Pare che l’azione, azione si fa per dire, della signora Raggi al Campidoglio cominci a suscitare in giro qualche perplessità. Prendiamone una a caso: bisogna chiamarla ‘la sindaca’ o ‘la sindaco’? Qual è la forma corretta?
- Il Sindaco / La Sindaca di Roma
Sembra questione di poco conto, forse è quella di minor rilievo fra le tante, e tuttavia suggerirei alla signora nel suo stesso interesse di prestare maggiore attenzione alla questione, di non sottovalutarla.
Quando i nemici del re di Francia, ed anche lei pur non essendo regina ma solo sindaca dentro e fuori il condominio qualche nemico sa di avercelo, si avvidero che Giovanna, la pulzella guerriera, stava diventando per loro un problema per cucinarsela sulla brace come allora usava addussero strumentalmente due argomenti.
In primis l’accusarono di eresia, e nella premiata ditta Grillo&Casaleggio come abbiamo già visto non è raro che possa capitare pure questo, e in secondo luogo le fu imputato persino di indossare calzoni come un maschio, una trasgressione inaudita per quei tempi.
E qui sarebbe d’uopo una profonda riflessione filosofica sul dato che le mode cambiano tantissimo nel tempo ma gli uomini che gestiscono il potere sono sempre di una razza. Che mascalzoni, come sosteneva un bel film di Vittorio De Sica!
Qualche maligno ha messo in giro la diceria che la signora abbia pure un difetto, e del resto chi di noi non ne ha? Il suo sarebbe un malvezzo tipicamente romano, cosa che me la rende quasi simpatica e mi impedisce di scagliarle sia la prima pietra che quelle successive ma può rivelarsi imbarazzante se ne sono affetti personaggi come il suo che assumono ruoli ufficiali di rappresentanza.
Pare che Virginia non sia puntuale agli appuntamenti e che per questo inconveniente siano saltate le olimpiadi di Roma. Beh, questa mi sembra grossa e credo fermamente che non possa esserne così banale la ragione. Che io sappia per assestare la bastonata alla capitale ovviamente non sono stati consultati i suoi cittadini ma non c’è stata neppure una discussione in alcuna sede istituzionale e nemmeno nella cosiddetta rete.
Le olimpiadi non sono saltate perché questa sarebbe stata la volontà della signora Raggi, che come tutti hanno constatato non conta gran che, ma perché questa è stata la espressa volontà di Beppe Grillo che, come suol fare ogni leone che si rispetti (e come possono constatare lor signori la criniera sebbene ormai canuta e spelacchiata Beppe ce l’ha) ha voluto marcare Roma quale territorio di sua appartenenza con una personale emanazione.
- ditta Grillo&Casaleggio
Dovete fare i conti con me: posso, comando e voglio! Questo ha voluto significarci col suo veto il pregiudicato genovese di cui è difficile talvolta comprendere quando parla seriamente e quando vuol fare il buffone ma stavolta credo proprio di averci preso! Parlava sul serio quando lo ha annunciato ed ha mantenuto l’impegno.
Un’altro degli aspetti di non immediata comprensione è quello relativo alle perplessità su certi atteggiamenti che possono essere indicativi della personalità del nuovo sindaco, o sindaca che dir si voglia,
- avv. Previti
E’ veramente la signora Raggi quell’Alice nel paese delle meraviglie che taluno vuol credere, ossia una candida fanciulla fresca di bucato, bella fuori e pulita dentro, scaraventata dalla sorte in una situazione più grande di lei, o non è piuttosto la migliore allieva alla scuola dell’avv. Previti, esimio e indimenticabile personaggio riciclato dalla recente storia patria, legale di Berlusconi che a suo tempo ha disinvoltamente scaricato sul bilancio del Parlamento la parcella delle sue prestazioni professionali?
Il dilemma classico che in casi analoghi normalmente ci si pone che consiste nel chiedersi ‘ci è o ci fa’ nella fattispecie non funziona, è troppo semplicistico.
‘E se ci fa, quanto ci fa?’ S’intravede anche questa alternativa e il problema appare quindi un po’ più complesso. Sì, perché per desiderare di andare ad infilarti in una selva oscura popolata di iene e di serpenti qual è il comune di Roma o sei un incosciente o sei un cacciatore di belve bene armato o sei una belva tu stesso. Non s’intravedono altre possibilità.
- Virginia Raggi
Comunque tempo al tempo, e non esageriamo così presto coi gemiti e i lamenti: non è difficile prevedere che essendo noi appena all’inizio di questa vicenda avremo ancora molto da vedere e da commentare. Per adesso lasciamo che Virginia balli libera e gioconda nelle piazze ed attendiamo pazienti. Siamo già in fila che aspettiamo il reddito di cittadinanza!
Solo una cosa possiamo dircela fin d’ora a ragion veduta. Nessuna pregiudiziale personale sulla signora Raggi. Come si può averne nei confronti di chi sventola la bandiera dell’onestà? Magari fosse vero che possa riuscire a mettere a squadro questa disgraziata città! Saremmo tutti disposti a volerle bene coi suoi pregi e pure coi suoi difetti.
Onestamente però dobbiamo dirle che ci crediamo poco e prendere atto che si comincia male!