Ha introdotto il dibattito il dott.Luigi Rosafio, presidente del Centro Sandro Pertini [1]ed hanno discusso con l’autore il prof. Antonio Landolfi, il prof. Pierluigi Sorti, il dott. Salvatore Rondello con un intervento dell’editore prof. Giorgio Cortellessa. Ha coordinato il dott. Aldo Garzia.
Il sottotitolo di questo libro già esprime l’intento dell’autore, proporre una soluzione percorribile per far convivere gli interessi dell’ineliminabile capitalismo liberale con l’agognato “Welfare”, non solo per noi, ma anche per aiutare a crescere nel benessere i paesi adesso più poveri o comunque con un dislivello economico e culturale intollerabile, foriero di disastri sociali ed ambientali.
- Lorenzo Romano
Sembrerebbe un messaggio utopico ma non è così, le nuove tecnologie assicurano nuovi modelli sociali e forniscono risorse per tutti, è solo un problema di distribuzione e di informazione, siamo in ritardo perchè timori non molto nobili ci fanno rimanere legati irragionevolmente ad atavici egoismi. Allora, con un piccolo sforzo intellettuale, proviamo ad immaginare l’applicazione delle soluzioni proposte nel libro a livello globale. E’ necessario farlo prima che lo sbilanciamento economico tra le Nazioni ricche e quelle povere porti ad altre guerre, come accade tuttora, ma su scala più ampia.
La congiunzione del liberal-capitalismo con la globalizzazione ne ha potenziato gli effetti riducendo le economie occidentali in sofferenza. La crisi dei mutui USA e il crollo delle Borse ne sono esempi, per non parlare delle diffuse truffe o manipolazioni del mercato ai limiti della legalità; così la progressiva mancanza di opportunità di lavoro conseguente ha causato l’impoverimento del tessuto sociale, proprio quel tessuto sociale che con la sua salute rappresenta l’humus delle micro-economie e che dovrebbe sorreggere i rapporti di valore di un paese civile e moderno. Questa grave situazione è stata prodotta dall’ingordigia degli investimenti de-localizzati e potenziati laddove nel mondo i guadagni sono più proficui, utilizzando maestranze eterogenee ed inadeguate per età e per orario di lavoro, quindi con vantaggi spropositati non certo per i lavoratori sottopagati e con protezioni sanitarie e sociali spesso inesistenti.
Come sappiamo, anche in Italia le cose sono precipitate, ma la differenza fondamentale è che, rispetto agli USA, esistono ancora molte valide protezioni sociali ed economiche fortunatamente costruite nel passato e non ancora smantellate dall’euforia innovativa della New Economy, micro-aziende familiari che arricchiscono di “bio-diversità” il panorama economico italiano, però se le riserve finanziarie del nostro paese si dovessero esaurire, cosa potrebbe accadere? Il libro “New Economy & Socialismo” di Lorenzo Romano propone di rivedere l’assetto delle politiche attuate dal Governo e impiantare nuovi modelli economici in grado di contrastare gli effetti nefasti della globalizzazione, senza ricorrere a politiche protezionistiche. Nel libro è ampiamente descritto come sia importante costruire il miglior Welfare possibile, ma senza ostacolare il liberal-capitalismo, necessario al continuo sviluppo di una società che vuole continuare nel suo progredire verso migliori condizioni, tutto questo in un innovativo ed interessate modello di politica economica comprendente un assetto statale in grado di garantire occupazione a tutti i cittadini, pur concedendo la massima liberalizzazione alle attività economiche private.
- Momenti della presentazione del libro
Il libro infine dispone di tre appendici nelle quali vengono esaminate anche le possibilità di realizzare
una sorgente energetica rinnovabile ed illimitata,
di individuare un assetto microeconomico col quale governare un’Azienda di Stato,
infine una proposta per un nuovo metodo di prelievo fiscale orientato alla riduzione delle tasse.
Le attività previste sono semplici, ma difficili da comprendere perché presuppongono un cambio di mentalità. Infatti sono ormai una realtà concreta e densa di conseguenze la "globalizzazione", l’informatica/telematica di 5a e 6a generazione, l’automazione industriale, il "real time", le micro tecnologie, ecc rispetto a tali innovazioni le teorie d’economia e di politica economica correnti sembrerebbero mostrarsi piuttosto inadeguate, superate dagli eventi tecnologici e dall’ampliamento dei confini commerciali, a livello mondiale oramai trasformatosi in un unico "grande mercato chiuso".
- Momenti della presentazione del libro
Per chiarire questi aspetti il libro presenta tre chiavi di lettura:
dal punto di vista sociologico: per interpretare i problemi connessi alle scarse possibilità di lavoro ed alle prospettive future con particolare riferimento alle prossime generazioni;
dal punto di vista tecnologico: per mostrare il cambiamento d’epoca dovuto alle nuove tecnologie (terza industrializzazione – tecnologia dell’informazione) pervasive e trainanti tutti i mercati economici e finanziari, nonché gli ambienti artistici e culturali in generale;
dal punto di vista dell’economia politica per chiarire il forte impatto sulle aziende rese “virtuali” grazie ai processi decisionali “real time” e alla delocalizzazione delle fabbriche.
Una interpretazione combinata delle suddette chiavi può farci comprendere quali sono in realtà i problemi che attanagliano le economie occidentali e perchè si dovrebbero adottare nuovi modelli di politica economica.
- Introduzione del libro di Lorenzo Romano