La casa editrice Rocco Carabba (Lanciano) ha dedicato un ampio studio al proprio “padre” con un volume intitolato appunto Rocco Carabba, editore “principe”, a cura di Lucia Arbace.
È una pubblicazione di grande valore che merita di essere segnalata per la precisione della documentazione, le numerose bellissime immagini fotografiche delle opere fatte conoscere nello scorrere del tempo, a cominciare dal 1879. Luigi Ponziani nell’introduzione stende un profilo editoriale, ripercorrendo le varie tappe di una lunga attività che espresse con intensità la cultura del tempo attraverso varie collane, tra le quali emerge, per ricchezza dei nomi di importanti scrittori, “la cultura dell’anima”. Erano infatti collaboratori di Carabba personaggi di prima grandezza a cominciare da Giovanni Papini. Altre collane significative “l’Italia negli scrittori stranieri” e “Antichi e moderni” a cura di Giuseppe Antonio Borgese. E la vocazione culturale e civile dell’editore – scrive Ponziani – è confermata dalla diffusione delle pubblicazioni scolastiche che ebbero una rilevante presenza negli anni ’10, ’20 e ’30 del secolo scorso.
Giacomo de Crecchio nel suo “R. Carabba apprendista nelle tipografie lancianesi”, illustra, con ampiezza critica ed informativa le attività svolte nella quotidiana presentazione da parte dell’editrice, di eventi, esperienze, iniziative rispecchianti una viva maturazione che caratterizzava in quel periodo il centro frentano. Le riproduzioni sono vive, illustrative di quel periodo storico.
- Rocco Carabba
A sua volta Ivana Di Nardo illustra le “affascinanti” macchine da “stampa” di Carabba, dal torchio alle linotype mentre Gianni Oliva riporta dati, nomi e grafici della produzione editoriale, con le foto dei frontespizi delle edizioni, specie per il periodo 1908-1912, precisando la varietà dei volumi, tra epistolari, testi teatrali, prose e saggi letterari e d’arte mentre Lia Giancristofaro risale alle radici abruzzesi degli studi e tradizioni socio-economiche, ricordando personaggi e scrittori di quel periodo.
La citata curatrice Lucia Arbace sottolinea l’attenzione rivolta all’arte del saggio “Bellezza in primo piano”, con riproduzioni che riconducono a quei tempi e alla finezza degli studi pubblicati. Franco Battistella si sofferma sulle immagini devozionali e pubblicitarie tra “sacro e profano”.
Tra le riproduzioni si segnalano particolarmente il bellissimo dipinto di Vincenzo Gagliardi “La novena”, nonché la commovente foto dei pellegrini di Casalbordino, scattata da Francesco Paolo Michetti. La stessa Giancristofaro esamina la serie scolastica e la letteratura per l’infanzia. Ed ancora merita di segnalare il richiamo alla grafica e agli illustratori della stessa L. Arbace con riproduzione delle copertine di varie pubblicazioni dalla “vita di Maometto” di W. Irving alle illustrazioni per l’infanzia, ricchissime e piene di immagini colorate, quanto suggestive: un complesso di opere di alto significato letterario, morale e civile. Il periodo esaminato va dalla fine dell’Ottocento agli anni Venti, con richiami di singolare valore, e non privi di emozionanti riproduzioni.
All’intera collana della “cultura dell’anima” è rivolta la ricerca di Giulio A. Lucchetta, con l’intensa partecipazione di Papini: interessante la citazione di Giuseppe Prezzolini per un progetto, segno della intensità dell’impegno culturale. Vengono poi richiamate le corrispondenze tra personaggi di grande rilievo: ai già citati, si aggiungono Ardengo Soffici, Giovanni Valiati, testimonianza di un approccio di altissimo valore ai grandi temi della scienza, Emiliano Giancristofaro sottolinea le edizioni Carabba del secondo Novecento muovendo dallo studio su Galileo.
Importanti anche le pagine sulle novelle e le ricerche specifiche sull’Abruzzo. Sulle prospettive della nuova casa editrice Carabba si intrattiene Antonino Serafini e, anzi, siamo lieti di esprimere la nostra condivisione dell’auspicio di continuare in un lavoro tanto intenso svolto in questi anni. La cronologia personale di Rocco è ricordata da Ivana di Nardo: tra l’altro colpisce il lettore la copertina di “Ossi di seppia” di sconcertante modernità: un Montale di prima mano. E il sottotitolo del volume riferito al “principe” non è una vanteria ma una valutazione.
- Carabba Editore, Lanciano, 1919
- Prima edizione di questo libro nel 1907
E, a proposito del ruolo e la complessa, molteplice attività che la casa editrice ha esercitato nella cultura italiana, va aggiunto che non è certo di minor rilievo la constatazione che Carabba è stato l’editore che ha tradotto per primo in Italia il libro di Theodor Herzl pubblicato a Vienna nel 1896: “lo Stato sionista” che ha dato avvio alla diffusione dell’idea di creare uno Stato nel quale raccogliere un vasto numero di ebrei, che abbandonavano i paesi nei quali erano perseguitati, giacché allora si intensificavano in Europa le persecuzioni: quel libro contiene l’anticipazione di quello che sarà la nuova speranza degli ebrei.
La presenza a Lanciano di professori di ginnasio e liceo e qualcuno di essi ivi trasferito quasi per punizione, essendo intellettuali “scomodi” per il potere, in grado di tradurre testi stranieri, non è fattore secondario nel consentire all’editore di poter rapidamente presentare traduzioni da tutte le lingue a cominciare dall’indiano, come nel caso di Tagore.
(Nota della Redazione) L’Editore Carabba ha pubblicato tra l’altro in Italia le quartine dal persiano dello scienziato Omar Khayyam (1020/40 - 1123/26) contribuendo a diffonderne la fama nel nostro paese con una prima edizione nel 1907. Nel libro, la cui copertina è in figura del 1919, la traduzione è di Mario Chini, ma viene riportata in appendice la traduzione dal persiano di Vittorio Rugarli, Dodici quartine di Omar Khayyâm, (Bologna, 1895 per nozze) basate sull’edizione francese di J.B. NICOLAS (Les Quatrains de Khèyam, Parigi 1867).
Questa era la cultura di una “provincia” nell’Italia del Sud a fine Ottocento!
- Cartolina LANCIANO