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NAPOLI. LA CITTÀ DEL CALCIO. UNA SQUADRA, UNA MAGLIA, UN POPOLO

di Paolo Trapani
sabato 6 maggio 2023 di Giovanna D’Arbitrio

Argomenti: Recensioni Libri


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Senz’altro a Napoli il calcio viene seguito con una passione fuori dal comune e sono tante le storie sul rapporto viscerale tra la città e la sua squadra, i campioni che ne hanno fatto la storia e un nome che torna costantemente, quello di Maradona. Tanti i libri scritti su tutto ciò, come si può costatare attraverso una ricerca on line.

Fra essi ci colpisce “Napoli. La città del calcio. Una squadra, una maglia, un popolo”, un libro del giornalista Paolo Trapani, che viene così descritto dalla casa editrice Magenes: “Se lo chiedete a un napoletano, vi dirà che una delle gioie più grandi è tifare insieme ai suoi concittadini per la squadra, per il Napoli. Dalla sua nascita a oggi, dai giocatori che sono diventati una bandiera alle persone che hanno dedicato una vita al club, dalle piccole grandi storie sulle gradinate del San Paolo alle tifoserie organizzate e agli striscioni più emblematici, aneddoti, racconti, grandi match e grandi sogni realizzati. Questo libro racconta la storia di un amore: quella tra Napoli e la sua squadra di calcio che, vada come vada la partita, è sempre a lieto fine”.

E il testo racconta in effetti tanti ricordi, esperienze, retroscena, aneddoti su calciatori, partite più importati, vittorie e amare delusioni per i tifosi napoletani che si identificano nella loro unica squadra e in un solo club.“Questo libro- afferma l’autore-approfondisce attraverso aneddoti, racconti personali, tante storie legate allo stadio ed ai calciatori, il rapporto indissolubile che c’è tra i cittadini/tifosi napoletani e la squadra azzurra. Un rapporto così unico ed intenso da poterlo paragonare a quello tra madre e figlio. Un figlio unico peraltro, visto che Napoli è tra le poche metropoli al mondo ad avere una sola squadra di calcio”.

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Paolo Trapani

Nella post-fazione il giornalista Gianmaria Roberti intervistando Giuseppe Borrelli, magistrato che segue il Napoli ovunque, cita frasi indimenticabili di calciatori. come quella di Ruud Krol che affermò: “Quando vince una squadra si muovono i tifosi, quando vince il Napoli si muove una Città”.

Tutto ciò mi sembra giusto e vero, ma purtroppo devo dire che personalmente negli ultimi anni mi sono rifiutata di vedere partite del Napoli, non per disamore verso la squadra, ma per le cocenti delusioni provate nel vedere vincenti sempre squadre del Nord. Mi sono spesso chiesta in effetti perché arbitri poco corretti contribuissero alle sconfitte napoletane, perché la squadra del Napoli cominciasse bene un campionato e poi concludesse male, perché le squadre del meridione in genere non raggiungessero mai risultati di rilievo. “Questo sport di squadra che dovrebbe essere basato su un “Fair Play” altamente educativo per dare un esempio ai giovani, cosa sta diventando?- spesso mi sono chiesta.

E quest’anno ho ricominciato ad interessarmi di calcio per sostenere la nostra squadra che ci faceva di nuovo sognare ben guidata da De Laurentis e Spalletti, ma devo dire che quando il rumeno Kovacs, (guarda caso!) scelto per la partita Milan-Napoli della Champions League, punito poi dalla Uefa, e quando la deludente partita Napoli-Salernitana ci ha costretti allo “scudetto sospeso”, in verità sono stata sul punto di fare una nuova retromarcia e di richiudermi ancora nel mio guscio. Quanti napoletani erano arrivati da tutte le parti del mondo approfittando del ponte del 1° Maggio per assistere alla vittoria del Napoli! Quanta delusione alla fine di quella domenica per una partita che si è conclusa con un pareggio in seguito a madornali errori! Per fortuna poi tutto si è concluso bene e i festeggiamenti sono stati imponenti non solo a Napoli, ma anche in tante città italiane e straniere, chiara testimonianza di una copiosa massa di migranti. Quanta gioia finalmente per i napoletani di tutto il mondo!!!

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Quartieri spagnoli

Ora tanti autorevoli voci di personaggi famosi si sono levate in coro per invitare tutti a non parlare del calcio napoletano come una “forma di riscatto”, ma in verità tale definizione è venuta fuori perché i media non fanno altro che parlare di Napoli come una città infernale piena di delinquenti e spazzatura, negandole qualsiasi visibilità positiva pe il suo favoloso patrimonio storico-culturale e paesaggistico (per fortuna i turisti accorrono a frotte, ignorando i tg!). Per questi motivi, le vittorie del calcio sono diventate una forma di “riscatto”, capaci di donare quella visibilità positiva troppo spesso negata. Vorrei tanto che tali personaggi ascoltassero tutti i giorni i vari tg per costatare quanto affermo. Allora sì, si dovrebbero ribellare, denunciando questo massacro quotidiano!

Amiamo lo sport, amiamo il calcio, siamo contenti della vittoria della squadra, ma vorremmo che verso la nostra amata città ci fosse maggiore rispetto e visibilità positiva per tanti aspetti troppo spesso ignorati. Viva Napoli!

Giovanna D’Arbitrio

 

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