Franco Ricci è un giovane scrittore, già autore di successo di due libri che, ora, ci propone un suo nuovo racconto ambientato nella splendida cornice marchigiana dei monti Sibillini e, precisamente, a Casali, un piccolissimo agglomerato di case situato di fronte al massiccio del Monte Bove che domina tutta la zona montuosa circostante.
Questa terra, distrutta in gran parte dal sisma del 2016, sta “risorgendo”, grazie all’impegno comune di tutti e al grande affetto dei suoi abitanti. Le vicende narrate nel piccolo libro “Rubabandiera” si svolgono proprio a Casali, anni or sono e riguardano una modesta famiglia che si trova ad affrontare vicende drammatiche che riesce, comunque, a superare con grande rassegnazione ed affetto reciproco.
Lo stile letterario di Franco Ricci è molto scorrevole, pittoresco e profondo allo stesso tempo, capace di attrarre il lettore fino all’ultima pagina rendendolo partecipe delle vicende narrate.
La storia è incentrata sulla famiglia di Ovidio, un pastore che vive del proprio lavoro, la moglie Lucia che, purtroppo, muore giovane e sui figli Claudia e Valentino, due ragazzi che aiutano la propria famiglia e che si troveranno, purtroppo, coinvolti in situazioni imprevedibili e dolorose.
Il finale potrà riportare un po’ di serenità a questa famiglia, capace di superare le continue difficoltà di una vita modesta, grazie ad una grande forza interiore, probabilmente costruita, negli anni, in un habitat di grande bellezza naturale e di serenità di spirito.
Di seguito, le parole dell’autore Franco Ricci che illustrano la sua composizione.
I racconti degli Ussitani e gran parte della mia fantasia, mi hanno portato a scrivere questa storia. Immaginare la vita negli anni cinquanta a Casali e una famiglia come tante… ma che riserverà al lettore una sorpresa finale. Il tutto contornato dalla splendida cornice del Monte Bove. Nella speranza che questo luogo possa ritornare allo splendore di com’era prima del terremoto e non perda quell’Amore delle persone che lo abitavano, come il protagonista del mio libro.
Questo racconto è dedicato a mia nonna Rachele che i paesani chiamavano in senso affettuoso Racchella di Casali.
Nel carattere e nella simpatia degli abitanti di Casali, puoi trovare quella semplicità della vera gente di montagna.
Un ringraziamento particolare va a Monica, Anna e Valentina che con il loro contributo è stato possibile realizzare il mio racconto.
LOGO: di VALENTINA GALLINELLI (In arte Vaga)