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Europa 2007

Unione Europa : Mercato Comune o Stati Uniti d’Europa. La politica deve decidersi.

Sballottata tra stati membri che vorrebbero farne un’unica nazione e altri che non intendono rinunciare alla loro sovranità, la UE è oggi in un limbo da cui deve decidersi ad uscire.
domenica 18 marzo 2012 di Pietro Rasulo

Argomenti: Attualità
Argomenti: Opinioni, riflessioni
Argomenti: Politica


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Dal sito ufficiale dell’ Unione Europea attingiamo le principali notizie storiche che ci aiuteranno a formulare alcune considerazioni e a fornire delle indicazioni essenziali per dare vita ad una Europa unita degna di questo nome.

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Comunità europea del carbone e dell’acciaio

Nel 1945, alla fine della seconda guerra mondiale, allo scopo di mettere fine alle frequenti guerre tra paesi vicini, alcuni paesi europei cominciarono a ragionare su una ipotesi di Unione Europea. Negli anni Cinquanta si diede vita alla Comunità europea del carbone e dell’acciaio; i sei membri fondatori furono il Belgio, la Francia, la Germania, l’Italia, il Lussemburgo e i Paesi Bassi.

Successivamente nel 1957, il trattato di Roma istituì la Comunità Economica Europea (CEE), o ‘Mercato comune’.

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Europa CEE

Nel 1973 con l’adesione della Danimarca, dell’Irlanda e del Regno il numero degli Stati membri dell’Unione Europea salì a nove. dell’Unione Europea .

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Allargamento 1973

Nel 1981 la Grecia diventò il decimo Stato membro, nel 1986 aderirono il Portogallo e la Spagna.. Sempre nel 1986 venne firmato l’Atto unico europeo, che pose le basi per un ampio programma di sei anni finalizzato a risolvere i problemi che ancora ostacolavano la fluidità degli scambi tra gli Stati membri dell’UE e si creò così il ‘Mercato unico’.

Il 9 novembre 1989, venne abbattuto il muro di Berlino e, per la prima volta dopo 28 anni, si aprirono le frontiere tra Germania Est e Germania Ovest, che sarebbero presto diventate un solo paese.

Il crollo del comunismo nell’Europa centrale ed orientale determinò un avvicinamento dei cittadini europei. Nel 1993 venne completato il mercato unico. Fu infatti stabilita la libera circolazione di beni, servizi, persone e capitali. Gli anni Novanta furono inoltre il decennio di due importanti trattati: il trattato di Maastricht sull’Unione europea (1993) e il trattato di Amsterdam (1999). I cittadini europei si preoccuparono di come proteggere l’ambiente e di come i paesi europei avrebbero potuto collaborare in materia di difesa e sicurezza.

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Europa 2004

Nel 1995 aderirono alla UE tre nuovi Stati membri: Austria, Finlandia e Svezia. Una piccola località del Lussemburgo diede il nome agli accordi di ‘Schengen’ che, gradualmente, consentirono ai cittadini di viaggiare liberamente senza controllo dei passaporti alle frontiere. Milioni di giovani studiarono all’estero con il sostegno finanziario della UE. Venne semplificata anche la comunicazione, in quanto sempre più cittadini utilizzarono il telefono cellulare ed Internet. Nel 2001 l’euro diventò la nuova moneta di molti europei .

Nel 2004 aderirono ben 10 nuovi Stati membri: Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Slovacchia, Slovenia.

Nel 2007 aderirono anche la Romania e la Bulgaria.

Fin qui la storia; ora veniamo alle considerazioni per arrivare poi a delle semplici proposte che evitino i numerosi balletti e le continue e spesso inutili riunioni come quelle che si sono susseguite in seguito ai problemi economici della Grecia e al suo “salvataggio si o salvataggio no”.

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Il Parlamento Europeo di Strasburgo

Le considerazioni: possibile che quando i politici, sia quelli nostrani che quelli europei, devono proporre soluzioni fanno di tutto per rinviarle allo scopo di non assumersi la responsabilità di decidere, o peggio ancora allo scopo di non scontentare i principali stati membri?

Eppure abbiamo un parlamento europeo, un governo europeo, rappresentato dalla Commissione, ed una banca centrale. Cosa aspettano tutti questi organismi ad imboccare molto più decisamente la strada di una nuova e più vera Unione Europea? Molte delle colpe sono da attribuire ad alcuni stati membri: lasciando perdere l’Inghilterra che, a mio parere andrebbe ignorata, la Germania e la Francia non brillano certo per concretezza e coerenza di decisioni.

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BCE, La banca centrale europea di Francoforte

Per maggiore chiarezza diciamo: le due nazioni citate non hanno nessuna colpa; sono i due politici che le guidano: Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, in particolar modo la prima, che hanno dimostrato di essere dei leader di basso livello e con nessuna visione sul futuro dell’Europa. Questa signora se paragonata a Willy Brandt o a Helmut Khol, non solo non ci fa una bella figura ma diciamo molto più semplicemente che di “Statista” non ha proprio niente.

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La Commissione Europea a Bruxelles

Detto questo, io che, come è noto, non ho nessuna esperienza politica ma solo una esperienza manageriale in diverse aziende ho imparato che quando ci sono grandi problemi da risolvere questi vanno spezzettati in piccoli problemi più semplici e per questi vanno cercate delle soluzioni su cui far convergere il maggior numero delle persone ragionevoli.

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Angela Merkel e Nicolas Sarkozy

Allora cominciamo senza partire dai massimi sistemi: una Unione Europea che si rispetti deve apparire tale agli occhi del mondo e questo si fa con tre semplici interventi e nulla di più. Questi tre interventi andavano fatti già da tempo infatti non è ammissibile che siano passati più di 50 anni e non si sia concluso ancora niente. Allora, in breve, i tre interventi dovrebbero essere:

- 1. Far nascere un vero e unico Ministero degli Esteri della Unione Europea, il Ministro degli Esteri designato dovrebbe avere la responsabilità di parlare al mondo a nome dell’Europa intera e prendere di volta in volta decisioni che tutelino tutte le nazioni che hanno aderito all’unione senza che nessuno degli stati membri possa mettere il becco.

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Catherine Ashton, Baroness Ashton of Upholland

Quindi molto ma molto distante dallo pseudo ministero attuale che viene sistematicamente ignorato da Francia e Germania e, nei momenti cruciali, anche dagli altri stati membri che non hanno nessuna remora a procedere in ordine sparso ciascuno con idee e approcci diversi. Questo provvedimento dovrebbe presupporre la chiusura di fatto dei ministeri degli esteri dei singoli stati membri.

- 2. Formare subito un unico esercito molto più snello e più avanzato tecnologicamente, con una organizzazione che preveda comunque una dislocazione funzionale dei vari reparti nei singoli stati dell’unione. Questo provvedimento darebbe il segnale più forte ed inequivocabile che l’Europa è una. Fra l’altro con i soldi che si risparmierebbero con questa operazione si potrebbero avviare delle politiche di sviluppo davvero notevoli privilegiando interventi volti ad eliminare la forte disoccupazione presente in Europa.

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Eseercito europeo

- 3. Ultimo intervento immediato dovrebbe essere la costituzione di un unico Ministero Economico e Finanziario dell’Unione Europea. Il titolare di questo dicastero oltre ad occuparsi in maniera seria univoca e non frammentaria della politica monetaria dovrebbe promuovere iniziative di sviluppo per l’intera area europea considerando tutte le sinergie che possono scaturire dai punti di forza che ciascuno stato membro è in grado di esprimere.
Va da se che, anche in questo caso, i ministeri economici dei vari paesi andrebbero chiusi.

Queste tre iniziative, pur non essendo esaustive, sarebbero le uniche che farebbero finalmente apparire questa Europa come un unico soggetto. La sua compattezza e la sua unità sarebbe subito palese agli occhi di tutti i paesi del mondo.

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Palazzo delle Finanze

Gli stessi Stati Uniti d’America, la Cina, l’India e il Giappone si renderebbero finalmente conto dell’esistenza di una Europa forte ed autorevole. Altra alternativa non esiste: il mercato unico e la moneta unica sono solo due trovate deboli e inconsistenti.

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GOVERNO TECNICO secondo Francesco Dotti
Secondo Francesco Dotti

Ma per realizzare queste tre semplici iniziative ci vorrebbe forse un “Governo Tecnico” anche a livello europeo? Alla luce della esperienza Italiana dove per anni si sono fatte solo chiacchiere mi sa tanto che, se si vuole porre fine ai numerosi tira e molla fra gli stati europei, un bel Governo tecnico ci vorrebbe proprio.

Qualcuno allora potrebbe domandare: ma come è possibile che, non solo la politica Italiana, ma anche quella europea siano state un fallimento? Penso che la risposta si possa ottenere guardando, in maniera asettica e non pregiudiziale, i risultati ottenuti dopo 50 anni di politica italiana ed altrettanti di politica europea.

 

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