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Compagni. Storia globale del comunismo nel XX secolo (Laterza Editore)

UNA RILETTURA CRITICA DELL’ESPERIENZA COMUNISTA


giovedì 5 marzo 2009 di Carlo Vallauri

Argomenti: Robert Service


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Robert Service offre in Compagni. Storia globale del comunismo nel XX secolo (Laterza Editore) un panorama ampio ed articolato di una esperienza politica, sociale ed umana sulla quale una massa enorme di pubblicazioni non ha sempre fornito informazioni ed interpretazioni attendibili.

Basti pensare a tutti gli studi sulle rivoluzioni di marzo ed ottobre ’17 (Chamberlin) o sulle vicende di costruzione del “socialismo” in un paese solo proprio mentre la stessa parola suscitava divisioni e contrasti, per non parlare delle successive storie delle alleanze (mutevoli), delle guerre, dell’espansione in altri paesi. Qui il lettore troverà materiale adeguato e ben articolato per farsi una propria opinione al riguardo, e ciò costituisce un pregio rispetto ad altre opere scritte prima o dopo l’89.

Documentata e precisa la descrizione degli eventi drammatici che portano da Lenin a Stalin, a Trotski, come del tentativo di esportazione del comunismo in Ungheria e in paesi di altri contesti sino agli sviluppi imprevisti nella Cina rivoluzionaria e a Cuba. Molto curati altresì gli aspetti economici e di politica internazionale sia negli anni ’30 (con la svolta del ’34) sia durante la guerra fredda. Le pagine più dure ed amare sono quelle sulla violenza contro i contadini negli anni ’30 per imporre la collettivizzazione della terra, con la miseria inflitta agli ucraini e ai kazaki. La risposta dell’Urss all’attacco della Germania rivela poi inaspettate capacità di coesione, anche se forzata, che consentono l’esito vittorioso della “guerra patriottica”.

L’autore si intrattiene anche su modelli di propaganda, sulla stampa, sulle trasformazioni dall’immediato dopoguerra a quelle più sostanziali dell’era Kruscev. Le “mutazioni” non modificano in sostanza il regime blindato, con tutte le conseguenze che ne sono derivate per le popolazioni. Ampia anche l’attenzione sulle “democrazie popolari” all’Est europeo. Nel lettore italiano non può non suscitare particolare interesse il breve richiamo all’azione dei comunisti negli anni della contestazione, e vi sono anche pagine sui piccoli partiti comunisti in altri contesti, come in Gran Bretagna. Nelle 700 pagine sono poi indicate le “ultime rivoluzioni” con i fatti di Corea, del Vietnam e la tragedia dei Pol Pot. Dalla pratica innovatrice di Gorbaciov alla crescita comunista della Cina sono chiarite le cause di quei profondi drammi.

Studioso d’alto livello, Service, naturalmente con le sue idee, mantiene un encomiabile distacco, senza farsi irretire negli schemi preconcetti, frutto di una scuola che in Italia non ha troppi emuli.

 

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