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RITORNO A CUBA


lunedì 1 giugno 2009 di Arturo Capasso

Argomenti: Ricordi


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Conversazione con Pietro Fabbricatore

L’anno scorso Pietro ed io stavamo progettando un viaggio nel Senegal, alla ricerca dei luoghi da dove partivano milioni di schiavi neri. Avremmo voluito visitare la costa che dal Ghana, attraverso Sierra Leone, Guinea, Costa d’Avorio, porta al Senegal, ma purtroppo ebbi la visita di un “ospite inatteso” che mi costrinse a restare a casa o in ospedale. E così da esploratore divenni esplorato.

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L’inervistato
Pietro Fabbricatore

Il mio amico Pietro si organizzò diversamente e raggiunse proprio le sponde dove arrivavano gli schiavi. E’ andato a Cuba.Quando è tornato ho voluto sapere tutto quello che aveva fatto e le sue impressioni, soprattutto alla luce di un viaggio precedente.

-Perché sei tornato a Cuba ?-E’ una bella meta di vacanze.,

-Dopo quanti anni ?-La prima volta ci andai nel 1993, poi nel 1996 e nel 2003..

-Come ci sei arrivato ?-Con l’aereo in partenza da Roma., con un volo low cost al prezzo di 750 euro andata e ritorno.

-Quante ore è durata la traversata e quanti passeggeri c’erano a bordo ?

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L’intervistatore
Arturo Capasso

- Il viaggio all’andata è durato 14 ore, per via dello scalo intermedio all’Avana, mentre il ritorno da Santiago, mia meta, è durato circa 10 ore. All’andata l’aereo era pieno al 70 per cento, mentre al ritorno era quasi completo. La composizione di passeggeri era molto varia, nuclei familiari, singles maschi e femmine, italiani, cubani e qualche straniero europeo.

-Hai avuto modo di parlare con qualche passeggero ?-C’era un italiano dell’Aquila, con mogli cubana e due figli, che aveva colto l’occasione offertagli dal terremoto,per soggiornare tre mesi presso i suoi parenti cubani. Come è noto, in questi tempi i matrimoni italo-cubani sono molto numerosi, anche se talvolta di esito negativo.

-Giunto a Santiago, dove hai trovato alloggio ?-In un villaggio turistico con la formula “tutto incluso”. Stanze grandi a due letti. Standard qualitativo, a mio giudizio, ottimo. Colazione, pranzo e cena, bibite e cocktails a volontà, anche fuori dei pasti, ad un prezzo abbordabile.

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-Come hai trascorso il soggiorno nel villaggio ?-Per lo più riposavo e facevo i bagni o nel mare o in piscina. Spesso andavo a Santiago a visitare musei e ascoltare orchestrine, molto diffuse, perché Santiago viene definita la “città della musica”.

-Dal primo viaggio a quello recente hai notato un cambiamento nella vita di ogni giorno? Secondo te il livello di vita sta migliorando ?-Nel ’93 Cuba versava in grande miseria, perché con il crollo dell’Unione Sovietica vennero a mancarle le sovvenzioni. Il governo cubano aprì le porte al turismo di massa e furono costruiti alberghi e strutture di accoglienza.Il flusso di danaro proveniente da queste attività hanno migliorato molto l’aspetto degli aeroporti, le organizzazioni statali, le auto governative, e tutto ciò che è di stato. Per la popolazione posso dire di aver registrato solo modesti miglioramenti, eccetto per tutti quelli che in qualche modo hanno a che fare con il turismo straniero. All’interno e nelle campagne la situazione sembrerebbe invariata. Devo anche dire che ho visto dei cubani visibilmente ricchi.Aggiungo anche che prima gli alberghi ed i negozi per stranieri erano proibiti o inaccessibili ai cubani, mentre ora non lo sono più.

-Qualche sera fa, la BBC ha trasmesso un ampio reportage da Cuba dedicato al sistema sanitario. E’ il fiore all’occhiello di quel paese. Affluiscono pazienti da tutta l’america latina per farsi curare ed operare gratuitamente. Ogni giorno si fanno ben 300 operazioni di cataratte. Hai notato qualcosa su questo fenomeno ?-Su questo non sono molto informato, ma so che l’assistenza medica, in tutte le specialità (denti, occhi, e tutto il resto) è gratuita. Questo fatto aiuta senz’altro la popolazione a vivere meglio, e non è una cosa da poco. So anche, perché mi è stato riferito, di qualche insuccesso; ma ciò avviene dovunque nel mondo.Si noti che anche l’istruzione è gratuita e parte del cibo (tramite tesseramento).

-Hai accennato prima alle comitive di Canadesi. Come mai c’è questo movimento ?-I Canadesi sono il gruppo più folto di visitatori a Cuba. Essi sono privilegiati dalla geografia, perchè trovandosi sullo stesso fuso orario, possono giungere in sole tre o quattro ore alla meta, e sono avvantaggiati per il cambio favorevole.In Canadà le agenzie offrono una grande varietà di soggiorni a Cuba a prezzi stracciati, anche a volte di pochi giorni.

-Ultima domanda: a Cuba negli anni passati c’era lo stesso sistema di venire in occidente per tutte quelle donne desiderose di una nuova vita, come era costume nell’ex blocco dei paesi dell’Est Europeo. Adoperavano l’uomo occidentale come mezzo per scegliere la libertà. Molto spesso questa valigia diplomatica, quando la si andava ad aprire, si dimostrava un fallimento, ma ormai lo scopo era stato raggiunto. Adesso le cose sono cambiate ? Una Cubana può venire liberamente in occidente, o ha bisogno sempre dello stesso espediente ?

- Nessun Cubano può liberamente prendersi un volo ed andarsene a fare una gita all’estero. C’è bisogno di una lettera di invito da parte di uno straniero. Questo comporta spese e tasse. In caso di matrimonio ed espatrio bisogna risarcire il governo di tutte le spese che ha sostenuto per l’istruzione ed il mantenimento di questo cittadino. Non conosco l’importo esatto di tali spese.