a cura di
Silvana Carletti (Dir.Resp.)
Carlo Vallauri Giovanna D'Arbitrio
Odino Grubessi
Luciano De Vita (Editore)
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LDVRoma
Ultimo aggiornamento
8 ottobre 2024
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L’autrice, premio Nobel per la letteratura nel 1986, ha duramente pagato di persona la partecipazione alle lotte per la difesa dei diritti individuali e della libertà in Niger. In questo libro Soyinka rievoca l’attacco terroristico che a Lockerbie provocò nell’89 la morte di 170 persone. Ne trae motivo per porre in evidenza come l’inquietudine generalizzata dagli attentati a New York e a Madrid sia frutto del volto nuovo con il quale si presenta il “nemico”, ormai inidentificabile.
Gli stessi concetti, attorno ai quali si sono eretti i principi di libertà e di dignità, sono ormai paurosamente muti. Durante gli anni della guerra fredda scrittori e cantanti potevano trattare con umorismo temi delicati e complicati, ma oggi la realtà è più prossima alla fantascienza: la storia si trasforma in una finzione nella replica continua di se stessa. Potere e libertà sembrano giocare agli scacchi in un reciproco incrocio, tra l’accecamento della natura e la perdita di identità. Sono parole amare ma molto più corrispondenti alla realtà di quanto non facciano studiosi di economia e politica, così questa scrittrice dà una lezione di vita e di riflessione, concetto che riesce a svelare quei poteri inevitabili che al di là di ogni frontiera e di ogni organizzazione internazionale minacciano i rapporti interindividuali e tra i popoli un messaggio di smascheramento di troppi effetti propagandistici. Parole da meditare di fronte alla superficialità che domina soprattutto nel mondo dei media.
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