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IL MUSEO VA A SCUOLA

"Il ritmo della vita degli uomini”
giovedì 21 marzo 2024 di Patrizia Cantatore

Argomenti: Mostre, musei, arch.


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Inaugurata il 16 marzo presso il Liceo classico “Torquato Tasso” di Roma, l’esposizione che ha dato il via ad un progetto della Dg Musei, che vede in esposizione nell’Aula Magna dell’istituto, 50 reperti recuperati dai Carabinieri TPCIl patrimonio artistico e culturale italiano. Fortemente voluto dal Direttore generale Musei del Ministero della Cultura, il prof. Massimo Osanna, il progetto è nato durante la giornata di dialogo dedicata a Pompei e ai musei italiani, organizzata nel Liceo.

La mostra temporanea “Il ritmo della vita degli uomini” è stata curata dagli studenti sia sotto l’aspetto dell’ideazione, sia della contestualizzazione letteraria, ossia il racconto della suggestione visiva esercitata dai reperti attraverso l’associazione di versi tratti da Omero, i lirici greci, Eschilo, Sofocle, Euripide e Virgilio.

I 50 reperti, la maggior parte dei quali mai esposti e provenienti soprattutto da tombe scavate clandestinamente, sono stati recuperati da musei, collezioni private e università statunitensi grazie alla preziosa attività del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Il metodo seguito dagli studenti è stato quello di imperniare il racconto su quattro temi portanti (Uomo, Dio, Coraggio e Amore) attraverso i quali comprendere in pieno la bellezza del mondo antico.

I temi sono contrassegnati da una nota di colore, ben visibile agli occhi del visitatore, per facilitarne l’associazione con gli oggetti descritti che, seppure privati dal loro contesto di provenienza, diventano parte di un racconto sul “ritmo della vita degli uomini”, titolo della mostra, tratto da un verso (frammento 128 W) del poeta lirico greco Archiloco, vissuto nella prima metà del VII sec. a.C.

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Esposti troviamo i busti di Eracle ed Afrodite, le teste votive fittili, vasi di diversa forma e funzione quali kylikes (coppe), anfore, crateri (vasi di grandi dimensioni per mescere il vino con l’acqua) e piatti, provenienti prevalentemente dall’Etruria meridionale. Un arco temporale molto ampio, dal VII sec. a.C. al II sec. d.C., i materiali (marmo, terracotta, ceramica, bronzo, pasta vitrea) assurgono a “testimoni” di un’esistenza raccontata attraverso il mito, la devozione, la quotidianità.

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Le visite guidate sono affidate a coppie di studenti che ci guidano alla scoperta di usi, costumi, poesia, storia, attraverso le immagini che affiorano sulle anfore, i crateri, i ritratti votivi in ceramica di giovani vissuti 2500 anni fa, trasmettendo al visitatore l’entusiasmo e la meraviglia, la passione vivace per quell’umanità, citando e recitando le parole dei grandi, i miti, le leggende di eroi dimenticati nel tempo, riannodando le fila con le generazioni ritratte nell’eternità dell’arte.

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Un esperimento riuscito e da replicare, i giovani responsabilizzati alla ricerca, alla comunicazione trovano un senso allo studio e ne cavalcano le competenze con agilità. Come ha sottolineato il Direttore Osanna, portare l’arte alle città, alle istituzioni serve per rendere partecipi tutti della tutela, della conoscenza, delle radici storiche e culturali nelle quali attingere per avere futuro.

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La mostra, che chiuderà il 19 maggio 2024, è realizzata con il patrocinio di Regione Lazio e Comune di Roma, il contributo di Ferrovie dello Stato Italiane, Poste Italiane, Petrucci Allestimenti srl e CompSys Servizi Informatici, e si svolge in collaborazione con AGI. Per prenotare la visita, con accompagnamento e guida degli studenti, conoscere gli orari e avere ulteriori informazioni è possibile consultare il sito https://mostratasso.csy.it/

 

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