Dopo il dramma del Coronavirus, sono cambiate purtroppo e necessariamente le abitudini dei cittadini italiani, anche per quanto riguarda le uscite e le frequentazioni di cinema e teatro.
Oltre a ciò, si sono aggiunti timori per pericoli più o meno frequenti nell’ uscire di sera con rientro a notte spesso inoltrata, dati i fatti di cronaca che si moltiplicano continuamente.
L’uso ininterrotto di Tv e computer che possono, all’emergenza, sostituire spettacoli e notizie stando comodamente in casa propria sdraiati su di un divano, ha completato il tutto.
Si parla spesso dell’effetto “capanna” provocato dal Covid 19 che ci aveva costretti a restare in casa tutto il giorno, obbligandoci a creare “un piccolo mondo personale” nel proprio domicilio che poteva, a mala pena, sostituire l’ambiente lavorativo e la vita quotidiana precedente, al di fuori della propria residenza.
Così, anche dopo la riapertura di teatri, cinema, locali e quant’altro, il ritorno alla normalità è ancora difficile e lento a decollare.
Le conseguenze sociali ed economiche di questa situazione possono essere facilmente individuabili.
Tutti noi speriamo in un rapido ritorno al recente passato, nonostante una guerra alle porte e il peggioramento delle condizioni di vita che ci impongono continui sacrifici.
Purtroppo, corsi e ricorsi storici ci insegnano che possono comparire, all’improvviso, problemi e situazioni imprevedibili ed inimmaginabili e ripetersi nel tempo. Non per questo, dobbiamo perdere ogni speranza e continuare a lottare per una vita normale che, oggi, ci appare come un miraggio e che, probabilmente, non abbiamo mai apprezzato abbastanza.