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RAIMEDIASET: QUALE INFORMAZIONE?


domenica 24 settembre 2023 di A.Profili

Argomenti: Politica


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Ricordo una frase ripetuta più volta dall’ex premier Enrico Letta rivolta ai propri elettori e agli indecisi alla vigilia delle elezioni: ”Fate attenzione, se vince la colazione di centro destra o non si va a votare, tutte le leggi, i decreti e, soprattutto, l’informazione saranno di un unico colore e la minoranza non potrà opporsi….”

Obiettivamente parlando, ogni governo di qualsiasi appartenenza politica, tende ad occupare cariche istituzionali, enti e così via e, soprattutto, i media che, sicuramente, rappresentano una fonte continua ed intermittente di propaganda politica, dal momento che costituiscono, oggi, il più grande mezzo di diffusione e di utenza da parte di tutti i cittadini.

Attualmente, però, ci si dimentica che l’attuale centro destra non sceglie solamente chi deve restare o andar via dai vari programmi dell’emittente nazionale, ma è anche concettualmente “dominante” su ben 13 canali di massima diffusione che contendono, ogni giorno, alla RAI l’ascolto di milioni di visitatori.

Colpa del conflitto di interessi mai risolto e dell’aver sempre sottovalutato un eterno problema che finisce per compromettere l’obiettività e la correttezza dell’informazione.

D’accordo: altri canali televisivi sono di colore politico opposto, ma nessuno raggiunge il numero e la potenzialità delle reti Mediaset. Per non parlare, poi, della disparità esistente circa il numero e la tendenza dei quotidiani che vengono letti in Italia…

Data l’enorme e capillare diffusione dei media (specie della TV), seguita soprattutto dagli anziani, è facile comprendere quanto si possa influenzare l’opinione pubblica.

Con uno sbilanciato possesso dell’informazione , qualsiasi tentativo di cambiamento, di opposizione e di critica è e sarà perfettamente difficoltoso e non favorirà, in seguito, scelte future consapevoli e obiettive, favorendo inoltre e contemporaneamente, una maggiore diffusione di astensione nelle votazioni da parte di chi si ritrova, comunque, svantaggiato e deluso.

Un equilibrato confronto basato su regole di comunicazione uguali e condivise gioverebbe sicuramente ad una maggiore conoscenza e giusta partecipazione dei cittadini alla politica oltre ad una conquistata maturità nelle scelte da affrontare, evitando contestazioni, o, peggio ancora, rassegnata indifferenza di fronte ad un appiattimento delle coscienze difficile, poi, da superare.

 

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