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IL RISCATTO DI BILLY ELLIOT

Teatro Sistina dal 13 aprile al 30 aprile
lunedì 17 aprile 2023 di Patrizia Cantatore

Argomenti: Musical


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Torna al Teatro Sistina la nuova edizione del Musical di successo firmato Massimo Romeo Piparo e prodotto da PeepArrow Entertainment, “Billy Elliot”.

Tratto dall’omonimo film del 2000 scritto da Lee Hall e diretto da Stephen Daldry, ispirato alla vera storia del ballerino Philip Mosley, l’adattamento teatrale dello stesso regista è del 2005 con le straordinarie musiche di Elton John al Teatro West End (Victoria Palace Theatre, Londra) e sin da subito riscosse grande successo a Londra, nominato per nove Laurence Olivier Awards (ne ha vinti quattro) è considerato a tutt’oggi il miglior musical inglese. L’incredibile successo lo ha fatto approdare in molti altri paesi del mondo, anche in Australia (2007) e a Broadway (2008). A New York, vinse dieci Tony Awards e dieci Drama Desk Awards, moltissimi altri premi anche in Australia e altre parti del mondo.

La versione italiana firmata dallo stesso Piparo semmai grazie ai testi cala nella realtà del nostro paese una storia dal respiro universale che potrà bissare il successo che già nel 2015 era stato straordinario.

Ambientato nel 1984 nella cittadina di Easington nell’East Riding of Yorkshire, è la storia di un sogno che pian piano si fa strada in un ragazzino di periferia che vive con il padre Jackie (in questa versione del musical Giulio Scarpati) e il fratello, entrambi minatori, e sua nonna, unica figura femminile (la madre è morta).

La storia del ragazzo e della sua passione per la danza si sviluppa per caso, spinto dal padre a frequentare la palestra di pugilato, Billy lo fa con malavoglia e un giorno scopre che nella stessa palestra si tengono lezioni di danza tenute da Mrs Wilkinson, (Rossella Brescia), la maestra di danza che scoprirà il suo grande talento. Sullo sfondo di questa trasformazione interiore verso l’arte tersicorea del ragazzino, il musical racconta le lotte dei minatori contro il programma di riforma di Margareth Thatcher che prevedeva la chiusura di venti miniere, il clima avvelenato del sindacato, le violenze della polizia e degli operai che violavano lo sciopero, da parte degli altri. Una situazione che si protrasse per circa un anno ed è in questa condizione che il padre del ragazzo scopre che la danza per Billy è il suo modo privilegiato di esprimersi. Come ha dichiarato Scarpati, il ruolo di Jackie Elliot è complesso, perché nel corso della storia dovrà trasformare il suo atteggiamento di chiusura, i suoi pregiudizi verso uno sport che considera per “femminucce” e riconoscere il talento e i desideri di suo figlio. Cambiare, in questo caso, per lui ha un doppio valore psicologico, significa riconoscere che il mondo sta cambiando malgrado le sue convinzioni, perciò anche ciò che lui sta difendendo è un mondo ormai destinato dalla storia alla sconfitta.
Vivere la situazione precaria sul lavoro, trovarsi davanti alla forza con la quale suo figlio si esprime con la danza farà la differenza, Jackie deciderà di non mettere più la testa sotto la sabbia e di fare di tutto per aiutare il ragazzo che rivendicherà: “Io non voglio una qualunque adolescenza. Io voglio diventare un ballerino!”

Anche il ruolo della maestra di danza che scommette sul talento di Billy è un ruolo fondamentale, Rossella Brescia rivela una profonda credibilità ed emozione nell’interpretarla, una veste che sembra esserle stata cucita addosso e nella quale crede fermamente.

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A.Loconsole. R. Colanera

Le coreografie di Roberto Croce sono ben strutturate e si mescolano con perizia ai quadri narrativi, restituendoci lo sfondo storico in tutta la sua crudezza e contraddizione; le canzoni di Elton John suonate dal vivo dall’Orchestra diretta dal Maestro Emanuele Friello, restituiscono un capolavoro che è un esempio di coraggio, volontà, leggerezza, caratteristiche che potrebbero aiutarci ad affrontare anche questo strano repentino cambiamento che sta caratterizzando il terzo decennio degli anni duemila.

Questa storia ha infatti, temi ed istanze coincidenti anche nei nostri tempi, la dimostrazione che il coraggio di seguire i propri talenti, impegnarsi per raggiungere il proprio modo anche “visionario” di vivere sono i veri cambiamenti sui quali avvengono le trasformazioni della società. Si alternano nel ruolo di Billy Elliot tre giovani talenti che hanno iniziato fin da piccolissimi a dedicarsi con passione e impegno allo studio delle arti performative, dal canto alla danza: Andrea Loconsole, nato a Taranto nel 2010, il quattordicenne Emiliano Fiasco e il romano Bryan Pedata, classe 2010.

Il cast è di oltre 30 artisti, Cristina Noci nel ruolo della nonna di Billy, Nico Colucci in quello del fratello Tony e Sara Polvara in quello della mamma. Jacopo Pelliccia è George, il maestro di pugilato, Pasquale Delli Paoli, il pianista Mr. Braithwaite, Sebastiano Vinci e Fabrizia Scaccia, i sindacalisti Big Dave e Lesley, Giulia Carosi, Debbie, Sergio Giacomelli, Billy adulto, ruolo che ha già interpretato nella versione originale a Londra.

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A.

Per il ruolo di Michael, l’amico di Billy, ancora un trio di talenti emergenti: Riccardo Colanera, Tommaso Massa e Francesco Perlamagna. Con loro anche le bambine dell’Accademia Il Sistina che in tutù d’ordinanza interpreteranno le giovani ballerine allieve della maestra Mrs. Wilkinson.

Le scenografie che scivolano sul palco integrando ambienti e trasformandoli insieme alla narrazione, sono di Teresa Caruso, i costumi di Cecilia Betona, le luci di Daniele Ceprani e il suono di Stefano Gorini.

Dopo il Teatro Sistina, fino al prossimo 30 aprile, lo spettacolo andrà in scena in alcune città italiane.

Uno spettacolo che commuove, fa riflettere ed entusiasma un pubblico di tutte le età, che nasce anche da un progetto di Scuola del Teatro Sistina e mette in campo le migliori energie da esportare in tutti i teatri italiani per far conoscere un vero capolavoro.

 

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