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DONNE GUERRIERE di MATTEO LIBERTI

Un libro sul coraggio femminile
sabato 10 giugno 2023 di Giovanna D’Arbitrio

Argomenti: Recensioni Libri


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Dopo i recenti efferati femminicidi, crescono sgomento e sdegno per tanti delitti commessi nel nostro paese e nel mondo: 120 donne uccise in Italia nel 2022, 45 da gennaio a maggio 2023 secondo i dati del Viminale, diverse migliaia in tutto il mondo secondo un recente rapporto ONU.

E quando ci volgiamo indietro verso il passato e consideriamo le faticose conquiste delle donne attraverso i secoli, ci rendiamo conto di quanto sia difficile sradicare comportamenti maschilisti, mentalità distorte, pregiudizi e quant’altro. Lodevole quindi l’impegno di molti autori che nel corso degli anni hanno dedicato libri alle donne, rivalutando figure femminili totalmente oscurate dalla storia in tutti i campi dello scibile umano, come il saggio di Matteo Liberti “Donne guerriere. Le grandi condottiere che hanno cambiato la Storia (Ed Newton Compton).

Sul risvolto anteriore di copertina si legge quanto segue: Da Atena a Giovanna d’Arco, dalle aviatrici della seconda guerra mondiale alle combattenti dei giorni nostri Da Giulio Cesare a Napoleone Bonaparte, sono molti i nomi di grandi condottieri e guerrieri conosciuti praticamente da tutti. E grazie a personalità del genere, celebrate dalla storiografia, che tendiamo ad associare l’arte della guerra e le gesta militari alla sfera prettamente maschile; eppure, per quanto spesso poco conosciute, altrettante sono le donne che hanno saputo ritagliarsi il proprio posto nella storia con la forza delle armi.

In questo affascinante libro, Matteo Liberti porta alla ribalta le figure femminili che nel corso dei secoli si sono distinte per le proprie doti militari, sia come strateghe sia, soprattutto, come combattenti. Dalle figure mitologiche alle sovrane antiche fino alle donne guerriere dei periodi più recenti, il lettore scoprirà storie eroiche e sorprendenti, capaci di mettere in ombra le tanto decantate controparti maschili. Dalla dea Atena alle Valchirie, dalla regina Boudicca alle sorelle Trung, da Giovanna d’Arco ad Anita Garibaldi, dalle spietate brigantesse alle letali aviatrici della seconda guerra mondiale: un viaggio appassionante alla scoperta delle più grandi guerriere della Storia.

Abili strateghe ed eroiche combattenti che hanno attraversato la storia e sono entrate nella leggenda. Semiramide, Zenobia, Matilde di Canossa, Giovanna d’Arco, Caterina Sforza, Inés Suarez, Molly Pitcher, Théroigne de Méricourt, Francesca Scanagatta, Louise Michel, Le amazzoni del Dahomey, Le brigantesse, Soldaderas, Le partigiane, L’unità di protezione delle donne”.

In effetti il libro spazia dalla mitologia all’epoca contemporanea, narrando le gesta di numerose eroine, donne poco conosciute, poiché la storiografia ufficiale è sempre stata più centrata sugli uomini che sui personaggi femminili. E in effetti alcune delle protagoniste descritte nel libro furono costrette a travestirsi da uomini per dimostrare il loro coraggio, come del resto è avvenuto in campo letterario dove le scrittrici erano costrette ad adottare uno pseudonimo maschile per veder pubblicati i loro libri.

Ed è proprio da Atena che parte il percorso del libro nel mondo delle donne guerriere, poiché “per dare il via a una storia dedicata alle donne guerriere di tutti i tempi non si può non partire da Atena, colei che, secondo la mitologia greca, della guerra fu non solo una protagonista (indossando per esempio l’armatura per difendere l’Olimpo dall’attacco dei temibili “giganti”), ma addirittura una divinità, tanto che, a ben vedere, si potrebbe iniziare da lei anche se il lavoro in oggetto fosse dedicato agli uomini”- scrive l’autore.

Colpisce in verità lo spazio dedicato a culture lontane dalla nostra, a minoranze cancellate dalla storiografia ufficiale, come la storia di Lozen (1840-1889), la guerriera-sciamana della la tribù degli apache chiricahua che combatté contro i coloni bianchi.

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Matteo Liberti

Come fa notare l’autore, In realtà, le donne sono sempre andate in guerra non tanto per ambizione o per smania di potere, ma piuttosto: per proteggere le loro famiglie, le loro case, le loro città o nazioni. E il saggio ha anche il merito di ricordare donne che nei loro Paesi d’origine sono considerate come eroine nazionali, ma che sono state cancellate dai libri di storia a livello internazionale, riuscendo a restituire dignità a personaggi femminili ignorati o travisati da falsità. Infine anche i conflitti contemporanei non vengono trascurati dall’autore che sottolinea come in essi la presenza delle donne non rappresenti più un’eccezione, ma una triste realtà.

Non abbiamo ritenuto opportuno dilungarci sui numerosi personaggi femminili descritti nel saggio, poiché riteniamo che il lettore debba scoprirne tutto il fascino attraverso le pagine di un libro davvero coinvolgente, sia per contenuto che per forma scorrevole, un libro che non vuole certo esaltare la guerra, ma evidenziare il coraggio delle donne attraverso i secoli. Un lodevole obiettivo, soprattutto in un’epoca in cui troppo spesso i loro diritti umani e civili vengono ignorati, considerate più come donne-oggetto che persone degne di rispetto.

In effetti Il “rispetto” che Kant indicava come fondamento della legge morale, non è funzionale al mondo dell’economia che puntando su cose sostituibili con modelli sempre più nuovi, produce continuamente “un mondo da buttar via” e pian piano il concetto passa dagli oggetti a piante, animali, ambiente in genere ed infine agli esseri umani, in particolare donne che diventano pertanto un prodotto “usa e getta” con “data di scadenza”. D. Goleman in “Emotional Intelligence” indica una via d’uscita nella positiva gestione delle emozioni attraverso un’educazione a buoni sentimenti, empatia, altruismo e soprattutto un habitat diverso e più sano che aiuti anche gli educatori.

Matteo Liberti è nato a Roma nel 1977, si è laureato in Storia Contemporanea alla Sapienza Università di Roma e ha poi conseguito un master in Storia e Storiografia multimediale. Giornalista e divulgatore storico, dirige il periodico mensile «InStoria, rivista online di storia e informazione», da lui stesso fondato nel 2005. Collabora inoltre attivamente, dal 2008, con il magazine «Focus Storia» e con altre testate del mondo Focus.

Giovanna D’Arbitrio

 

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