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Con le peggiori intenzioni (Mondadori, 2005)

Un romanzo d’ambiente romano

Alessandro Piperno (Mondadori, 2005)
venerdì 3 giugno 2005 di Carlo Vallauri

Argomenti: Letteratura e filosofia
Argomenti: Recensioni Libri
Argomenti: Piperno Alessandro


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Troppo esaltato il libro all’apparizione, troppo criticato il suo autore per motivi estrinsechi alla scrittura. "Con le peggiori intenzioni" di Alessandro Piperno (Mondadori, 2005) si presenta invece quale romanzo originale di un esordiente che fa trasparire freschezza e libertà. Certo il protagonista - narratore appare sconcertante. L’ambiente nel quale vive (le famiglie di Roma bene) è visto più nelle sue debolezze che non per qualità d’esistenza. Si ha anzi l’impressione di aver voluto sbalordire il lettore con descrizioni disarmanti per insistenza di particolari, momenti, atti che non depongono certo a favore delle figure via via illustrate. Sono parenti, amici, conoscenti occasionali, o del tutto estranei questi burattini dei “fatti scontati”, tanto logici nelle loro contraddizioni da rivelare appunto di essere stati costruiti artificiosamente da un burattinaio troppo esigente nelle sue pretese rispetto alla semplicità del quotidiano. Tutta una finzione allora? No, qui va detto chiaramente che i personaggi testimoniano uno scadimento di gusti, di abitudini che fanno sembrare mille anni distanti tutti costoro dagli abitanti di Roma e dintorni, conosciuti nei tempi di Pirandello e D’Annunzio ad inizio Novecento o frequentatori di incontri e scontri nei libri di Palazzeschi o di Flaiano. C’è forse un sentore lontano del passaggio di Pasolini da quelle parti, Pasolini osservatore di costume più che poeta o artista vivente. Qui c’è troppo benessere, troppa ostentata spavalderia, troppi falsi miti rispetto alla realtà di vite, al fondo, troncate e disperate. Un nulla che si insegue di pagina in pagina lasciando una traccia di vuoto che sa essere, in ogni caso, insegna del tempo. Disinvoltura mal si concilia con la vera intelligenza creativa. L’istinto primordiale sembra dominare indisturbato nel vagabondare futuro ed inconcludente. Successi o disattenzioni, tutto si tiene, e quel che non va in effetti non paga. Le angustie di ragazze e di anziani: tutto livellato in basso, eppure quante verità amare in Alessandro Piperno, riguardino il denaro o gli affetti, le speranze, i fallimenti. Alla fine al lettore può risultare anche simpatico. Vale la pena di provare a leggere questo romanzo perché v’intriga sottilmente, si fa seguire e vi lascia dentro una certa inquietudine. Non è poco per un romanziere del 2005. Tante vite tra Nanni, Beppy, Alfio, Lele, Giacomo, Gaia ed altri: tra sentimenti e violenza si dispiega l’eterna, semplice, disastrosa commedia umana.

 

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