È ben nota la teoria vichiana dei ricorsi storici. Ad essa potremmo aggregare una miriade di variazioni tra cui le mirabolanti connessioni tra cose antiche e cose nuove. Con l’elezione di Francesco se ne scopre un’altra che finora nessun vaticanista o esperto di cose religiose ha messo in rilievo nel Sannio. Tra il pontefice argentino e quello beneventano esiste una precisa “parentela” spirituale attraverso la cosiddetta genealogia episcopale.
Prima di entrare nel merito, spieghiamo subito di cosa si tratta. Questa speciale genealogia costituisce una disciplina storiografica basata sul sacramento dell’ordinazione episcopale: attraverso essa si ricostruisce e si tramanda l’origine e la discendenza tra consacratore e consacrato. Infatti, secondo la dottrina cristiana la successione apostolica (vale a dire la trasmissione di autorità e poteri proveniente dagli apostoli e dai loro successori) avviene mediante il rito della consacrazione dei pastori d’anima: sicché, quando un vescovo ne consacra un altro, tra i due si stabilisce un legame gerarchico assai simile a quello tra padrino e figlioccio.
Tale dottrina serve pure a memorizzare l’elenco dei consacratori e le date di ordinazione, costruendo in tal modo un preciso elenco dal quale si evince il rapporto esistente tra diversi soggetti nel corso del tempo. Ogni vescovo si sente spiritualmente legato al suo consacratore e questi a colui che l’ha preceduto fino a risalire alla radice dell’albero genealogico.
- Benedietto XIII
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- Francesco I
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Questa lista consacra un legame perenne, unitamente ai poteri e alle autorità apostoliche, tra tutti i vescovi (va chiarito che, nel rito dell’ordinazione episcopale, i consacratori sono tre ma ai fini della memoria genealogica vale il nome del consacratore principale). Il procedimento possiede radici antichissime ma la carenza di fonti paleografiche ha consentito certezze storiche circoscritte agli ultimi secoli e ciò grazie alla creazione degli stati delle anime e dei registri parrocchiali deliberati dal Concilio di Trento.
Attualmente esistono diversi sistemi per tramandare le genealogie dei vescovi. I più noti (avendo rappresentanti viventi) sono cinque:
- Francesco della Rovere - Sisto IV
- Linea d’Estouteville, che ha inizio nel 1440 e da taluni viene denominata “Francesco della Rovere” con riferimento al capostipite papa Sisto IV, che fu consacrato vescovo dal cardinale Guillaume d’Estouteville, cluniacense francese; ad essa tra l’altro appartengono il cardinale Jean Marcel Honoré, l’arcivescovo di Tours Bernard-Nicolas Aubertin e altri venti vescovi e arcivescovi attualmente viventi.
- Linea Rebiba, iniziata nel 1541 dal cardinale Scipione Rebiba consacrato dal napoletano Gian Pietro Carafa arcivescovo di Chieti prima che diventasse pontefice con il nome di Paolo IV; a questo ramo risalgono circa quattromila vescovi ancora viventi.
- Linea Ravizza, datata 1667, ma conosciuta anche quale “linea de Lencastre” a motivo della recente scoperta del capostipite: essa parte da monsignor Francesco Ravizza, vescovo titolare di Sidone e nunzio apostolico in Portogallo, alla quale si rifanno cinque discendenti ancora in vita.
- Linea von Bodman, che parte dal 1686 con Wolfgang von Bodman, vescovo ausiliare di Costanza e vescovo titolare di Dardano: funge capostipite di un ramo che oggi conta circa dieci prelati viventi. 5) Linea de Bovet. Essa prende le mosse dal 1789 con l’arcivescovo di Tolosa monsignor François de Bovet, che è progenitore di una linea con dieci prelati ancora viventi. Esistono altre linee, ma estinte in quanto prive di esponenti in vita.
- Cardinale Scipione Rebiba
- capostipite genealogico della maggior parte dei vescovi viventi
- Cardinale Antonio Quarracino
L’attuale papa Francesco appartiene alla linea del cardinale Salvatore Rebiba . Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, Jorge Mario Bergoglio è stato eletto il 13 marzo 2013 diventando il 265° successore di Pietro. Egli ha ottenuto l’ordinazione presbiteriale nel 1992 dalle mani del cardinale Antonio Quarracino, a sua volta consacrato nel 1985 dal vescovo Anunciado Serafini che ricevette l’ordine nel 1935 dall’arcivescovo Filippo Cortesi, il quale era stato insignito nel 1921 dall’arcivescovo Zenobio Lorenzo Guilland, elevato alla cattedra episcopale nel 1911 dal cardinale Antonio Vico che nel 1882 era stato consacrato dal cardinale Mariano Rampolla del Tindaro, figlio spirituale del cardinale Edward Henry Howard ordinato nel 1877 dalle mani del cardinale Carlo Sacconi, a sua volta consacrato nel 1861 dal cardinale Giacomo Filippo Fransoni che nel 1822 aveva ricevuto le insegne episcopali dal cardinale Pietro Francesco Galleffi, divenuto vescovo nel 1819 con l’ordinazione impartita dal cardinale Alessandro Mattei vescovo dal 1777 per opera di Bernardino Giraud, il quale nel 1767 era stato creato cardinale da Clemente XII avendo ricevuto la porpora da Benedetto XIV nel 1737 che l’aveva ottenuta nel 1724 da un concistoro presieduto appunto dall’Orsini, cardinale dal 1672 e pastore di una diocesi dal 1675. Così vediamo chiuso un ciclo storico che lega due grandi figure della cattolicità e consente a papa Francesco di essere figlio spirituale di Benedetto XIII.
- Monsignore Andrea Mugione
E tale figliolanza episcopale caratterizza anche l’attuale arcivescovo di Benevento, monsignore Andrea Mugione (nato a Caivano nel 1940 e creato vescovo nel 1988) che deriva la propria autorità da papa Orsini attraverso i cardinali Bernardin Gandin e Eugène-Gabriel-Gervais-Laurent Tisserant, i pontefici Pio XII, Benedetto XV e Pio X, i cardinali Lucido Mattia Parocchi, Costantino Patrizi Naro, Carlo Odescalchi, Giulio Maria della Somaglia, Hyacinthe-Sigismond Gerdil, i papi Clemente XIII, Benedetto XIV e per l’appunto Benedetto XIII.
Ecco un altro di quei singolari accostamenti che la Storia - vista come naturale translatio da un punto all’altro del tempo e dello spazio sia della civiltà umana sia della tradizione religiosa - ci propone di studiare e di meditare. Tre secoli e passa separano questi personaggi, l’uno catapultato a Roma da un paese lontanissimo e gli altri cresciuti nella culla del mondo cristiano.