a cura di
Silvana Carletti (Dir.Resp.)
Carlo Vallauri Giovanna D'Arbitrio
Odino Grubessi
Luciano De Vita (Editore)
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LDVRoma
Il libro di Ludina Barzini, vincitore del Premio Pavoncella per la Narrativa, nel settore” Romanzo come opera prima”, racconta una storia d’amore condizionata da incomunicabilità e maschilismo.
La presentazione della casa editrice Bompiani mette in risalto proprio i motivi di tale incomunicabilità: “1993: Lucrezia ha cinquant’anni, un marito e un buon lavoro, quando riceve una lettera con la foto di una donna nuda in cui riconosce uno scatto che le ha fatto trent’anni prima il fidanzato di allora, Gianni, un affascinante medico siciliano.
Quell’immagine riemersa dal passato la costringe a ritornare agli anni ’60, all’intensa storia d’amore con Gianni, che sposa contro il volere della sua famiglia dopo un fidanzamento appassionato, alla vita insieme in America e poi a Palermo, al lutto inaspettato che spegnerà inesorabilmente il loro amore.
Ludina Barzini
Trent’anni dopo, Lucrezia può finalmente chiedere a Gianni il perché del suo abbandono, e non è detto che dopo tanto tempo la verità risulti meno dolorosa da accettare”.
Ludovina Barzini proviene da una prestigiosa famiglia di giornalisti, come ella stessa ha messo in rilievo in un suo libro pubblicato nel 2010 “I Barzini. Tre generazioni di giornalisti, una storia del Novecento”.
Giornalista, ha lavorato all’“Espresso”, al “Corriere della Sera” e alla “Stampa”.
Direttore responsabile di “Selezione del Reader’s Digest” dal 1971 al 1987, è stata responsabile della sede di Roma della RCS Editori. Ha condotto programmi radio per Rai Uno, per Rai Sat Premium.
È stata Consigliere comunale e Assessore alla Cultura del Comune di Milano, membro del Consiglio direttivo della Biennale di Venezia e del Consiglio dell’Aspen Institute Italia.
Ciò che colpisce, in effetti, nel libro sono le condizionanti differenze culturali tra Nord e Sud Italia, accentuate dal divario tra le classi sociali dei protagonisti che, pur essendo innamorati, non riescono poi a comunicare e ad aiutarsi, quando scoppia il dramma.
Come al solito poi tocca alla donna subire umiliazioni e violenze nei momenti di crisi, soprattutto se l’uomo si dà all’alcool e perde il controllo di se stesso. E nonostante tutto ciò, a distanza di tempo, Lucrezia è capace di capire e perdonare.
“Un libro ben scritto, ben costruito, che si legge tutto d’un fiato, sa creare un’atmosfera di mistero e di attesa”, come si legge nella motivazione per l’assegnazione del Premio Pavoncella.