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La genesi del Comune nell’Italia meridionale (Editore Carabba 2010)

COME E’ NATO NEL MERIDIONE IL COMUNE MODERNO

Storia d’Italia
sabato 8 gennaio 2011 di Carlo Vallauri

Argomenti: Storia
Argomenti: Recensioni Libri
Argomenti: Giacomo de Crecchio


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In quest’anno di richiami alla storia e al processo di formazione dell’unità istituzionale della nazione questo secondo aspetto sembra meno preso in considerazione mentre in effetti è proprio il risultato positivo più significativo che andrebbe più attentamente studiato e valorizzato. E viene a proposito la pubblicazione degli atti di un convegno svoltosi a Lanciano nel febbraio 2010 su “La genesi del Comune nell’Italia meridionale” a cura di Giacomo de Crecchio. Leggendo infatti le relazioni svolte in quell’incontro culturale risulta con chiarezza come una trasformazione sociale e politica abbia cominciato a realizzarsi nel Meridione sin dal periodo dell’ “invasione dei francesi” negli Abruzzi (1798-1910), come reca il titolo di un libro di Luigi Cappa Zuccari pubblicato a L’Aquila nel 1928.

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Lanciano Convegno

Il sistema borbonico aveva proseguito i criteri derivati dalle fasi vicereali, spagnola ed austriaca, con l’affidamento delle comunità locali a strutture organizzative nelle quali il potere regio contava su una propria rappresentanza nei cui confronti le universitates cercavano di far valere gli interessi locali. Sarà già nella breve fase della Repubblica Partenopea (1799) l’avvento di novità istituzionali in provincia di Chieti, come in altre parti dell’Italia meridionale, a registrare i primi segni di un mutamento di organizzazione del territorio mediante il comune inteso quale ente autarchico. Nella relazione tenuta al riguardo da Luigi Murolo si cita in particolare il caso del Comune di Vasto. Ma sarà poi – nell’Italia napoleonica nel primo decennio dell’Ottocento – l’esperienza del Regno di Murat a dare consacrazione ad una nuova impostazione che, in un certo senso, avvia la realizzazione di quei principi di libertà ed eguaglianza che nel Sud erano già stati preconizzati da Mario Pagano ed altri illuministi.

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Lanciano
Chiesa di S. Maria Maggiore (sec XIII-XIV)

Basti considerare come da quella esperienza, a Napoli, già durante la prima “invasione” napoleonica, i cittadini erano in grado di darsi una propria costituzione moderna, sulla base di principi democratici, anticipatori a livello europeo dell’attuazione rivoluzionaria europea. Il cittadino comincia a sentirsi, in quanto tale, partecipe all’attività politico-istituzionale. Basti pensare alle novità introdotte nel campo della vita civile e della stessa condizione patrimoniale. In luogo dell’ “abitante” di cui si riconosce primariamente l’ “anima” adesso avanza il concetto di “popolazione”, composta da singoli individui autonomi.

Ed Egidio Marinaro si è soffermato sul passaggio dall’ “anarchia feudale” ad un sistema sociale-amministrativo che, attraverso l’abolizione della feudalità e la creazione dei Comuni, si dava una nuova strutturazione attraverso organi di rappresentanza elettorale. Nel periodo del regno di Giuseppe Napoleone con gli atti legislativi del 1806, oltre alla soppressione degli ordini religiosi, si provvide a porre alla guida e ad ogni comune il Decurionato, composto a sorte tra gli “eleggibili” che erano le persone di oltre 21 anni e una rendita non inferiore a 24 ducati. In effetti la proprietà è la base del sistema elettorale. E a sua volta il Decurionato eleggeva il Sindaco. Sarà poi lo Stato unitario nel 1861 a definire la condizione di “elettore” in quanto contribuente e possessore di titoli nobiliari o di cultura.

A sua volta Giacomo de Crecchio ha riferito sulla nascita del Comune di Lanciano, sulla base di documenti inediti. Nel periodo francese (dopo Giuseppe Napoleone, il re sarà Gioacchino Murat) si stabilisce che i decurioni vengano eletti in pubblico parlamento dai capi famiglia, sulla base delle loro capacità contributiva, cui si aggiungerà poi anche la condizione di esercizio delle arti liberali.La struttura gerarchica del Regno prevedeva la figura dell’Intendente alla guida della Provincia. E de Crecchio, valido promotore dell’iniziativa, si sofferma, grazie a lettere rinvenute in archivi privati, su molteplici momenti e caratteri della vita locale e sui problemi amministrativi e di sicurezza, con particolare riferimento sia alla città di Lanciano che a tutta la provincia di Chieti. L’élite locale è in grado di proporsi quale interlocutrice privilegiata del nuovo regime. Notevole rilievo è poi dedicato al’impianto giudiziario stabilito nel 1807. Tra l’altro vengono stabiliti nella città un Tribunale di prima istanza e un Tribunale di Commercio. Gli eventi di quel periodo mostrano l’indubbia capacità, da parte di quella élite allora emersa, di sviluppare il commercio, dando quindi ulteriore vitalità all’intera esperienza.

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Lanciano in provincia di Chieti

L’organizzazione complessiva dell’assetto comunale nell’Italia meridionale è la più significativa novità istituzionale di quell’epoca, avviata organicamente nel 1806, e a Lanciano si caratterizza mediante la partecipazione della popolazione al governo cittadino, con una alternanza nella composizione dell’oligarchia, segno di un coinvolgimento effettivo della classe borghese e dei nobili. Nella relazione vengono illustrate alcune singole personalità. Infine viene sottolineata come la figura del Mastrogiurato, preposto all’esercizio della giustizia, avesse già perduto importanza nel Settecento prima dell’arrivo dei francesi. Come è noto, recentemente è stata recuperata quella figura attraverso una manifestazione a carattere folcloristico.

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Giacomo de Crecchio

Interessante osservare i cognomi che si rincorrono durante quelle tumultuose esperienze.
Essi sono presenti nella Lanciano di oggi: de Giorgio, Brasile, Polidori, de Cecco, de Crecchio, Maranga, Cotellessa.
La lettura di questi documenti testimonia come la storia civile del Meridione si sia avviata in quel periodo mediante le trasformazioni che condurranno alla moderna società. Ecco una ulteriore ragione per apprezzare gli studi compiuti in occasione del Convegno.

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Copertina

Il volume, pubblicato dall’editore Carabba, a cura del Rotary Club di Lanciano, s’intitola La genesi del Comune nell’Italia meridionale. – Lanciano, 17 febbraio 2010, a c. Giacomo de Crecchio.

 

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