Davvero sorprendente l’esordio di quest’inedia versione del dramma shakespeariano andato in scena al Teatro Quirino, una produzione del Teatro stabile dell’Umbria con il contributo della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli, con la regia di Andrea Baracco e la traduzione drammaturgica di Letizia Russo che, porta in scena Otello in una versione ambientata all’attualità e un cast tutto al femminile dimostrando sin da subito che non si tratta di una scelta frutto di una provocazione di natura estetica, piuttosto come sottolinea il regista, permettere attraverso il ribaltamento dei ruoli, di guardare alla tragedia senza i vincoli sui pregiudizi sulla storia e i suoi temi, puntando il focus sulla consapevolezza che chiunque potrebbe, un giorno, trovarsi a giocare il ruolo della vittima o del carnefice, se la volontà, la fragilità e il caso si trovassero allineati come gli astri di una costellazione.
Questa versione al femminile, con un linguaggio vivo che dialoga con il presente, ci distrae dai motivi superficiali della tragedia, dalla tematica del “diverso” tollerato o della vendetta, ma ci costringe a guardare ai personaggi come archetipi di ciò che rappresentano.
Svela la “banalità” del male di Iago che già dalle prime battute dichiara: “Io non sono ciò che sono” e seppure tenti di giustificare la sua acrimonia nel fatto di non aver ottenuto la carica di luogotenente (nessuno pensa che egli la meriti), quando ormai tutto è compiuto, si rifiuta di rispondere, le sue azioni sono il frutto di un atto maligno e gratuito nell’intento di distruggere ciò che non può essere suo e che invidia.
Otello è l’archetipo dell’outsider, del diverso, tollerato da Venezia solo per il suo valore di combattente, che vede nel legame con Desdemona una possibilità di integrazione e accettazione; in realtà maschera un’insicurezza interiore di egotismo, di dipendenza dal giudizio degli altri. Otello non sa nulla e soprattutto non ama nulla, né sé stesso né dunque può amare Desdemona, riempie con le sue paure gli spazi vuoti lasciati da Iago che con la bontà della sposa ha tessuto “la rete che li acchiappa tutti” nel suo progetto omicida.
Le donne delineate da Shakespeare o sono inconsapevoli, come Desdemona, infantile e affascinata dall’uomo di esperienza che, attraverso i racconti costruirà un’immagine falsa del sé, finché non emergerà la sua vera natura; o sono confuse sul senso della vita, come Emilia, che ubbidisce per consuetudine o paura, considera il tradimento inevitabile e, per stupidità o invidia, consegna nelle mani di Iago l’arma che porterà alla morte di Desdemona. Il pregio di questa versione è portare in evidenza quanto le donne siano state e siano considerate alla stregua di oggetti da quegli uomini che dicono di amarle e poi le uccidono quando non corrispondono più alla funzione da loro attribuita.
Il fato danza sugli elementi, sulle passioni, sulle vicende umane, sui se e sui ma che riempiono le tombe, quante possibilità non colte, quanti vizi sono stati seguiti, quante virtù dimenticate. L’essere umano ha scelto la conoscenza attraverso l’esperienza del bene e del male, riconoscere il proprio male è aver imparato, Otello non impara, non abdica al suo atteggiamento di sfida, non mette a fuoco le ragioni della gelosia, non vede ciò che è, Iago è l’archetipo del consapevole votato al male.
La scenografia è scarna e stilizzata, uno spazio che può essere esterno, ma anche interno, porte che si aprono e chiudono, che alludono ad altri spazi, nei quali gli attori si avvicendano. Lo spazio-platea supplisce ed amplia la scena e la staticità del palcoscenico, creando uno spazio multiforme e in continua espansione. Degne di nota le musiche di Giacomo Vezzani e i costumi di Graziella Pepe con colori che virano al grigio, tutte brave e talentuose le attrici.
Foto: Gianluca Pantaleo
Otello
da William Shakespeare
scene Marta Crisolini Malatesta
costumi Graziella Pepe
luci Simone De Angelis
musiche Giacomo Vezzani
traduzione e drammaturgia di Letizia Russo
regia di ANDREA BARACCO
personaggi e interpreti
Iago / Federica Fracassi
Otello / Ilaria Genatiempo
Desdemona / Cristiana Tramparulo
Cassio / Flaminia Cuzzoli
Brabanzio - Emilia / Francesca Farcomeni
Roderigo / Valentina Acca
Clown / Viola Marietti
Doge - Ludovico - Bianca / Federica Fresco
Date e orari
mar 6 feb ore 21
mer 7 feb ore 21
gio 8 feb ore 17
ven 9 feb ore 21
sab 10 feb ore 21
dom 11 feb ore 17