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LOU DEMATTEIS - A JOURNEY BACK: UN VIAGGIO DI RITORNO

(Fotografie in Italia, 1972-1980)
martedì 12 dicembre 2023 di Patrizia Cantatore

Argomenti: Arte, artisti


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Museo di Roma in Trastevere dal 6 dicembre 2023 al 24 marzo 2024

Nella cornice del Museo di Roma in Trastevere, dal 6 dicembre e fino al 24 marzo potremo ammirare il racconto visivo dei quattro viaggi che il fotoreporter statunitense Lou Dematteis, intraprese alla ricerca delle proprie radici, 100 scatti di cui molti inediti. Curata da Claudio Domini e Paolo Pisanelli, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la mostra è prodotta e realizzata dall’associazione culturale Errata Corrige, in collaborazione con Big Sur, Officina Visioni, Cinema del Reale, con il contributo di Fondazione Home Movies-Archivio Nazionale del Film di Famiglia, Archivio Franco Pinna. Servizi museali Zètema Progetto Cultura.

A Journey Back/Un viaggio di ritorno è un diario visivo, espresso attraverso la fotografia, di quattro viaggi che il fotografo italo americano Lou Dematteis compie in Italia nel 1972, 1977, 1979 e 1980. Una selezione di cento foto, selezionate tra migliaia che Dematteis scatta in Italia di cui moltissime riprodotte in forma di stampe ai sali d’argento.

La scoperta delle radici, con cui l’autore si confronta con una realtà fino ad allora solo immaginata, attraverserà la Penisola in lungo e in largo toccando, oltre ai paesi d’origine dei nonni paterni, tra Piemonte e Liguria, le città di Milano, Venezia, Bologna, le coste della Romagna, Firenze e la Toscana, Roma, Napoli e la costiera amalfitana, la Lucania e la Calabria, spingendosi fino in Sicilia.

De Matteis intraprende, come i viaggiatori del nord Europa tra Settecento e Ottocento, un Grand Tour iniziatico, spostandosi unicamente in treno, restituendoci sia in senso cronologico che geografico, la scoperta e l’entusiasmo per un paese nel quale era già in atto, un processo di rapida trasformazione della società.

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Le fotografie documentano circa dieci anni della nostra società, dallo sguardo di un giovane americano dalle idee radicali e contrarie alle scelte politiche del suo Paese di provenienza e che per questo cerca una risposta nella cultura, nel contesto politico-sociale del paese delle sue origini anagrafiche. Ci restituisce il ritratto di un’Italia sia “ufficiale”, che popolare, dalle battaglie per i diritti, alla vita nelle strade. La quotidianità della gente comune, i riti sociali, la fabbrica e la scuola, il lavoro nero e quello nei campi, un carosello di volti e luoghi che sollecitano la memoria e l’immaginario collettivo, restituendoci un raro “documento emotivo” di come eravamo, con la comprensione di ciò che abbiamo irrimediabilmente perduto.

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Un’esperienza che servirà a Lou Dematteis per sperimentare l’efficacia della fotografia come forma di comunicazione e azione politica e per sceglierla come espressione professionale e di vita negli anni immediatamente successivi, quando diventerà, a tutti gli effetti, un fotoreporter per l’agenzia Reuters New Pictures.

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Il percorso espositivo è scandito dalle parole del poeta beat Lawrence Ferlinghetti (1919-2021), in brevi estratti dai suoi versi e dai suoi diari, il quale come Lou Dematteis, di cui è stato buon amico, ha riflettuto spesso sul rapporto con le proprie radici italiane.

Un breve film documentario, raccontato dall’autore in prima persona, accompagna i visitatori a scoprire le vicende umane e professionali di De Matteis e i suoi viaggi di ritorno nella seconda patria, il cortometraggio è realizzato per la circostanza da Paolo Pisanelli e Matteo Gherardini.

LOUIS FRANK DEMATTEIS. Biografia

Louis (Lou) Frank Dematteis è nato a Palo Alto (California) nel 1948, Lou è cresciuto ascoltando le storie di immigrati o raccontate da immigrati. Influenzato dalla fotografia sociale di Jacob Riis e Lewis Hine, dall’esperienza della Farm Security Administration, e dai fotografi della Magnum Photo, in particolare la poetica del “momento decisivo” di Henri Cartier-Bresson. Dalla metà degli anni Settanta inizia a collaborare con diverse testate internazionali e nel 1985 entra stabilmente nello staff dell’agenzia Reuters New Pictures. Inviato in Centroamerica, Dematteis documenterà per cinque anni i conflitti di quelle regioni. In Nicaragua, una sua celebre foto del mercenario al soldo della C.I.A. catturato dall’esercito locale diventa la prova del coinvolgimento del governo statunitense nelle pratiche segrete tese a rovesciare gli esiti della rivoluzione sandinista, e gli varrà numerosi riconoscimenti internazionali, inclusa una menzione della World Press Photo e l’inclusione nella selezione delle foto dell’anno del “New York Times” e della National Press Photographers Association.

A partire dai primi anni 2000 ha iniziato l’attività di filmmaker e autore documentarista realizzando nel 2010 il film Crimebuster. Un figlio alla ricerca di suo padre, dedicato alla vita e alla carriera di Louis B. Dematteis, papà di Lou, famoso procuratore distrettuale a Redwood City, pilastro della locale comunità italoamericana. Nel 2022 esce il suo secondo documentario Keeper Ha pubblicato diversi fotolibri: Nicaragua: A Decade of Revolution”, nel 1991; A Portrait of Viet Nam, nel 1996; Crude Reflections: Oil, Ruin and Resistance in the Amazon Rainforest, nel 2008; Lowriders, nel 2016. I suoi lavori sono stati esposti in tutto il mondo. Sette fotografie della serie Lowriders sono state recentemente acquisite dal San Francisco Museum of Modern Art per la propria collezione permanente.

Nell’estate del 2023 la Festa del Cinema del Reale e dell’Irreale gli ha dedicato una mostra antologica nel castello di Corgliano d’Otranto (LE) (Five From Ore. Cinque paesi, cinque storie). Vive a San Francisco e attualmente è impegnato nella produzione di documentari di carattere sociale.

 

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