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Panorama est: Budapest, Bratislava, Praga, Vienna.

Un itinerario molto suggestivo fra quattro capitali ricche di storia e di fascino.
sabato 5 ottobre 2013 di Pietro Rasulo

Argomenti: Mondo
Argomenti: Opinioni, riflessioni


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Verso la fine di Agosto mi è capitata fra le mani una rivista di viaggi della Guinnes (grosso tour operator che offre diversi viaggi organizzati in Europa), fra i tanti itinerari proposti ce ne è stato uno che mi ha particolarmente colpito, si intitolava “Panorama est” e comprendeva la visita di quattro capitali molto conosciute e molto suggestive: Budapest, Bratislava, Praga e Vienna, essendo ben tre di esse ubicate sul Danubio hanno una loro notorietà anche grazie a questo fiume che è fra i più belli e più raccontati dalla letteratura e dalla storia d’Europa.

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Premetto che questo articolo non ha la pretesa di sostituirsi a nessuna guida turistica o di spiegare dettagliatamente quali sono le cose più importanti da vedere in ogni città. Lo scopo è semplicemente quello di consigliare questo viaggio ai lettori della rivista. L’itinerario si presenta infatti molto semplice e per niente faticoso, diciamo pure che è un viaggio molto soft che possono affrontare tutti e che gli spostamenti in autobus, anche se un po’ lunghi, sono abbastanza piacevoli perché permettono di conoscere meglio i territori ubicati fra le diverse città.

Gli spostamenti aerei: Roma- Budapest all’andata e Vienna- Roma al ritorno sono entrambi voli della durata inferiore a 2 ore. Il tour completo dura solo otto giorni e forse questa è l’unica pecca, infatti queste quattro città meriterebbero più tempo. Secondo me, vale comunque la pena fare questo viaggio per avere una sufficiente panoramica delle quattro città. Le guide locali, tutte preparatissime, si preoccupano infatti di mostrare, seppur in breve tempo, tutti i monumenti più importanti delle diverse città.

Altro scopo di questo articolo è di rendere partecipi i lettori delle impressioni, riflessioni, emozioni che ciascuna città ha provocato in me. Mi sono anche divertito a fare una classifica delle quattro città in funzione della bellezza dei loro monumenti ed anche a dare una mia personale priorità alla città nella quale potrei idealmente vivere.

So già che chi vive a Roma non lascerebbe questa città per nessun motivo al mondo, questo vale anche per me, ma ritengo sia anche utile, ogni tanto, provare a immaginare un posto diverso dove poter soggiornare , anche per un tempo limitato.

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Prima tappa del tour Budapest, le vedute che si ammirano dal Danubio non hanno eguali. Da un lato, la residenziale Buda si estende fino alle rive del grande fiume, con lo spettacolare panorama offerto dalle colline. Dall’altro lato, l’animata Pest collegata a Buda da ponti maestosi, con la sua combinazione di storicismo di fine ottocento e architettura art nouveau dei primi novecento, conserva l’aria di una città a cavallo tra due secoli. Fra le numerose bellezze della città mi piace citare il parlamento e il ponte delle catene: Il parlamneto è il simbolo della città , una delle mete turistiche più famose del paese. Si trova sulla sponda del Danubio dalla parte di Pest . Si tratta di un classico esempio di architettura neogotica. Fu concepito nell’Ottocento per sottolineare, con un palazzo fastoso e rappresentativo, l’indipendenza finalmente raggiunta degli ungheresi all’interno dell’impero Austro-Ungarico.

Il ponte delle catene è il ponte più vecchio e indubbiamente anche il più noto di Budapest . Il ponte è decorato all’entrata da due enormi statue di leoni. Durante la seconda guerra mondiale venne fatto saltare dai tedeschi allo scopo di bloccare l’avanzata delle truppe sovietiche; è stato poi ricostruito nel 1949, al compimento del centenario del ponte stesso. Il nostro albergo si trovava proprio di fronte al parlamento e, per una piacevole coincidenza, il giorno dopo il nostro arrivo, il 20 agosto, si celebrava la festa di S. Stefano, patrono della città. Eravamo stati informati che alle 22 della sera ci sarebbero stati i fuochi di artificio, così, subito dopo cena, siamo usciti fuori dall’albergo per aspettare che iniziassero i fuochi. Alle 22 in punto, lungo le rive del Danubio, di fronte a noi, proprio sotto il parlamento e sotto il ponte delle catene, in due punti strategici per poter essere ammirati dal maggior numero di persone, iniziarono una serie di fuochi bellissimi che durarono una buona mezz’ora. I fuochi di artificio per la festa di S. Pietro a Roma sono poca cosa rispetto alla durata e alla varietà dei fuochi di Budapest.

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Seconda tappa Bratislava, la città è il centro economico, politico, scientifico e culturale della Slovacchia. Ha una estensione non eccessiva, il centro storico è molto curato e tutte le strade traspirano pulizia da tutte le parti. Fra i monumenti visti voglio citare il Castello, è l’edificio più noto della città, costruzione massiccia, a pianta rettangolare con quattro torri. Il castello fu distrutto nel 1811, venne poi ricostruito nel 1950 rispettando lo stile iniziale dello stesso.

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Terza tappa Praga, viene definita la città magica ed in effetti lo è. E’ un centro culturale e turistico di fama mondiale. Per questa città faccio veramente fatica a scegliere, fra le numerose bellezze viste, quelle che mi hanno veramente colpito. Comunque ci proverò.

Devo prima di tutto citare il ponte Carlo. Molto suggestivo e sempre affollatissimo di turisti, la sua costruzione fu voluta da Carlo IV, imperatore del sacro romano impero. Intorno al 1800 , su incarico dei Gesuiti, il ponte venne decorato da trenta statue barocche molto caratteristiche.

Altro monumento notevole che mi ha lasciato stupefatto è stato il complesso del castello con la cattedrale di S.Vito La cattedrale è diventata un simbolo di Praga e di tutta la Repubblica Ceca.

Costruita anche questa per volere di Carlo intorno al 1340, è fra le più belle cattedrali gotiche in Europa. È anche un luogo ricco di storia, vi sono infatti avvenute molte incoronazioni di principi boemi e molti di essi hanno trovato qui la loro sepoltura. È d’obbligo infine citare la piazza dell’orologio, anche questo luogo simbolo della città con il suo famoso orologio astronomico.

Moltissima gente, allo scoccare delle ore, si riunisce in piazza per ammirare il ’Corteo degli Apostoli’, un meccanismo che mette in movimento delle figure rappresentanti gli apostoli; e un quadrante inferiore composto da 12 medaglioni raffiguranti i mesi dell’anno.

Su questa città ci sarebbero molti altri luoghi da citare: Piazza Venceslao, cimitero ebraico, ecc ma per questo ci sono delle guide molto dettagliate da poter consultare.

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Quarta tappa Vienna, maestosa e regale, già muovendo i primi passi in questa città si percepisce subito che è stata la capitale di un impero. La dominazione asburgica diede a Vienna il ruolo privilegiato di capitale dell’Impero quando Alberto d’Asburgo nel 1438 trasferì qui la sede del potere. Sotto Massimiliano I la città conobbe una grande fioritura artistica e culturale e l’impero sotto il suo governo e quello del nipote Carlo V giunse alla sua massima estensione. In questa città mi hanno particolarmente colpito il duomo di S. Stefano, la reggia di Schonbrunn e il Belvedere.

Il duomo di S. Stefano è la cattedrale più importante di Vienna. Il monumentale edificio è uno dei simboli della città, i viennesi lo chiamano ’Steffel’ dal termine che designa la guglia medioevale del campanile, uno dei più alti del mondo, visibile da quasi ogni punto della città.

Questo imponente monumento, al pari di S. Vito a Praga, ti lascia stupito ed incantato, l’ enorme volta sostenuta da alte colonne riccamente decorate dà all’interno dell’edificio un tocco di semplice grandiosità.

Il castello di Schönbrunn, nato come residenza estiva, fu successivamente adibita a sede imperiale degli Asburgo a partire dal 1730.

Attualmente il castello di Schönbrunn conta 1.441 stanze di diversa grandezza; molte di queste sono destinate ad usi governativi, ma 190 sono aperte oggi al pubblico in forma di museo.

Ma questo castello è reso ancora più imponente dal maestoso parco che si estende alle sue spalle.

Il parco, ampio e variegato, venne progettato sotto la direzione della imperatrice Maria Teresa, il giardino botanico, il gran parterre, le fontane dell’obelisco e di nettuno sono la principale attrazione.

Il belvedere, è un meraviglioso castello costruito per il principe Eugenio di Savoia a cui si attribuisce la cacciata dei Turchi. Il castello è diviso in due costruzioni, separate tra loro da un giardino. Negli interni di entrambi gli edifici si trova la galleria d’arte austriaca, uno dei principali musei d’arte di Vienna.

Il belvedere ospita la raccolta più significativa dei quadri di Klimt, qui ho potuto ammirare con grande piacere i suoi famosissimi quadri : “il Bacio”, “Girasole” e “Famiglia”, concludendo in bellezza il mio viaggio.

Sull’aereo che mi riportava a Roma ho tentato di fare una graduatoria delle quattro città viste, confesso che non è stato per niente facile, ma una variabile fondamentale mi ha fatto scegliere Vienna: la qualità della vita che questa città offre.

Alcuni giorni dopo ho avuto la conferma di ciò che pensavo: ho letto che l’Economist aveva stilato una lista delle città in cui la qualità della vita è più alta, tra i primi posti figurano le città del Canada, dell’Australia, dell’Austria, della Finlandia e della Svizzera grazie ad una vasta disponibilità di beni e servizi, bassi rischi personali e infrastrutture efficienti.

L’inchiesta posiziona Vancouver al primo posto con Vienna al secondo.

So bene che molti Romani lettori di questa rivista non saranno d’accordo su questa classifica, in ogni caso consiglio a tutti loro di fare questo viaggio meraviglioso.