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LOVE al Chiostro del Bramante (29/10/2016 – 19/02/2017)

Una mostra coinvolgente sull’amore con artisti internazionali dai linguaggi innovativi
sabato 1 ottobre 2016 di Nica Fiori

Argomenti: Arte, artisti
Argomenti: Mostre, musei, arch.


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L’amore è uno di quei sentimenti universalmente riconosciuti che concorrono a sostenere il mondo. Da sempre motivo di indagine e di rappresentazione nelle sue più svariate sfaccettature, l’Amore è il tema della mostra “Love. L’arte contemporanea incontra l’amore”, che si tiene nel Chiostro del Bramante dal 29 settembre 2016 al 19 febbraio 2017.

Anche se “l’amore non si lascia mai definire né catturare con nulla, nemmeno con l’arte”, come sostiene il curatore della mostra Danilo Eccher, è pur vero che “l’arte è sempre, anche nei suoi momenti più difficili, una dichiarazione d’amore”.

Gli importanti artisti selezionati per questa mostra sono di fama internazionale, come Yayoi Kusama, Tom Wesselmann, Andy Wahrol, Robert Indiana, Gilbert & George, Francesco Vezzoli, Tracey Emin, Marc Quinn, Francesco Clemente e Joana Vasconcelos, presenti con opere dai linguaggi fortemente innovativi.

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04 Sala con Il Bacio di M. Quinn
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08 Il Cuore di Joana Vasconcelos

Ben lungi dall’essere banale, l’esposizione romana ci appare divertente e coinvolgente, qualcosa di unico nel panorama delle mostre capitoline, perché finalmente il pubblico può interagire con l’opera d’arte, può appropriarsi degli spazi espositivi e fotografare ogni singola opera (hashtag ufficiale #chiostrolove), divenendo così, oltre che fruitore, divulgatore della stessa opera. Anche se l’amore è un sentimento troppo intimo e segreto, chiunque può provare a cimentarsi con questo tema, scrivendo qualcosa di personale e dando quindi un suo contributo alla mostra, come suggerisce la scritta su una parete: “prendi un pennarello e racconta”.

Nell’esplorazione delle sale espositive, il visitatore può usufruire di un’audioguida molto particolare, scegliendo tra 5 “partner audio”, che a modo loro daranno vita a una visita guidata del tutto originale. C’è la ragazza della porta accanto, Amy, la sensuale Cocò, un uomo senza tempo e senza età, David, il giovane rampante John e i due cagnolini curiosi Lillo e Biagio.

Un quadrato di lettere con la scritta LOVE (con la O inclinata) e un altro con la scritta AMOR (sempre con la O inclinata) introducono alle opere successive. Realizzati il primo alla fine degli anni Sessanta e il secondo negli anni Novanta dall’artista pop Robert Indiana, rappresentano con la loro disarmante semplicità l’icona di un’immagine che invade lo spazio, esponendo l’essenza dell’arte stessa.

Rientrano pure nella pop art le opere di Tom Wesselmann (Sunset Nude, Smoker e Smoker#3), che ricordano i cartelloni pubblicitari, e l’immagine di Marilyn Monroe di Andy Wahrol, One multicoloured Marilyn (Reversal Series) del 1979-86, un’icona di bellezza e disperazione, d’infantile dolcezza e segreta perversione, proprio come contradditoria è stata la vita dell’indimenticata attrice.

Le rappresentazioni del britannico Marc Quinn sembrano apparentemente quelle di una natura felice, dai fiori colorati che in realtà sono recisi e lasciano intravedere l’inganno della morte, come in Thor in Nenga del 2009. The Kiss, ovvero il bacio, è una scultura marmorea che mostra un bacio tra un uomo e una donna dal corpo non propriamente perfetto (le manca un braccio), eppure trasmette la sensazione dell’amore appassionato. Quell’amore che, come ricorda una scritta, “può verificarsi già 0,2 secondi dopo il primo contatto con qualcuno” e che “come una droga, fa lo stesso effetto degli oppiacei sul cervello e nel nostro corpo”.

Ironico e sottilmente seducente è il linguaggio dell’italiano Francesco Vezzoli, che ci conquista con il suo Self Portrait as Apollo del Belvedere’s Lover del 2011: un autoritratto in marmo che sembra mandare un bacio con le labbra al bellissimo busto di Apollo che lo affianca. Nella stessa sala la Venere del Trono Ludovisi, la Paolina Bonaparte del Canova e la Santa Teresa del Bernini sembrano dialogare tutte con la loro gemella, in realtà una modella agghindata come le protagoniste delle notissime opere d’arte romane, che richiamano in modo diverso l’amore.

Di forte impatto visivo è un cuore rosso gigantesco che gira accompagnato dalla struggente voce di Amalia Rodriguez, facendo sfocare le posate di plastica traslucida con le quali è stato realizzato. È per l’autrice Joana Vasconcelos simbolo dell’eterna oscillazione tra la grandezza dell’amore assoluto e la fragile quotidianità del suo essere. Nella stessa sala le fotografie di Vanessa Beecroft ci parlano dell’amore materno: una maternità che non teme pregiudizi come nell’immagine della donna bianca che allatta due neonati neri.

Un’opera sicuramente coinvolgente è quella della giapponese Yayoi Kusama All the Eternal Love I Have for the Pumpkins del 2016, alla quale si accede in due da una porta. Si percorre un piccolo ambiente circondati da zucche gialle a pois neri che, grazie a un gioco di specchi, stimolano a guardare all’infinito dentro di sé e a perdersi nei propri pensieri e sentimenti, magari d’amore.

P.S.

LOVE. L’arte contemporanea incontra l’amore

Chiostro del Bramante www.chiostrodelbramante.it
Via della Pace, Roma
Orario tutti i giorni dalle 10 alle 20; sabato e domenica dalle 10 alle 21 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietto (con audioguida inclusa): intero €13, ridotto €11


 

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