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Domani è un altro giorno (Nutrimenti, Roma, 2006)

L’ESPERIENZA E L’IMPEGNO DI BORDON

VERSO IL PARTITO DEMOCRATICO - Libri d’attualità politica
mercoledì 12 aprile 2006 di Carlo Vallauri

Argomenti: Politica
Argomenti: Recensioni Libri
Argomenti: Willer Bordon


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In Domani è un altro giorno (Nutrimenti, Roma, 2006) Willer Bordon rievoca la sua attività nei cinque anni della legislatura iniziata nel 2001.

Sono anni di contrasti parlamentari vivaci che hanno visto il parlamentare della Margherita, impegnato in prima linea nei dibattiti in difesa del primato dei principî contro una serie di leggi ad personam che hanno favorito una vera e propria distorsione delle funzioni costituzionali attraverso l’emanazione di norme contrarie ai criteri dell’eguaglianza dei cittadini. In particolare, quale capogruppo della Margherita, egli ha contrastato le posizioni di una maggioranza incurante degli interessi reali della popolazione, come si è visto nelle scelte di fondo nel comportamento delle parti che si sono rivelate incuranti dei valori nei quali si riconosce una effettiva democrazia. Ritroviamo questo spirito nelle parole rivolte da Bordon nei confronti del Presidente del Senato, il quale egli scrive - “diventato un ateo devoto” - si è mostrato pronto a disconoscere quanto aveva scritto e sostenuto negli anni passati quando si faceva - osserviamo - portatore della filosofia liberale di Popper. In queste pagine sono spiegati i modi di votazione per le leggi più discusse e discutibili, le polemiche, la prevalenza di norme “ad personam”, tutti rispecchiamento di un certo modo di intendere la politica come si è svolta negli anni recenti, e l’A. ne dà oggi testimonianze ineccepibili. E certo non abbiamo dimenticato il suo coraggioso impegno, dispiegato anni or sono, nell’affrontare la delicata questione dell’abusivo uso delle antenne vaticane.

Dopo aver riportato il testo dei suoi interventi sia in aula che in vari convegni (tra cui il convegno di Rimini del marzo 2003), Bordon analizza i passi compiuti verso una più compiuta transizione politica e si sofferma sui molteplici aspetti e le difficoltà per la formazione del partito democratico, verso il quale egli ha sempre avuto una posizione di apri-pista sin dai tempi di Alleanza democratica. Non si sottrae alle incertezze che ancora sussistono tra i sostenitori di una scelta precisa in tal senso ed indica con precisione i richiami del pensiero politico (da Arendt a Dahrendorf, a Sen) al quale la nuova formazione dovrà fare riferimento. Una visione pragmatica del riformismo in grado di far valere esperienze diverse sul piano di una cooperazione tra persone provenienti da differenti collocazioni ma unite nella volontà costruttiva di un nuovo organismo politico partecipativo e moderno capace di superare precedenti divaricazioni e ritardi di formazione culturale! Quindi un progetto che non nasce dalle ideologie ma dalla verifica della realtà in una prospettiva concreta nel superamento delle culture e delle formule del passato. Dovrà essere ora l’azione post-elettorale il punto di partenza per condurre verso soluzioni concrete quale punto di riferimento essenziale sinora mancato nella convulsa lotta politica in Italia. Bordon indica così, di fronte a tante incertezze e ripensamenti di parte per salvaguardare piccole nicchie di potere, le strade da intraprendere per un percorso positivo, senza restare ancorati a visioni ristrette, lontane dalle grandi tensioni e speranze che oggi agitano il mondo, ed in particolare il mondo giovanile, come dimostrano le esplosioni in terra di Francia.

Questo libro rappresenta una sollecitazione a rendere effettive esigenze tanto largamente avvertite, nel nostro paese, secondo quanto ha dimostrato la campagna elettorale.

 

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