a cura di
Silvana Carletti (Dir.Resp.)
Carlo Vallauri Giovanna D'Arbitrio
Odino Grubessi
Luciano De Vita (Editore)
On line copyright
2005-2018 by
LDVRoma
Maurizio de Giovanni, famoso giallista napoletano, continua a stupirci con il suo ultimo toccante romanzo, “l’Equazione del cuore” (Ed. Mondadori), un libro alquanto diverso rispetto ai thriller delle varie serie di “Commissario Ricciardi”, "Bastardi di Pizzofalcone", "Mina Settembre", "Sara". Nel suddetto romanzo non ci sono assassini da scoprire, bensì ricordi, sentimenti, emozioni in un’indagine psicologica che coinvolge profondamente il lettore.
Un romanzo molto toccante
Maurizio de Giovanni, famoso giallista napoletano, continua a stupirci con il suo ultimo toccante romanzo, “l’Equazione del cuore” (Ed. Mondadori), un libro alquanto diverso rispetto ai thriller delle varie serie di “Commissario Ricciardi”, "Bastardi di Pizzofalcone", "Mina Settembre", "Sara". Nel suddetto romanzo non ci sono assassini da scoprire, bensì ricordi, sentimenti, emozioni in un’indagine psicologica che coinvolge profondamente il lettore.
Sul risvolto anteriore di copertina si legge quanto segue: Dopo la morte della moglie, Massimo, professore di matematica in pensione, vive, introverso e taciturno, in una casa appartata su un’isola del golfo di Napoli. Pesca con metodo e maestria e si limita a scambiare rare e convenzionali telefonate con la figlia Cristina, che vive in una piccola città della ricca provincia padana. A interrompere il ritmo di tanto abitudinaria esistenza la notizia di un grave incidente stradale: la figlia e il genero sono morti, il piccolo Checco è in coma. Massimo deve assolvere i suoi doveri. Crede, una volta celebrata la cerimonia funebre, di poter tornare nella sua isola, e lasciare quel luogo freddo e inospitale. Non può. I sanitari lo vogliono presente accanto al ragazzino che giace incosciente. Controvoglia, il professore si dispone a raccontare al nipote, come può e come sa, la “sua” matematica, la fascinosa armonia dei numeri. Fuori dall’ospedale si sente addosso gli occhi della città, dove lo si addita, in quanto unico parente, come tutore del minore, potenziale erede di una impresa da cui dipende il benessere di molti. Da lì in poi quanto mistero è necessario attraversare? Quanto umano dolore bisogna patire? Per arrivare dove? Maurizio de Giovanni scrive una delle storie che ha sempre sognato di raccontare. E ci consegna a un personaggio, tormentato e meravigliosamente umano, messo dinanzi al mistero del cuore”.
Davvero ben delineato il personaggio di Massimo De Gaudio, professore di matematica in pensione, amante di numeri, razionalità e logica, che comunque non ha esitato a rinunciare alla carriera accademica per sposare Maddalena che purtroppo è morta, lasciandolo solo. Sua figlia Cristina, vive al nord con la famiglia e la vede solo d’estate, quando torna sull’isola con il figlio Francesco.
Maurizio DE GIOVANNI
Una telefonata sconvolge la sua vita monotona e tranquilla, fatta di pesca, routine e abitudini: Cristina e suo marito sono morti in un incidente stradale e il piccolo Checco è in coma. Massimo parte subito per la fredda città del nord dove Luca, suo genero, dirigeva l’impero finanziario familiare.
All’inizio Massimo non è semplice da comprendere per il lettore, non è un personaggio empatico: è un misantropo, freddo e razionale che sembra ridurre tutto a calcoli e cifre, desideroso solo di stare in pace nella sua isola. Ma è proprio nel gelido nord che pian piano si scioglie la sua corazza, quando da lui, tutore del nipote, dipende se staccare o meno la spina a Checco in coma, sollecitato a fare la scelta giusta solo dalla tata, Alba, l’unica che sembra davvero amare il bambino.
Come unico parente e tutore del nipote, è comunque costretto a prendersi molte responsabilità, in quanto Checco è ora l’erede di un’azienda da cui dipendono centinaia di persone in quel luogo in cui ci sono molti segreti. E comincia a indagare, sempre più coinvolto, lui che “per tutta la vita si era schierato contro l’irrazionalità delle emozioni e l’inopportunità dell’immaginazione, lottando strenuamente per la concretezza e la logica!”.
E intanto mentre parla al nipotino per risvegliarlo dal coma, anche in lui si risvegliano ricordi e sentimenti che lo legano al bambino, alle estati trascorse insieme, alla pesca che li aveva sempre uniti in momenti preziosi e indimenticabili. Un rapporto nonno nipote che si manifesta in modo riservato, ma che è comunque sincero e autentico, poiché le interazioni tra esseri umani che si amano sono incancellabili e riaffiorano sempre, al di là di distanze e tempo. Si comprende pertanto anche il significato del titolo che fa riferimento all’equazione di Dirac secondo la quale “se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possono più essere descritti come due sistemi distinti, ma diventano un unico sistema”.
“Posso solo stare qui, facendo penzolare l’amo con l’esca della vita attaccata. Sperando che tu, pesciolino Checco, prima o poi abbocchi”, Massimo sussurra, sperando di riportarlo alla vita con il suo affetto. E in effetti "L’equazione del cuore" è una storia che parla d’amore e con essa Maurizio de Giovanni ci ha regalato emozioni indimenticabili con la sua grande sensibilità, già in parte svelata in alcune pagine di “pura lirica” presenti sempre anche nei suoi gialli.