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CAMINITO DI MAURIZIO DE GIOVANNI

Il ritorno del commissario Ricciardi
domenica 5 marzo 2023 di Giovanna D’Arbitrio

Argomenti: Recensioni Libri


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“Caminito, un Aprile del commissario Ricciardi”, di Maurizio de Giovanni, segna il ritorno del commissario Ricciardi, personaggio molto amato dai lettori che hanno apprezzato la serie di romanzi a lui dedicati, nonché la trasposizione televisiva nella fiction Rai 2021. Nel risvolto anteriore di copertina pertanto si legge: “Il solo pensiero di una fine di Ricciardi ha messo in agitazione i fan” (Severino Colombo -Corriere della Sera), poiché in effetti l’autore non era convinto di poter continuare la serie, ma poi ha cambiato idea.

Ed ecco come viene presentato il libro dalla casa editrice Einaudi: “È il 1939, sono trascorsi cinque anni da quando l’esistenza di Ricciardi è stata improvvisamente sconvolta. E ora il vento d’odio che soffia sull’Europa rischia di spazzare via l’idea stessa di civiltà. Sull’orlo dell’abisso, l’unico punto fermo è il delitto. Fra i cespugli di un boschetto vengono ritrovati i cadaveri di due giovani, stavano facendo l’amore e qualcuno li ha brutalmente uccisi. Le ragioni dell’omicidio appaiono subito oscure; dietro il crimine si affaccia il fantasma della politica. Con l’aiuto del fidato Maione – in ansia per una questione di famiglia – Ricciardi dovrà a un tempo risolvere il caso e proteggere un caro amico che per amore della libertà rischia grosso. Intanto la figlia Marta cresce: ormai, per il commissario, è giunto il momento di scoprire se ha ereditato la sua dannazione, quella di vedere e sentire i morti”.

Senza dubbio una storia particolare che si svolge in un contesto ricco di contrasti, simbolicamente rappresentati da un noto tango, Caminito, e dal mese di Aprile, mese ricco di aspettative ma anche causa di delusioni, di gioia e tristezza, di sole primaverile e inaspettate piogge, come Caminito, il cui testo racconta una triste storia d’amore mentre la musica appare quasi gioiosa, tango creato da autori diversi, in luoghi diversi: in effetti Gabino Coria Peñaloza scrisse il testo e Juan de Dios Filiberto la melodia nel 1926. I versi descrivono una stradina nel quartiere La Boca di Buenos Aires, un caminito dove Juan incontrava una bella prostituta mentre andava al lavoro. Ad ispirare la musica di Gabino fu invece la triste storia d’amore di Maria, una ragazza di Olta dove il caminito era la stradina fiorita in cui s’incontravano i due innamorati, una storia d’amore ostacolata dai genitori della ragazza.

Ed è senz’altro un mese strano l’aprile del 1939, in cui ritroviamo il commissario Ricciardi in un’Italia divisa tra fascisti e antifascisti: sempre più enigmatico e malinconico, dotato di grande intuito, nonché della sua nota capacità paranormale di vedere i morti assassinati, captare il loro ultimo pensiero e pertanto costretto a sopportare il peso di tutta la loro sofferenza.

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Lino Guanciale

Provato dalla perdita della moglie Enrica, rimasto solo con la figlia Marta e tormentato dal dubbio che ella abbia ereditato da lui le stesse facoltà paranormali, deve purtroppo risolvere anche l’intricato caso dell’uccisione di due giovani amanti, un caso che coinvolge numerosi personaggi. Come in tanti i romanzi di De Giovanni, l’indagine su un delitto diventa una storia corale in cui si intrecciano vari temi e aspetti del tempo passato e del presente, con personaggi ben delineati, intrisi sempre di umanità e sentimenti sinceri, accompagnati da profonde riflessioni sulla vita che appare incomprensibile quando ci sottrae la gioia all’improvviso, come accade ai due giovani innamorati barbaramente uccisi.

Concludiamo con i versi di Caminito che introducono la storia e l’accompagnano durante il percorso in due significative pause tra un capitolo e l’altro:

Stradina che il tempo ha cancellato/Che un giorno ci hai visti passare assieme/Son venuto per l’ultima volta/Son venuto a raccontarti la mia pena/Stradina che un tempo avevi /I bordi col trifoglio e i giunchi fioriti/Presto tu sarai un’ombra/Un’ombra proprio come me

Da quando se n’è andata/Io vivo nella tristezza/Amica stradina/Anch’io me ne vado/Da quando se n’è andata/Non è più ritornata/Seguirò i suoi passi/stradina, addio.

Stradina su cui ogni sera/Correvo cantando il mio amore/Non dirle se ritornasse a passare/Che fu solo il mio pianto a bagnarti/Stradina coperta di cardi/La mano del tempo ha cancellato ogni traccia/Vorrei cader lungo il tuo ciglio/ E che il tempo ci uccida entrambi

Maurizio De Giovanni, nato a Napoli nel 1958, è autore di numerosi thriller tradotti in tutto il mondo, tra i quali ricordiamo la serie centrata sul commissario Ricciardi nella Napoli degli anni ’30, la serie di I bastardi di Pizzofalcone e di Mina Settembre, pubblicate da Einaudi, mentre Rizzoli ha pubblicato quella dedicata al personaggio di Sara. Dalle sue opere sono state tratte fiction televisive di successo

Ecco un video in cui l’autore presenta il suo libro:

 

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