Per mesi e mesi abbiamo assistito alle continue effusioni di amicizia e collaborazione tra la Premier Meloni e La Presidente dell’Unione Europea, negli incontri istituzionali, nei viaggi, in quelle che sembravano essere idee comuni circa l’immigrazione, il piano Mattei, i rapporti e gli aiuti all’Ucraina e così via…
Poi, al momento in cui si tratta di votare per la riconferma di Ursula von der Leyen alla Presidenza Europea, l’amica Meloni, pur sapendo che l’elezione poteva essere a rischio, tace fino all’ultimo e poi…vota contro la neo eletta.
A nulla possono servire le varie giustificazioni tirate fuori post voto; pur di non essere accumunata con i Green, Giorgia Meloni ha preferito abbandonare una persona di cui, fino a ieri, esaltava l’operato.
Ora, la nostra Premier si trova isolata e abbandonata dalla Lega e quasi inesistente nel partito popolare europeo.
Inoltre, ha dimostrato che, pur sentendosi vicinissima alla Le Pen, ad Orban, ai Vox, temendo di essere danneggiata nella gestione della Presidenza italiana, non si è unita al nuovo gruppo di “Patrioti” che, guarda caso, era ed è il nome che lei ha esaltato e riproposto ad ogni istante, riesumandolo,( molto impropriamente dati i tempi in cui viviamo) dalla gloriosa storia del nostro Risorgimento.
A questo punto, è facile ricordare il famoso proverbio “Chi troppo vuole, nulla stringe”, ma è molto più preoccupante il disastroso status in cui verserà il nostro Paese, colpito da mille difficoltà economiche e che dovrà risolvere enormi problemi senza poter pretendere grandi aiuti e comprensione da un’Europa di cui FDI fa parte solo con 24 deputati su 76 italiani e su 705 totali.