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Cartoline dalla A alla Z. Lessico ragionato (Barbieri editore, Manduria)

COME LE CARTOLINE RENDONO ATTUALI LE PAGINE DEL PASSATO


lunedì 1 giugno 2015 di Carlo Vallauri

Argomenti: Recensioni Libri
Argomenti: Enrico Sturani
Argomenti: Hobby


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Enrico Sturani ha raccolto un catalogo ricco e documentato delle cartoline, viste a cominciare dagli esemplari italiani in grado di testimoniare la nostra storia di oltre un secolo di vicende, belle e brutte, rivisitando inoltre numerose altre serie, espressione di percorsi di vite, comportamenti, eventi di particolare significato rivissuti in segni precisi e storicamente indicativi.

Così il lettore può prendere visione di centinaia di cartoline rappresentative dei modi di vivere lieti e spesso indicativi di sofferenza umana, che trovano dallo sport alla guerra tutte le possibili varietà di fatti e di popolazioni. Gli argomenti che emergono con maggiore rilievo dall’amore alle tragedie rivelano tante diverse evenienze in paesi e momenti variamente rilevanti, con frequenti richiami ed esperienze a periodi, dalla Spagna al Giappone. Sono allegorie e fotografie che colpiscono (anche grazie ai colori vivaci) per la loro forza visiva. Sono simboli di esistenze composte da complesse vicende rievocate nella loro semplicità quali manifestazioni del destino umano.

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Enrico Sturani

Dai nudi alle caricature sono autentiche pitture del mondo, manifestazioni di richiamo anche a eventi dilettevoli, o talvolta ad orrori che ritornano alla memoria, talvolta fotografie in tanti momenti diversificati che mettono insieme personaggi famosi, protagonisti di storie come di sconosciute vicende. In oltre 400 pagine vive, gradevoli, il lettore può scorrere e ripercorrere i giochi dei bambini, le “sane sculacciate” e contemporaneamente le figure femminili, in pose sconcertanti o delicate, e si rivivono così tipi e siti, paesaggi e vedute, dalle colonie africane dell’Italia, a quelle francesi, sino alle acciaierie della Russia.

Forse quelle che più colpiscono sono le cartoline fotografiche in quanto rappresentative dirette, dai terremoti a momenti lieti. Così ad esempio vediamo le trasformazioni di personaggi e di mezzi di comunicazione, dalle prime autostrade, registrando i cambiamenti di costumi, dalla Russia zarista alle province italiane.

Numerose le cartoline di “guerra” come quelle “audaci” che si concedono “liberà” di vedute. Nel loro susseguirsi rivelano evoluzioni nei comportamenti, dalla ricchissima documentazione del periodo fascista anche perché quel regime amava servirsi di quelle testimonianze descrittive di “novità” nella vita del paese, per fare opera di propaganda. In aggiunta tra le più belle vanno segnalate le cartoline riguardanti le varianti nella cultura visiva, mentre altre ricordano momenti di guerra sulle Alpi come dei conflitti scatenati dal fascismo nella illusione di fare “un’Italia più grande”, e non mancano memorie di personalità come D’Annunzio. Ma forse sono i bagni al mare nella prima esperienza d’inizio Novecento e poi le vittorie sportive a sottolineare e valorizzare esempi di “scolarizzazione”, come effetti di xilografia.

Sono materiali di vario contenuto con riproduzione di manifesti, allegri o tristi, di calendari indicativi di mutamenti in diverse evenienze come mediante le trasformazioni nei mezzi di trasporto. Spiagge ricche di vivacità come immagini che ricordano momenti esaltanti e di dinamismo eccitante.

Si guardi alle foto che occhieggiano alla poesia, altri a momenti di esaltazione, non senza rilievi alla esigenza di libertà sindacali e soprattutto di rievocazione diretta a sottolineare le aspirazioni alla pace, a ordinamenti più giusti nella rivendicazione di diritti. Molto ampia la documentazione sulle due guerre mondiali viste non solo attraverso le esperienze italiane. Non vengono trascurate, ma anzi sottolineate, le cartoline pubblicitarie, veicolo di commercio. Le correnti artistiche variano e si rincorrono e diventano sempre più penetranti nella vita sociale, rispecchiando variabili di gusti e simpatie. Né mancano le riproduzioni di pittori come Fattori, oppure la serie delle “donne abruzzesi in spiaggia”, in serie pittoriche di Basilio Cascella. E poi si passa dal realismo all’astrattismo, da Andy Warhol sino alle benedizioni papali. Ognuno troverà modelli di stereotipo a proprio gradimento tra liberty e decò, mentre i volti dei dittatori prevalgono su quelli di portatori di pace, perché purtroppo i primi troppo sovente sono stati più applauditi dei secondi. Le classi subalterne sono variamente descritte e talvolta prese in giro. Così si vedono le popolazioni meno fortunate dall’Africa all’Asia nei loro costumi e in curiose manifestazioni: l’orientalismo incarna forme immaginarie e misteri.

Una raccolta completata, oltre che dalla presentazione di Gabor Klamczay, da una ricchissima bibliografia che scorre dalla costiera napoletana ai momenti peggiori di guerre come di storie più o meno esaltanti. E dai partigiani della pace alle sigle sindacali non mancano richiami ai contrasti economici e politici. Al termine delle 400 pagine vi renderete conto come le cartoline costituiscano uno delle più interessanti espressioni rievocative di esperienze belliche come di vita civile, mostrando gioventù, vittorie atletiche, manifestazioni sportive come di illusioni eccitanti. Arte postale si è detto, ritratti satirici, segni di trasgressione, didascalie morbose come collezioni preziose, di indici di satira, di amori, di speranze. È la vita vera riprodotta e non priva di richiami nostalgici, emotivi, culturalmente vivi. Ecco un ottimo regalo da suggerire per festeggiamenti e ricordi.

 

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