005
di Carlo Vallauri
Argomenti: Sociologia
Argomenti: Recensioni Libri
Argomenti: Caritas Italiana e Fondazione Zancan
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Vuoti a perdere (Feltrinelli, 2004) è un ampio e dettagliato rapporto curato dalla Caritas italiana e dalla Fondazione Zancan sull’ “esclusione sociale” in Italia, un tema aspro nella serie di campi esplorati con grande penetrazione ed efficacia. I singoli argomenti sono affrontati con dovizia di documentazione da studiosi e ricercatori in grado di fornire importanti elementi di conoscenza. Lo stesso titolo si riferisce a quella che è una risultante dell’inchiesta, tra la somma impressionante delle risorse umane ed economiche che si perdono quale effetto di una deficiente organizzazione sociale. Domenico Rosati esamina l’evoluzione storica dei modelli di solidarietà, Giancarlo Perego si intrattiene sui “tempi di vita” e la mobilità del lavoro. Un altro studio di grande rilievo riguarda i “ricchi”, considerati nella loro effettiva potenza e nella loro responsabilità nell’affresco vivissimo di M. Di Marco e F. Marzo. Sui temi specifici delle aree di “esclusione” meritano attenzione gli accertamenti eseguiti in merito ai lavori atipici e flessibili (A. Palmoncami e G. Sarchiell), le statistiche sui fenomeni di depressione con la citazione di episodi significativi, dati OMS, il ruolo della comunità (F. Fasolo e C. Neglia). Ed altre considerazioni poco presenti nella conoscenza corrente si trovano nelle ricerche sui disturbi comportamentali e tra gli anziani. E a riflessioni di valore morale, medico ed educativo riconducono i dati con relative spiegazioni circa le “dipendenze” di varia natura, dal consumo di bevande e sostanze, il cui uso prolungato dà luogo a pericolose assuefazioni, al gioco, ai tanti rischi psicologici cui riduce la soci età attuale. L’ultimo capitolo del rapporto - la cui lettura consigliamo a quanti parlano tanto di “sociale” e di “solidarietà” senza avere diretta esperienza del fenomeno - contiene relazioni di studiosi nel campo della medicina in materia di povertà e diritti negati: uno sguardo veritiero - ricco di numeri e di “casi - che non può lasciare indifferente il lettore.
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