Torna l’opera di Shakespeare più moderna, la tragedia intima e familiare del Moro di Venezia, uomo di educazione militare che cede ai sentimenti, innamorandosi di Desdemona e che intimamente non è capace di gestire le sue emozioni finendo poi per distruggersi.
Un dramma psicologico dove l’ombra, è sin dall’inizio dichiarata attraverso quella problematica politica e razziale che sembra dominante, un espediente che Shakespeare utilizza per far emergere l’altro nero, quella parte oscura, istintiva che tacita la ragione e opera la distruzione finale per il protagonista. La fragilità di Otello è quella di ogni uomo che neghi la propria sensibilità e fragilità mettendo in atto quel processo che porta alla perdita di sé e che non può lasciare scampo a nessuno.
Basta un nulla per far esplodere un “dubbio”, oltretutto istigato da Iago, personaggio che incarna l’uomo astuto e crudele che pianifica la distruzione dei personaggi per raggiungere i propri fini, servendosi di loro come fossero marionette, un servo che brama il potere e la ribellione costruendo quella trappola mortale nella quale cadrà lui stesso.
Siamo tutti Otello nel senso che tutti potremmo finire per divenire vittime della parte oscura di noi, rendendoci vulnerabili e portandoci all’autodistruzione fino a precipitarci nel vuoto e nell’oscurità.
L’adattamento e la regia di Marco Carniti per la Produzione Politeama s.r.l. , commuove, fa riflettere sottolineando questo assunto sin dall’inizio, i protagonisti infatti indossano una maglietta con su scritto “Io sono Otello” rimarcando quanto ancora nella nostra società, questo abbia un effetto nefasto. I nomi delle molte donne uccise da mariti, fidanzati, compagni sono scanditi già prima della rappresentazione, in una sorta di conta infinita che dimostra l’attualità dell’opera e quanto le donne siano ancora vittime sia di loro stesse, sia dell’atteggiamento maschilista della società che dalla fragilità degli uomini, dando alla rappresentazione una valenza paradigmatica che atterrisce per la lucidità.
Otello è un’opera che affascina non solo per la trama avvincente, per i suoi personaggi complessi, per la storia d’amore, gelosia e tradizione, ma anche perché riesce a toccare le paure più profonde e le emozioni più intense.

Cast
Desdemona:
Maria Chiara Centorami
Bianca:
Antonella Civale
Othello:
Maurizio Donadoni
Doge Graziano:
Dario Guidi
Iago:
Paolo Sasanelli
_Ludovico:
Sebastian Gimelli Morosini
Montano 1° Senatore:
Matteo Milani
_Cassio:
Massimo Nicolini
Roderigo:
Gigi Palla
Emilia:
Loredana Piedimonte
Regia:
Marco Carniti
Traduzione e adattamento:
Marco Carniti
Musiche:
David Barittoni – Giacomo De Caterini
Costumi:
Maria Filippi
Direzione tecnica:
Stefano Cianfichi
Disegno luci:
Umile Vainieri
Disegno audio:
Daniele Patriarca
Aiuto regia:
Maria Stella Taccone – Oliviero Plazzi Marzotto
Scene:
Fabiana Di Marco
Coach vocale:
Francesca Della Monica
Performance musicale dal vivo:
Dario Guidi