Nel prezioso spazio di “Stanze Segrete” Ennio Colitorti ha presentato un delizioso testo nel quale Maricla Boggio ha ricostruito i momenti magici del grande amore tra Luigi Pirandello e Marta Abba.
Una operazione che poteva correre il rischio di trovare il suo limite in una pura evocazione dei rapporti tra il grande drammaturgo e l’eccellente attrice, ma che invece l’autrice ha saputo elevare al livello di una vera e propria autonoma opera scenica, con una sua indubbia forza evocatrice, attraverso la sapiente utilizzazione degli scambi epistolari tra i due inconsueti interlocutori. E troviamo così gli amori, gli scatti, le speranze come le delusioni di un artista, ormai universalmente affermato, visto nei momenti della passione frenetica, mentre intorno si rende conto della meschinità che deve affrontare nella realtà di tutti i giorni.
- Marta Abba
È un Pirandello nel pieno della sua creatività da Come tu mi vuoi a I giganti della montagna, trionfante da Berlino a New York, premiato con il Nobel, mentre palpita di passione per una Marta Abba, interamente dedita a riversare il suo slancio vitale per rendere i personaggi creati dal geniale scrittore, schiva dalle mondanità e molto legata all’affetto dei genitori. Merito della Boggio è di aver valorizzato quegli straordinari frammenti di realtà per trarre molto più della cronaca di un grande amore.
Infatti il dialogo a distanza scenicamente rappresentato da Coltorti - calato nel suo ruolo con drammaticità esemplare - e dalla bravissima Adriana Ortolani, altera e dolce nella duplice espressività dei suoi sentimenti vive con robusta schiettezza, sia quando i due di scambiano le loro tenerezze ed in parte, ingenue, effusioni sia quando ripropongono i problemi pratici vissuti e sofferti l’uno lontano dall’altro. Un distacco che non fa mai venire meno l’empito d’amore, che in due momenti così diversi per le rispettive esistenze, li unisce in un comune senso artistico. Si scambiano le sensazioni degli attimi di successo e quelli di amarezza, entrambi descrivono ad es. i loro incontri con Mussolini, le loro noie con la burocrazia dello spettacolo.
- Luigi Pirandello e Marta Abba
Naturalmente lo spettatore resta avvinto a questo specchio di mondo degli anni ’20 e ’30, quando per lettera si era soliti scambiarsi stati d’animo, punti di vista, slanci d’affetto (adesso basta un messaggio SMS!), e soprattutto colpisce la sincera partecipazione di ciascuno di essi e manifestata con parole sincere alle vicende dell’altro. Una composizione veramente pungente dell’autrice e una realizzazione validissima di Coltorti - regista ed interprete - e della Ortolani. Costumi d’epoca di Annalisa Di Pilo.