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La decolonizzazione (Il Mulino, 2005)
Il destino delle ex colonie
Raymond F. Betts (Il Mulino, 2005)
sabato 4 giugno 2005
di Carlo Vallauri
Argomenti: Storia
Argomenti: Recensioni Libri
Argomenti: Betts Raymond F.
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La decolonizzazione, argomento non sempre studiato con obiettività, è il titolo di un preciso studio di Raymond F. Betts (Il Mulino, 2005), che svolge, con dati precisi, a cominciare dal periodo tra le due grandi guerre, gli effetti del dominio imposto dalle potenze europee a tanti paesi dell’Africa e dell’Asia. Il fenomeno ha caratterizzato non solo i popoli sottoposti al giogo di coloro che pretendevano di “civilizzarli” ma le stesse, cosiddette, “madrepatrie” per le conseguenze che si determinavano nelle loro politiche interne: basti pensare alla ripercussione sulla Francia della rivolta algerina. Dimostratesi inefficaci i compromessi tipo “mandati” come nel Medio Oriente, il secondo conflitto mondiale pone il problema nella sua complessità: basti pensare alle tentazioni degli indiani che pure non cedettero alle lusinghe giapponesi e al ruolo dei militari nord-africani nell’esercito di De Gaulle. Sull’incertezza nel dopoguerra influì in maniera decisiva la scelta laburista inglese di dare l’indipendenza all’India, che per ottenerla tanto si era battuta con Gandhi. In Asia furono le Indie orientali dell’Olanda a chiedere l’autonomia per l’Indocina, con le sue diverse fasi, la repressione francese e poi la rivoluzione con l’intervento americano: infiammò una generazione di giovani e si risolse con la sconfitta della massima potenza militare. Ma nei vari continenti l’indipendenza ha tutt’altro che rappresentato la pace, la libertà, perché disordini e contrasti interni hanno insanguinato per decenni popoli interi. L’A. mette in rilievo come questa problematica abbia coinvolto intensamente anche la cultura negli Stati che hanno dovuto rinunciare alle colonie. Il libro è ricco di informazioni, confronti, valutazioni, rilievi letterari e sociologici.
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