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L’ "Escort" di Maupassant e il professore mal sopportato

Dalla rubrica la bustina di Minerva di Umberto Eco sull’Espresso
venerdì 13 gennaio 2012 di Pietro Rasulo

Argomenti: Attualità
Argomenti: Opinioni, riflessioni
Argomenti: Politica


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Mi ha molto divertito leggere questo passo di Eco per questo voglio riproporlo ai lettori della rivista Scena Illustrata aggiungendovi qualche mia riflessione. Ciò anche in considerazione di un mio precedente articolo sui contenuti della manovra effettuata da Monti.

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Guy de Maupassant

Veniamo quindi alla novella di Maupassant. Durante la guerra franco prussiana viaggiava una carrozza che, tra le varie persone per bene, ospitava una procace prostituta. Già accettata malvolentieri dai compagni di viaggio, solo perché aveva offerto a tutti le provviste che recava in un canestro, era poi diventata responsabile dell’arresto della carrozza da parte di un ufficiale prussiano, che minacciava di non lasciarli passare se la ragazza non gli avesse concesso le sue grazie. Pur avendole concesse a molti, la patriottica escort si rifiutava di elargirle all’odiato nemico. La carrozza così rimaneva ferma e poco a poco i viaggiatori rimproveravano alla prostituta di nuocere a tutti per uno sciocco puntiglio.Tra molte insistenze e ricatti morali la spinsero a cedere. A malincuore, per il bene comune, essa accettò. Consumato il mercimonio la carrozza ripartì. A quel punto i viaggiatori cominciarono a guardare con disprezzo la sciagurata che si era prostituita, anche se l’aveva fatto per cavar loro le castagne dal fuoco.

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Il servizio postale e l’ufficiale prussiano

Conclude Eco: mi pare stia succedendo la stessa cosa a Monti. Tutti (salvo la canea leghista) gli hanno chiesto di cavar le castagne dal fuoco, anche rischiando l’impopolarità, per prendere quelle misure severe che altri non avevano saputo o voluto prendere, ora che l’ha fatto, tutti cominciano a guardarlo male e a prendere le distanze dai provvedimenti con vari distinguo. Maupassant aveva capito molte cose.

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Umberto Eco

Certo accostare una escort ad un distinto signore come Monti è un po’ un azzardo ma credo che Eco abbia voluto sottolineare la assoluta mancanza di buon senso e di riconoscenza della nostra classe politica che invece di ringraziare il professore per aver evitato al paese una brutta fine si permettono anche il lusso di criticarlo.

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Mario Monti

A margine di questo breve articolo voglio aggiungere altre riflessioni che derivano dalla mia esperienza lavorativa sempre in ambito di aziende private. Di solito quando la congiuntura è favorevole ed i risultati aziendali sono molto buoni, le aziende, specialmente se sono grandi aziende, tendono ad effettuare degli scorpori e costituiscono aziende più piccole in grado di seguire meglio alcune fette di mercato o di dedicarsi ad una area altamente specializzata. Questo lo fanno anche sopportando i costi di duplicazione dell’organizzazione: nuovi amministratori nuovi direttori ecc. Al contrario, in periodo di grande recessione, tendono a grossi accorpamenti per ridurre i costi e per evitare una pletora di spese che ogni società potrebbe avere.

Penso che lo Stato italiano dovrebbe adottare lo stesso principio e le di riduzioni dei costi e la razionalizzazione del patrimonio dovrebbero essere proposte ed attuate dalla classe politica che governa il paese. Mi sembra che niente di tutto questo sia successo con il precedente governo anzi, il parlamento che, è sempre lo stesso, prova addirittura a resistere alla riduzione degli appannaggi che ciascun parlamentare ha.

Io non faccio politica e non sono pagato per pensare al bene comune ma credo che il punto in cui siamo arrivati, grazie ad una perenne cattiva politica, richiederebbe drastiche riduzioni di quella pletora di istituzioni che noi abbiamo.

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Sono cosciente di essere velleitario e sognatore ma un intervento davvero radicale andrebbe fatto nell’organizzazione dello stato. Niente più provincie, e solamente 5 regioni: Nord, Centro, Sud, Sicilia e Sardegna. Ciascuna regione con non più di 20 consiglieri non rieleggibili.

Ovviamente non mi sogno neanche di smantellare l’organizzazione attuale delle Regioni composta da tecnici ed amministratori, sto parlando solo degli organismi elettivi che a questo punto e con questi numeri devono esercitare una riorganizzazione ed un controllo delle attuali strutture regionali, favorendo la collaborazione e l’integrazione fra loro in modo da operare come se fossero solo 5.

Altro intervento non più rinviabile, se si vuole fare riavvicinare alla politica quel 45% di persone che non votano più, è il dimezzamento dei deputati e senatori anch’essi non più rieleggibili dopo due legislature. Da ultimo i redditi di tutti i politici andrebbero messi in rete e consultabili liberamente.

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L’ “Escort” di Maupassant ?

Voglio aggiungere un’ultima valutazione, magari contro corrente, io credo che il “Mercato” da solo faccia solo danni in quanto i privati si rifiutano di entrare in attività non redditizie. Per gestire i servizi essenziali per il cittadino sarei quindi più favorevole a società pubbliche. Ciò perché dovrebbe essere assolutamente non praticabile il perseguimento di un profitto sui beni essenziali alla vita dei cittadini; ribadisco solo beni essenziali quali la salute per esempio.

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Guy de Maupassant al lavoro

Queste società però dovrebbero essere gestite con competenza e trasparenza escludendo categoricamente politici o persone da questi segnalate. Non solo, i loro bilanci dovrebbero essere rigorosamente in pareggio.

Quello che io auspicherei, come si sarà capito dalle riflessioni su esposte, è una drastica riduzione di tutti i politici nelle istituzioni. Capisco che la rappresentatività e la eleggibilità siano parte della democrazia; sono d’accordo, ma meno sono, meno danni fanno.

Non è più tollerabile che l’esercito degli eletti ammonti a 179.485 (dato tratto dal libro la Casta che cita come fonti il Ministero dell’interno, le Anci e le Regioni ).