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Sarà dura caro Francesco!

Caro Papa Francesco cerca di non perderla questa occasione!
lunedì 8 aprile 2013 di Michele Penza

Argomenti: Opinioni, riflessioni
Argomenti: Ricordi
Argomenti: Personaggi famosi/storici


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Apprendo con sorpresa e rammarico dagli organi di informazione che si sono svolte oggi nella basilica di S. Sabina sull’Aventino le onoranze funebri dovute a un uomo che malgrado fosse modesto e schivo tanto onore ha fatto al suo paese nel campo dello sport e le cui vicende ho sempre seguito con interesse anche perché, essendo lui originario della mia terra, mi era facile comprenderne taluni umori e reazioni ruvide che talvolta lasciavano perplessi molti commentatori. Si chiamava Pietro Mennea.

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Pietro Mennea

Come potevano a quell’annuncio non ripresentarsi alla mente quella serata magica della estate 1960, quell’ora e quell’emozione vissute in un piccolo caffè della Magliana, l’unico che esistesse a quell’epoca in ciò che era allora poco più che una palude abitata da ranocchi e punteggiata da qualche zona erbosa, area di parcheggio di autobotti della Purfina?

Ricordo quando assieme agli altri spettatori anche Concetta ed io, sposati da poche settimane, saltammo tutti dalle sedie davanti al televisore urlando, e persino lei che prima di quel giorno non aveva mai visto una gara d’atletica gridava rossa in viso per l’emozione la nostra speranza: ‘Ce la fa! Ce la fa!,’ per poi, dopo un mucchietto di secondi trascorsi senza nemmeno respirare, esplodere tutti insieme ‘Siiiii! E’ oro! Era la sera in cui Mennea vinse i duecento metri alle Olimpiadi di Roma, chi se la può scordare mai!

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Olimpiadi della TV

Entrambi purtroppo oggi non ci sono più, ma perché li associo nel ricordo il nome di Mennea a quello di mia moglie? Per una ragione molto semplice: Pietro, e ne sono felice per lui, ha ottenuto quel che lei non è riuscita ad ottenere, ossia la celebrazione del suo rito funebre nella basilica di S. Sabina.

Lei amava molto quella zona dell’Aventino che era spesso meta delle nostre passeggiate, e i suoi figli che lo sapevano pensarono di farle cosa grata rivolgendosi successivamente a tutte e tre le chiese allineate sul colle, S. Anselmo, S. Alessio e Santa Sabina, per ottenere il permesso di celebrarvi i suoi funerali. La risposta, specie a S.Sabina, fu non solo negativa ma secca e sbrigativa, pronunciata senza nemmeno guardarci in viso: No, non si può. Qui solo i matrimoni. Per i funerali andate alla chiesa parrocchiale di S. Prisca.

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Santa Sabina

Ci siamo andati, e peraltro vi abbiamo trovato l’accoglienza calda e fraterna del parroco, don Antonio, un agostiniano di grande umanità e intelligenza, un vero pastore all’altezza del suo compito. Con lui ha fatto seguito anche la nascita di un rapporto personale di confidenza e di stima reciproca.

Dal punto di vista umano ci abbiamo sicuramente guadagnato e personalmente non ho rimpianti, ma poiché mi ritrovo un cervello nel cranio che spesso vuole funzionare per conto suo, anche se la ragione mi suggerisce che in fondo ognuno è libero di comandare a casa sua, non riesco a non chiedermi il perché accada che una autorità ecclesiastica che ha legittimamente stabilito di negare un luogo di culto per una particolare funzione (e suppongo che abbia avuto una buona ragione per farlo) poi ritenga invece di concederlo senza problemi solo a qualcuno e non a tutti. Quale potrà essere il criterio di discriminazione? La notorietà? Deve trattarsi di un VIP, altrimenti nemmeno se ne parla? Qual è la ratio? L’ottimizzazione del profitto? Non ho titolo per discuterla, vorrei solo capirla.

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S. Alessio

E perché delle quattro chiese, una più bella e suggestiva dell’altra, che fanno splendida corona all’Aventino, in una soltanto vengono impartiti tutti i sacramenti che la liturgia conosce mentre le altre tre vengono usate solo come sale da noleggio per matrimoni fastosi?

Anche il castello Odescalchi di Bracciano so che è spesso noleggiato a tale scopo. C’è ancora una differenza sostanziale tra la basilica di S. Sabina e il castello Odescalchi, o sono da considerare due pezzi della stessa collezione?

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Castello Odescalchi di Bracciano

A questo dato reale che dovrebbe risultare inquietante, non tanto per me che in verità non frequento luoghi di culto in modo sistematico ma solo occasionalmente, quando invitato a cerimonie o per visitarvi opere d’arte, quanto dovrebbe esserlo per chi vive la religione in modo partecipativo, cioè sia coloro che ne seguono i precetti sia coloro che vivono di religione, fa riscontro l’altro dato che vede inagibili molte chiese di Roma ormai chiuse per mancanza di clero che se ne possa occupare e di utenza, cioè fedeli che le frequentino.

Respingere in questi tempi di estrema secolarizzazione, quale che ne sia la ragione, chi si presenti a chiedere la celebrazione di un qualsiasi rito religioso non mi sembra il massimo, specie da parte di chi al contempo sostiene l’essere disponibilità e accoglienza principi caratterizzanti dell’agire cristiano.

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S. Anselmo

Certo, questi non sono che rilievi marginali che nascono dalla mia limitata esperienza personale. Ci sono sicuramente falle da turare più gravi, inconvenienti di maggiore peso, misfatti più scandalosi per la loro evidenza, da eliminare piuttosto che nascondere come taluno ha fatto, ma sarebbe meglio non sottovalutare certi comportamenti diffusi che sembrano pecche minori ma invece sono rilevanti poiché non denunciano debolezze individuali ma errori di sistema.

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Santa Prisca

Caro papa Francesco, ho paura che se davvero proverai a ripulire la tua casa non avrai vita facile e troverai sicuramente maggiori difficoltà dal suo interno che dal suo esterno. Sarà dura e non è detto che ci debba riuscire, però hai ragione tu, è doveroso provarci.

Una Chiesa migliore serve a tutti, credenti e non credenti, hai suscitato perciò grandi speranze, maggiori di quel che tu stesso possa immaginare. Sei partito bene, fai perciò del tuo meglio senza timori e senza mai tirarti indietro. Ti accompagnino la nostra simpatia e l’augurio più sincero, condiviso anche da tanti che dalla Chiesa sono fuori. Cerca di non perderla questa occasione! -

 

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