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Sisterhood
di Maria Greene, 2008

Rapporti di coppia: Uomo violento e declino del patriarcato

Le violenze di un uomo che scopre l’essenza femminile
domenica 3 dicembre 2017 di Marcella Delle Donne

Argomenti: Società
Argomenti: Racconti, Romanzi
Argomenti: Diritto


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Luigi si accorge che Lia, sua moglie, alle attenzioni di Francesco, suo collega di studio legale, è compiaciuta. Ultimamente le visite di sua moglie allo studio, a lui sembra si siano intensificate e Lia compare in abiti e atteggiamenti che gli sembrano provocanti. Ride e scherza con Francesco, e questa cosa lo rende nervoso. Percepisce offensivo il comportamento di lei nei suoi confronti. “Devo dirle di non venire allo studio, che disturba il nostro lavoro”, pensa incazzato.

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Coppia

A casa diventa taciturno, vuole punire sua moglie. Comincia a disprezzare la cucina di lei. Il fatto che a cinquant’anni, sua moglie si trovi ancora precaria all’Università, è il pretesto per contestare il tempo che passa fuori casa. Lia non capisce, nota il cambiamento del marito che la mortifica, e pensa sia dovuto allo stress da lavoro. Un giorno, dopo aver accompagnato Mauro, suo figlio a scuola, passa allo studio per portare al marito una raccomandata: “Luigi vado di corsa, oggi è giornata di esami, speriamo che non ci siano troppi studenti iscritti”, poi saluta Francesco ed esce.

Francesco, che ha una causa in tribunale, esce con lei dallo studio. Pensieri neri attraversano la mente di Luigi.

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Bambino

All’ora di pranzo lo chiama sua madre: “Ci ha telefonato la scuola, Mauro è rimasto solo all’uscita degli alunni. La madre non è andata a prenderlo! Così ci abbiamo pensato noi. Tuo figlio è qui” - breve pausa - “ma tua moglie dov’è?”.

Luigi impallidisce, i pensieri neri si concretizzano, e pensa “Lia è una fraschetta, appresso a quello si è dimenticata pure di andare a prendere suo figlio”. Fuori di sé, lascia lo studio diretto a casa, dove aspetta la moglie. Lia, nel fare gli esami, non si rende conto del tempo che passa, gli studenti sono tanti e lei è l’unica assistente del Professore. Quando getta uno sguardo all’orologio: “Oddio, sono le due!” Lia sente gelarsi il sangue pensando a suo figlio solo all’uscita di scuola. Avverte il professore e si precipita alla scuola. Qui le dicono che il figlio è venuto a prenderlo la nonna. La notizia, da una parte la tranquillizza, dall’altra la turba e preoccupa. La suocera è malevola nei suoi confronti. Pensa preoccupata a come reagirà suo marito.

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Uomo violento

Come Lia entra a casa, il merito la aggredisce minaccioso: “Dove sei stata?! Hai lasciato tuo figlio in mezzo alla strada”. Lia di risposta: “C’erano tanti studenti, e non mi sono accorta del tempo che passava. Mauro lo ha preso tua madre”. Luigi in preda all’ira ripete: “Non mentire, dove sei stata?”. Lia, risentita: “Te l’ho detto!”. Un ceffone colpisce il viso di Lia, che barcolla e guarda il marito tra lo stupore e lo sgomento, chiedendosi: “Ma chi è quest’uomo?”.

Luigi capisce di aver perso il controllo, si calma, bofonchia qualcosa, come vergognandosi, e si rinchiude in bagno.

Il rapporto tra i due si incrina. Luigi non riesce ad essere affettuoso, ma pretende i rapporti sessuali. Lia si rifiuta. Lui le ricorda i doveri coniugali.

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Gelosia

Un giorno a pranzo, in un momento di calma, Lia, preso coraggio, si rivolge al marito: “Forse, è il caso di separarci”. Luigi non se lo aspetta, e risponde di getto, sentendosi mancare: “Ci siamo sposati per formare una famiglia...”. Sospensione... silenzio. Lia, col cuore fattosi piccolo piccolo, sussurra “Io mi sono sposata per amore”. Luigi, toccato nel profondo, non risponde. La risposta della moglie lo mette in stato di confusione. A livello inconscio sente, in qualche modo, il suo comportamento sbagliato. Ma, presto il tarlo della gelosia prende il sopravvento, e pensa: “eccola la fedifraga! Vuole separarsi... per amore si è sposata, così, adesso, ha un altro amore...”. Il tarlo lavora, e gli incendia la mente.

Passa il tempo. La situazione tra i due si deteriora.

Capita, un giorno, che Francesco e Lia si incontrano per caso, vicino allo studio. Francesco le chiede “Non ti ho più visto allo studio! Devi essere molto impegnata. Vieni, prendiamo un tè insieme, così mi racconti”. Sorseggiando il tè Lia ha un volto teso e triste. “Ma che succede, hai dei problemi?” - chiede Francesco. Lia tace, tace un momento, poi si confida. Mentre lei parla Francesco le stringe le mani per consolarla, come un amico sincero. In quel momento Luigi passa davanti al bar e vede la scena. Il dubbio che gli tormenta l’anima diventa in lui una certezza. Non reagisce nell’immediato, è rigido, una volontà determinata prefigura il suo comportamento a venire.

Porta Mauro, suo figlio, dalla nonna, e aspetta la moglie a casa. Quando Lia rientra, Luigi la afferra per un braccio, la scaraventa a terra, e giù botte, calci, insulti, in preda a un’ira furibonda. Lia si copre, si rannicchia; poi con un gemito scivola lunga sul pavimento. La vista di sua moglie inanime, pallida, stesa a terra come fosse senza vita, fa tornare in sé Luigi.

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Uomini violenti

Si prende la testa tra le mani dicendo “Dio! Che ho fatto! No, non sono io”. Poi si china sulla moglie e la chiama “Lia, Lia, apri gli occhi! Oddio, cosa ho fatto!”.

Capisce che la moglie è grave, la prende in braccio, esce, la adagia sul sedile posteriore e di volata la porta al pronto soccorso. Codice Rosso, sentenziano i medici. Luigi rimane fuori. É imbambolato, sconvolto per la sua reazione, distrutto per il suo comportamento, resta così, non sa per quanto tempo. Alfine esce un medico: “Sua moglie ha avuto un infarto. Ora è in sala operatoria. La situazione è grave”. Passa un tempo infinito, un tempo senza tempo.

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Ofelia di John Everett Millais
Tate Gallery, London

Nella mente di Luigi si affastellano confusi i pensieri. Vivido, tra gli altri, gli si affaccia il pensiero di quando ebbe la certezza della superiorità del maschio rispetto alle femmine. Così, come i suoi genitori e la società gli avevano inculcato, quando sul vocabolario ha letto, alla voce Uomo, “Mammifero superiore, scintilla del divino, fatto a immagine e somiglianza di Dio”. E alla voce Donna “Domina, femmina dell’uomo”.

La mente di Luigi finalmente si rischiara. Capisce il grande inganno nei confronti d’esser donna, capisce il valore di una creatura che ha il soffio del divino, straordinario e bellissimo come sua moglie.

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Pentimento

Si prende la testa tra le mani, pensa all’ineluttabile. Prendono forma nella sua mente immagini conseguenti alla sua violenza: sua moglie morta, lui in galera, il figlio abbandonato, senza genitori, con l’onta di un padre omicida della madre di suo figlio.

Quanto tempo passa nel dolore, nella contrizione? Non sa. Alfine un medico lo chiama: “Sua moglie ha superato l’operazione, ora è in sala di rianimazione, ma non possiamo fare previsioni per il momento”. Luigi non reagisce, come un automa si porta nella cappelletta dell’ospedale, e senza rendersene conto comincia a pregare, poi si porta nei pressi della sala di rianimazione, in attesa. Qui si addormenta. Lo svegliano le voci dei medici, Luigi li guarda interrogativo: “Sua moglie ha superato il momento critico” dice il medico, rivolgendosi a lui in modo severo.

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Pentimento

L’emozione assale Luigi, gli sale alla gola, poi alla testa, prorompendo in lacrime di catartica liberazione.

Mentre Luigi si va riprendendo dall’emozione, compaiono di fronte a lui due carabinieri.

Denunciato dall’ospedale, si farà quattro anni di reclusione espiatoria, ridotti a due per buona condotta.

Lia tornerà a vivere ma non perdonerà Luigi.
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25 novembre 2017
Slogan della manifestazione
 

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