I libri su Nietzsche sono ormai una moda, e troppi ne commentano la filosofia senza avere sufficienti basi scientifiche, o mossi da intenti prettamente commerciali. Per fortuna, è possibile anche imbattersi in volumi illuminanti e profondamente diversi, scritti da chi ha competenza e cultura della materia.
È il caso di Storia di un incontro, di Piero Cammerinesi (www.liberopensare.com). Giornalista, ricercatore indipendente ed esperto di politica internazionale, l’autore dichiara senza mezzi termini l’obiettivo del lavoro: colmare un vuoto, “fare giustizia” su un silenzio divenuto assordante, contrastare una rimozione prodotta dalla cultura ufficiale accademica, sovente ingiusta e faziosa. Steiner ebbe accesso diretto alle carte del filosofo di Rӧcken, fu interprete eccezionale del suo pensiero, fra i primi ad affrontare (F. Nietzsche, Un lottatore contro il suo tempo) le questioni drastiche e “oltreumane” presenti in quelle pagine pregne di ardore, sofferenza e redenzione – ma una congiura del silenzio l’ha avvolto, fino a oggi. Quale motivazione ha spinto “l’Accademia” a chiudere gli occhi o a commentare frettolosamente, per rigettare nel dimenticatoio, il contributo di Steiner?
- Piero Cammerinesi
Cammerinesi è molto chiaro: l’antroposofia, l’approccio spirituale fuori dagli schemi, è la causa di questa messa al bando. Oltre a scandagliare l’edificazione dell’Archivio Nietzsche e a denunciare le profonde manipolazioni effettuate dalla sorella Elisabeth Fӧrster-Nietzsche, Cammerinesi racconta con dovizia di particolari i rapporti del filosofo con la famiglia, delle vicende venutesi a creare una volta caduto nel baratro della follia, dei legami di Nietzsche con amici e parenti.
Siamo insomma di fronte a un quadro completo di quello che può essere definito il profilo biografico. Proprio perché aderente ai fatti concreti, è evidente – e Cammerinesi lo sottolinea – che una personalità geniale come Steiner non potesse non restare affascinato dalla potenza di tali scritti, cogliendone il profondo anelito di libertà ma anche i limiti dovuti – secondo Steiner – a una confusione intrinseca sottesa al pensiero oltreumano.
- Nietzsche
Egli individua in un tratto essenziale di Nietzsche tale aporia: la filosofia divenuta vita, fattasi esperimento, portata a una continua interrogazione, non può sciogliere il bando della matassa se non si sofferma sul pensiero stesso. La fedeltà alla terra, e in questo caso a un’epoca di disordine e contrasti, una volta assimilata, produce effetti devastanti. Steiner, e con lui Cammerinesi, non risolvono il pensiero di Nietzsche in un banale psicologismo, ma colgono l’effettiva frattura che nel suo corpo ha provocato quella tremenda smania intellettuale, trasformandone la salute e condannandolo.
L’interpretazione di Steiner, nelle pagine finali, può essere condivisibile o meno, ma resta il fatto che ha una coerenza inquietante anche per chi non accoglie l’antroposofia (Chi volesse ascoltare direttamente l’autore può cliccare qui: https://www.youtube.com/watch?v=Tkf...).
Dalla costruzione dell’archivio fino alla dissoluzione della mente di Nietzsche, passando per una disamina dell’eterno ritorno e del superuomo, Cammerinesi, accompagnato da Steiner, ci consegna un testo fondamentale, utilissimo per chi voglia scoprire la verità su Nietzsche. Impreziosito da una brillante prefazione di Marino Freschi, grande germanista, Storia di un incontro appartiene di diritto alla letteratura capace di illuminare studiosi o semplici appassionati su uno dei filosofi più fraintesi del nuovo secolo.
- M. Freschi
Il principio che sottende l’analisi è quello di mettere in discussione alcune certezze riguardo Nietzsche, forse non così solide, seguendo le parole stesse del primo ammiratore. Così Steiner: “Friedrich Nietzsche mette in discussione ogni cosa. Egli non pone in discussione semplicemente la verità di una cosa o di un’altra, ma si domanda se la verità stessa sia una meta cui sia giusto tendere. Egli non dichiara guerra soltanto ai pregiudizi morali, bensì all’intera morale. Egli non vuole solo educare al più puro e incondizionato sviluppo della personalità umana; no, egli vuole superare lo stesso pregiudizio ‘uomo’ e dirigersi verso l’oltre-uomo, che ha superato tutto ciò che limita e imprigiona gli uomini”.