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Il genio di Napoli nell’arrangiarsi

Scugnizzo verace

Ciao, amico mio carissmo
lunedì 29 ottobre 2007 di Arturo Capasso



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Un ictus - improvviso e maligno come sempre - e il mio caro amico Ciro se ne è andato.

E’ tornato, lo hanno portato, per l’ultima notte a casa sua, vicino alla sua Maria e alla sua Lilli, la moglie e la figlia che gli hanno voluto sempre bene e che non riuscivano a capire perché ad un certo momento aveva deciso di lasciare e di andare a vivere da un’altra parte.

A pensarci bene, aveva due vite parallele: quella che si era formato negli anni giovanili e l’altra che le vicende della vita gli avevano dato, o che si era cerc ato. Ma lui amava le donne che aveva lasciate e, quando ne parlava, i suoi occhi si rigavano di commozione.

Anche la sua attivitè si era svolta su due piani. Aveva il bernoccolo di "costruire" borse ed aveva lasciato la sicura attività di vetrinista molto richiesto con quella incerta del piccolo produttore.

Venne da me un pomeriggio e, passeggiando, mi disse di avere quel progetto. Conoscevo bene il suo estro e le sue capacità, non esitai ad incoraggiarlo e ad imprimere una svolta alla sua vita. Dopo qualche anno la crisalide si era trasformata in una bella farfalla. Ciro creò dal nulla una efficiente fabbrichetta, m’invitò a visitarla e il suo orgoglio nel mostrare la sua creatura fu grandissimo. Non sapeva più cosa regalarmi, a momenti mi portavo a casa tutti gli esemplari della sua produzione.

Gli affari andavano bene, mi confessò che riusciva a tenere in piedi la baracca solo grazie ad una linea segreta, quella del falso. Era orgoglioso quando "azzeccava" a copiare un modello appena uscito. Aveva nel suo repertorio numerose griffe, il giro di affari si allargava sempre più. Mi raccontò che i suoi migliori clienti erano le signore dell’alta borghesia che vendono nei salotti buoni e molti negozi che vendono gli originali. Ormai passava da me solo per pochi minuti, alla guida dell’ultimo modello della Mercedes.

Ora se ne è andato. Ciao, Ciro, amico mio carissimo, perenne verace scugnizzo napoletano.

 

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