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A Palazzo Cipolla una grande mostra su "la meraviglia delle arti"

BAROCCO A ROMA
lunedì 13 aprile 2015 di Nica Fiori

Argomenti: Arte, artisti
Argomenti: Mostre, musei, arch.


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Può sembrare strano che un secolo come il Seicento, nel quale il papato viene quasi emarginato nel gioco delle grandi monarchie europee, veda a Roma la nascita del Barocco, che si afferma poi a livello internazionale, divenendo emblema assoluto dell’arte intesa come meraviglia, illusione, invenzione spettacolare. Grazie alla forza evocativa delle immagini, questo nuovo linguaggio figurativo avrebbe saputo farsi vettore di una promozione a “età dell’oro”, di cui parla esplicitamente Giovan Battista Passeri a proposito del pontificato di Urbano VIII Barberini, e che proseguirà con Innocenzo X Pamphilj e Alessandro VII Chigi.

Se gran parte del merito va sicuramente agli artisti protagonisti di quella felice stagione romana, è innegabile che la chiesa ha avuto un ruolo fondamentale nell’elaborazione dello stile barocco, perché il messaggio che trasmette è quello dell’ecclesia triumphans: una chiesa che ha superato il momento critico della Riforma e, cosciente della forza dei valori definiti dal Concilio di Trento (1545-1563), impone un’arte potente, emotiva e teatrale, che, capovolgendo tutti i canoni preesistenti, commuova e persuada l’osservatore.

Assolutamente imperdibile per comprendere i principi estetici e gli scopi del linguaggio artistico del Seicento romano è la mostra “Barocco a Roma. La meraviglia delle arti”, realizzata dalla Fondazione Roma Museo a Palazzo Cipolla dal 1° aprile al 26 luglio 2015. Curata da Maria Grazia Bernardini e Marco Bussagli, l’esposizione è il punto centrale di un ampio progetto, che, come ha sottolineato il Presidente della Fondazione Roma Emmanuele Emanuele, trova nella metafora del “Sole” il suo principale motivo ispiratore, teso a illuminare i principali siti barocchi della città attraverso una serie di eventi satellite.

In particolare vengono proposti itinerari esclusivi nei Musei Vaticani, tour tematici (con partenza dalla sede di Palazzo Cipolla) al Complesso di Sant’Ivo alla Sapienza, all’Oratorio dei Filippini, alla Cappella dei Re Magi nel Palazzo di Propaganda Fide, alla Galleria Doria-Pamphilj, percorsi barocchi nei Musei Capitolini e nella Galleria Nazionale d’Arte antica a Palazzo Barberini, visite speciali a Palazzo Colonna, mostre di approfondimento al Museo di Roma-Palazzo Braschi (“Feste barocche”) e a Palazzo Chigi in Ariccia (“Ritratto e figura da Rubens a Giaquinto”), convegni, concerti e, infine, la rievocazione storica di Castel Sant’Angelo con una mostra, la regata e la girandola di fuochi pirotecnici in occasione della festa dei Santi Pietro e Paolo il 29 giugno.

A Palazzo Cipolla, in un allestimento che ricorda le movimentate architetture borrominiane, troviamo capolavori pittorici e scultorei, ma anche strumenti musicali (come la celebre Arpa Barberini), consolles, arazzi, modelli architettonici e altre meraviglie. Ci accolgono le opere di pittori del calibro di Annibale Carracci (Santa Margherita), Guido Reni (Atalanta e Ippomene), Domenichino (Angelo custode), Guercino (Santa Maria Maddalena penitente con due angeli), Pietro da Cortona (Il trionfo di Bacco), Giovanni Lanfranco (Angeli musici), Giacinto Brandi (Lot e le figlie), Giacinto Gimignani (Il ritrovamento di Mosè), Baciccio (bozzetto per l’affresco della Chiesa del Gesù), come pure quelle degli stranieri presenti a Roma in quel momento storico, Peter Paul Rubens (San Sebastiano curato dagli angeli), Antoon Van Dyck (Ritratto di Virginio Cesarini), Nicolas Poussin (Paesaggio con Agar e l’Angelo) e altri. Il più grande artefice del Barocco romano Gian Lorenzo Bernini, protagonista in questo momento di un’altra mostra a Palazzo Barberini relativa alla sua produzione grafica, è pure presente con alcune sculture (Ritratto di Costanza Bonarelli), progetti architettonici e bozzetti, insieme all’altro grande scultore Alessandro Algardi (Ritratto di Innocenzo X) e al geniale architetto Francesco Borromini (progetto per Sant’Ivo alla Sapienza). Il percorso espositivo è articolato in cinque sezioni (Le radici del Barocco, L’estetica barocca sotto Urbano VIII, Teatralità e scenografia nell’arte del Seicento, Il paesaggio e il grande spettacolo della natura, Gli arredi: Barocco da casa) e prende in considerazione il periodo compreso tra il 1600 e il 1680 (data di scomparsa di Bernini). Le opere provengono dai più importanti musei, sia nazionali sia internazionali.

Il logo della mostra è una figura allegorica femminile, la Speranza, tratta dal dipinto di Simon Vouet Il Tempo vinto dalla Speranza e dalla Bellezza (1627, Madrid, Museo del Prado), che, con la sua ancora che ferma il Tempo, lascia ben sperare in un rinnovamento non solo artistico, ma soprattutto spirituale, che i pontefici dell’epoca auspicavano, come del resto fa anche l’attuale pontefice, papa Francesco, pur consapevole che viviamo in un periodo di grande angoscia.

Un pensiero, a questo punto, sorge spontaneo. Riusciremo a riscoprire tutti quei valori, tra cui anche quello della Bellezza, che il Tempo si porta via? La città eterna è stata fortemente segnata, nel suo aspetto urbanistico, da quei tre grandi artisti (Bernini, Borromini, Pietro da Cortona) che, nati a brevissima distanza uno dall’altro, si son trovati a interagire nella stessa feconda stagione. È grazie alle loro opere, realizzate più o meno tra il 1625 e il 1665, che Roma diventa la capitale europea dell’arte e che impone il proprio stile nel vecchio continente e perfino nell’America Latina. Eppure, al tempo del Neoclassicismo, il Barocco era visto come un momento d’infamia artistica. Il critico d’arte Francesco Milizia aveva decretato che “Borromini in architettura, Bernini in scultura, Pietro da Cortona in pittura, il Cavalier Marino in poesia sono la peste del gusto, peste che ha appestato gran numero di artisti”. Per fortuna le mode cambiano e restano le opere a documentare la grandezza delle creazioni artistiche, che una mostra come questa evidenzia con circa 200 esempi, fornendo al tempo stesso una lezione di storia.

P.S.

“Barocco a Roma. La meraviglia delle arti”
Palazzo Cipolla, via del Corso, 320 – Roma
Orari: lunedì, ore 15.00 – 20.00
dal martedì al giovedì e domenica, ore 10 – 20
venerdì e sabato, ore 10 – 21.30

La biglietteria chiude un’ora prima.
Biglietto intero € 12; ridotto € 10.
Per informazioni e prenotazioni T. 06.22761260; le informazioni possono essere richieste a mostrabarocco@civita.it

biglietto online www.mostrabaroccoroma.it


 

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