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IL SUICIDIO DEL SOCIALISMO (Donzelli, Roma, 2009)
Inchiesta su Pellizza da Volpedo
martedì 13 aprile 2010
di Carlo Vallauri
Argomenti: Arte, artisti
Argomenti: Recensioni Libri
Argomenti: Massimo Onofri
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Il “suicidio” al quale si richiama il titolo non riguarda il socialismo in quanto movimento – anche se in effetti molte sue discendenze si sono “suicidate” nella politica corrente – bensì il pittore che eternò una agitazione proletaria nel famoso quadro che portò alla ribalta, più di un secolo fa, il “quarto Stato” mentre animava una manifestazione con operai, contadini e loro familiari. In realtà Pellizza da Volpedo è autore di quel bellissimo quadro, qualche anno dopo si suicidò per cause personali, legate alla morte del figlio e della moglie.
- Giuseppe Pelizza da Volpedo
Adesso il critico letterario Onofri ha ripreso quell’esperienza narrandone la triste vicenda e va più a fondo nel narrare la storia di quell’artista, ormai indimenticabile, non solo in Italia, e parla della sua solitudine, della diffusione che ebbe il messaggio sociale lanciato in quella tela, ne descrive il contesto culturale ed umano nel quadro della cultura tra fine Ottocento ed inizio Novecento. Rievoca quindi l’ambiente in cui maturò e si fece conoscere Pellizza, proseguendo nel riferire sull’influenza che egli ebbe sui suoi contemporanei ed ancora sui filosofi e studiosi dei decenni successivi.
- Quarto Stato
La “fiumana” di quel popolo così sapientemente raffigurato interpretava una ascesa della massa nella lotta per il riconoscimento dei suoi diritti, in una aspirazione tendente ad affermare una grande speranza, unendo leggi naturali e armonia universale. Il cammino della classe lavorativa rimase così espresso in forme tanto chiare quanto incisive in un’epoca pittorica che rappresentava con stile realistico una stagione ma anche esprimeva l’animo autentico di quella generazione che permise all’Italia di fare un salto dall’epoca contadina a quella industriale e moderna. Una lettura ricca di sentimenti e di belle foto d’epoca.
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