https://www.traditionrolex.com/30 Edifici inutilizzati a Napoli-Scena Illustrata WEB

INFORMAZIONE
CULTURALE
Dicembre 2024



HOME PAGE

ARCHIVI RIVISTA

Articoli on-line 8340
Articoli visitati
7899922
Connessi 33

INDICE GENERALE
INDICE MENSILE
RUBRICHE
PASSATO E PRESENTE
EVENTI
ITINERARI E VIAGGI
AVVOCATO AMICO
COSTUME E SOCIETA’
QUADRIFOGLIO
TERZA PAGINA
LETTURE CONSIGLIATE
CULTURA
SCIENZA E DINTORNI
FILATELIA
ARTE E NATURA
COMUNICATI STAMPA
MUSICA E SPETTACOLO
SPORT
ATTUALITA’
SALUTE
LIBRI RECENSITI
AUTORI
Argomenti

Monitorare l'attività del sito RSS 2.0
SITI AMICI

a cura di
Silvana Carletti (Dir.Resp.)
Carlo Vallauri
Giovanna D'Arbitrio
Odino Grubessi
Luciano De Vita (Editore)
On line copyright
2005-2018 by LDVRoma

Ultimo aggiornamento
5 dicembre 2024   e  



Sito realizzato con il sistema
di pubblicazione Spip
sotto licenza GPL

Edifici inutilizzati a Napoli


mercoledì 10 agosto 2022 di Achille della Ragione

Argomenti: Attualità


Segnala l'articolo ad un amico

Edifici abbandonati, barboni disperati

A Napoli esistono infiniti edifici pubblici di grandi dimensioni che, se restaurati, sarebbero in grado di ospitare decine di migliaia di persone.

Possiamo citare l’ex manicomio Leonardo Bianchi, sito sulla salita di Poggioreale e composto da 19 palazzoni o l’ex base Nato di Bagnoli di eguali proporzioni, oppure l’ex riformatorio di salita Pontecorvo o l’ex manicomio giudiziario di S. Efremo Nuovo, entrambi da tempo parzialmente occupati da gruppi di estrema sinistra.

Ma lo scandalo che grida vendetta e che vogliamo segnalare ai nostri lettori è costituito dal convento di S. Monica, sito all’inizio del Cavone, composto da centinaia di stanze perfettamente arredate, mentre le monache che lo abitano sono meno di dieci.

Basterebbero pochi soldi, attingendo ad appositi fondi europei e si potrebbe dare una sistemazione dignitosa a decine di migliaia di barboni o di immigrati, più o meno clandestini.

Come potremo continuare a dormire beati nei nostri letti con il pensiero che tanti nostri simili, solo più sfortunati di noi, devono arrangiarsi, avendo come tetto il cielo e come giaciglio la pubblica strada. Achille della Ragione

 

https://www.traditionrolex.com/30https://www.traditionrolex.com/30