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ANNA DAI CAPELLI ROSSI

Un personaggio emblematico
domenica 4 settembre 2022 di Giovanna D’Arbitrio

Argomenti: Recensioni Libri


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Dai libri di Lucy Maud Mongomery alla serie su Netflix

Senz’altro chi ama il cinema ha tirato un sospiro di sollievo per la riapertura delle sale cinematografiche dopo i lunghi periodi di chiusura per il Covid. Dobbiamo ammettere, tuttavia, che film e serie su varie piattaforme streaming ci hanno aiutato a sopportare il vari lockdown. E anche se personalmente amo più i film che le serie, bisogna riconoscere che alcune di esse sono interessanti, in particolare se s’ispirano a buoni libri. Tale è il caso della serie disponibile su Netflix “Chiamatemi Anna” (Anne with an "E"), basata sul romanzo Anna dai capelli rossi di Lucy Maud Montgomery, adattato da Moira Walley-Beckett.

Attraverso le vicende di Anna e di coloro che la circondano in effetti si mettono in rilievo diversi temi ancor oggi attuali, come diversità, discriminazione, bullismo, libertà di insegnamento, condizione femminile, razzismo, atavici pregiudizi e quant’altro. Anne è descritta come un personaggio costruttivo che malgrado i soprusi subiti riesce ad avere una visione positiva della vita, grazie alla lettura di molti libri (che le hanno fornito facilità di eloquio), all’amore per la Natura e soprattutto grazie alla sua fervida fantasia. Coraggiosa e forte, Anne affronta le tutte le difficoltà sempre pronta a difendere la sua identità e a combattere per libertà e giustizia.

Ci sembra giusto ricordare che Lucy Maud Montgomery, nata a New London (Canada)nel 1874 e morta a Toronto nel 1942, riscosse un enorme successo nel 1908 con Anna dai capelli rossi, primo di una serie di otto volumi. A quanto pare le vicende dell’orfanella Anna erano in parte ispirate all’infanzia dell’autrice che da piccola aveva perso la madre ed era stata allevata dai nonni. Tradotti in molte lingue, i libri sulle vicende di Anna hanno continuato a suscitare interesse attraverso gli anni. Ricordiamo la celebre serie animata trasmessa dalla Tv in Italia a partire dal 1980, alcuni film tra i quali “Anna dai capelli rossi” diretto da John Kent Harrison nel 2016, e infine la suddetta fiction distribuita da Netflix in tutto il mondo. Lucy Maud Montgomery E in occasione degli ottant’anni dalla morte di L. M. Montgomery la Casa Editrice Gallucci ha pubblicato le Cronache di Avonlea, tradotte da Angela Ricci, 12 storie ambientate ad Avonlea e dedicate ai personaggi della serie Anna dai capelli rossi: Anna dai capelli rossi; Anna di Avonlea; Anna dell’isola; Anna di Windy Poplars; La casa dei sogni di Anna; Anna di Ingleside; La Valle dell’Arcobaleno; Rilla di Ingleside e le raccolte di racconti: Racconti dall’isola - Prima della guerra; Racconti dall’isola - Dopo la guerra; Cronache di Avonlea. Secondo Angela Ricci “il successo di Lucy Maud Montgomery dipende dal modo in cui riesce a parlare delle emozioni e dei sentimenti. Il mondo che lei descrive ora non c’è quasi più però quelle emozioni e quei sentimenti rimangono uguali in tutte le epoche; la realizzazione di se stessi, gli affetti che si perdono e si trovano sono alla base della sua opera, non solo dei romanzi di Anna”.

“Chiamatemi Anna”, la serie che s’ispira ai suddetti libri, include 3 stagioni: la prima stagione è ambientata tra l’estate del 1896 e l’inverno del 1897, quando Marilla e Matthew Cuthbert , due anziani fratelli single che vivono assieme in una fattoria chiamata “Green Gables” ad Avonlea, nell’Isola di Prince Edward in Canada, decidono di adottare un ragazzo per avere un aiuto nel faticoso lavoro dei campi. A questo punto s’inserisce la storia di Anne Shirley (Amybeth McNulty) una tredicenne con tante lentiggini, capelli rossi e molta immaginazione. Orfana da quando aveva tre mesi, ha trascorso gran parte della sua infanzia prima nella famiglia dei vicini di casa e poi in orfanatrofio. All’età di tredici anni, per un errore dell’orfanotrofio di Hopetown, Anna si ritrova affidata a Marilla (Geraldine James) e Matthew Cuthbert (Robert Holmes Thomson).Anne è felice di aver trovato finalmente una casa e una famiglia, ma dovrà farsi accettare soprattutto da Marilla che vorrebbe rimandarla all’orfanotrofio: la triste storia raccontata dalla bambina le farà cambiare opinione e così deciderà di adottarla insieme a Matthhew. La seconda stagione è ambientata nella primavera e nell’estate del 1897: mentre Gilbert, amico di Anna, viaggia per mare insieme al nero Sebastian “Bash”, vittima di razzismo, a Green Gables Matthew e Marilla, in difficoltà economiche, accolgono in casa due pensionanti. Uno di loro, Nathaniel, è un geologo, e sostiene di aver trovato l’oro, ma tutto si rivela una truffa ai danni dei cittadini. Nel frattempo a scuola, Anne deve combattere contro bullismo e prepotenze, ma viene alla fine aiutata dalla sua amica Diana, mentre il maestro Philips cerca di sposare una sua alunna, Prissy, e viene abbandonato da lei sull’altare. E infine Cole, un ragazzo deriso, considerato strano e solitario, si scopre invece dotato di grande talento artistico, con l’aiuto dalla zia di Diana

La terza stagione includente 10 episodi ci mostra Anna sedicenne che fa ricerche sui suoi veri genitori ed infine scopre il suo amore per Gilbert. Tanti sono i personaggi presentati nelle tre stagioni della serie e ognuno può considerarsi un personaggio-simbolo di qualcosa nell’interazione che scaturisce dai loro rapporti e dagli intrecci delle loro vicende. Si consiglia senz’altro di leggere i libri della Montgomery, ma anche di vedere tale serie, molto educativa per gli adolescenti, e non solo. Giovanna D’arbitrio

 

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