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TRA BUSINESS E SPIRITUALITA’

Pljevlja, una cittadina del Montenegro
venerdì 1 gennaio 2010 di Savino De Rosa

Argomenti: Luoghi, viaggi
Argomenti: Ricordi


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In figura la Moschea Husein Pasa

Ho vissuto la mia vita lavorativa in aziende multinazionali, in contatto con managers di cultura dell’Europa occidentale e confrontandomi con loro su temi aziendali, economici e di sviluppo. La proficua opportunità di dialogare su culture, usanze e tradizioni dei nostri paesi mi ha permesso di acquisire una visione più ampia degli aspetti socio-economici ad essi connessi e in particolare mi ha reso più consapevole del positivo influsso esercitato dall’unione europea sullo sviluppo della nostra economia, nonostante la crisi mondiale in atto.

Agli inizi del nuovo millennio, ho lasciato le multinazionali ed ho iniziato un’interessante esperienza di consulente industriale, in un gruppo internazionale, facente capo all’EBRD, che è la banca Inglese che si occupa di gestire fondi governativi Europei, per la ricostruzione e lo sviluppo delle aziende dell’Europa dell’EST e dell’ASIA. L’ obiettivo è quello di stimolare lo sviluppo delle aziende locali, privatizzate, con l’applicazione di metodologie atte al confronto graduale con le economie di mercato.

Ho visitato aziende nell’area dei Balcani, Serbia, Montenegro e Kosovo, in un periodo ancora abbastanza delicato, dopo l’intervento della NATO nella regione, la scissione del Montenegro dalla Serbia e l’autonomia del Kosovo. Posso affermare che nella relazione con le persone, ho apprezzato la loro apertura verso l’Europa occidentale e la volontà di costruire una capacità industriale evoluta e la loro ammirazione per l’Italia, un modello di cultura e di eleganza.

Mi voglio soffermare sull’ultima esperienza, ancora in corso, in Montenegro, perché lì mi sono sentito quasi a casa. La vicinanza alla costa italiana, i paesaggi marini incantevoli ed ancora incontaminati, il ricordo della regina Elena di Savoia, montenegrina di Cetinje, allora capitale del Montenegro, la gente semplice e cordiale, la natura rigogliosa, tra laghi, fiumi e montagne, dove si possono gustare cibi genuini, mi hanno dato tranquillità e voglia di conoscere e capire questa realtà ancora da esplorare.

Il progetto che sto seguendo si svolge in un’azienda di prodotti da forno di nome Zitoprodukt, nella lingua locale “spiga”, che dà l’idea della genuinità del prodotto. E’ una piccola azienda, ma importante per l’economia locale, con programmi di sviluppo interessanti e con una direzione lungimirante, un’azienda che all’attività di produzione ha affiancato una catena di supermercati e negozi, dove commercializzare i propri prodotti e altro.

L’azienda è situata a Pljevlja, a Nord-Est del Montenegro, ai confini della Serbia e della Bosnia. Lasciando la capitale Podgorica, il viaggio si rivela particolarmente eccitante. La strada corre lungo il fiume Moracia, che sfocia a Sud nel grande lago di Scutari, tra Montenegro ed Albania. La zona è circondata da picchi montuosi che ti sovrastano e gole profonde, lungo il fiume, scavate nei millenni dalla erosione delle acque.

Più a Nord si lascia alle spalle la Moracia dove inizia a scorrere il tumultuoso fiume Tara, con le sue rapide che attirano gli appassionati del rafting, in gare mozzafiato per i cultori di sport estremi. Lungo il Tara si può ammirare un canyon che è il più profondo in Europa ed è secondo solo al gran canyon in Colorado. Il Tara, dopo aver attraversato il Montenegro, in Bosnia si unisce alla Drina (fiume che ha ispirato il famoso best seller “il ponte sulla Drina”, che tante emozioni ha suscitato nei lettori) per poi finire nel Danubio.

Appare Pljevlja, in una pittoresca vallata tra i fiumi Cehotine e Brznica e qui in Pljevlja, nel cuore dei Balcani, si trova la più bella comunione tra spirito Islamico e Cristiano, in tutti i sensi. Qui il 20% circa degli abitanti è di religione musulmana e convive in pace ed armonia. Due monumenti, rappresentativi della storia e dell’architettura del posto, sono il simbolo della perenne tolleranza della città: Il Monastero della Santa Trinità, di culto ortodosso, eretto nel 1537, e la Moschea Husein - Pasa.

Il monastero è molto conosciuto per le sue scritture sacre e per i numerosi testi scritti lì. La moschea è un capolavoro dell’architettura orientale, fondata nel 1569, preserva meravigliose scritture. Altre tre moschee sono nella città.

Con l’amico Miloje, proprietario di Zitoprodukt, ho avuto modo di visitare il monastero, la chiesa ed il museo che contiene (oltre agli scritti antichi) icone meravigliose, intarsi in legno ed avorio, paramenti religiosi e fantastici oggetti sacri in oro ed argento adornati di pietre preziose. Ci ha ricevuto l’Archimandrita Leonid, terzo nella gerarchia della chiesa ortodossa serba, della quale il monastero fa parte e che fa capo al Patriarca che risiede a Belgrado. Dopo la visita ci è stata offerta una cena con cibi semplici privi di carne, per l’osservanza del periodo prenatalizio che va dal 27 Novembre al 7 Gennaio, giorno del Natale ortodosso. Semplicità, calore e cordialità mi hanno particolarmente colpito.

Il tocco finale ed inaspettato, tuttavia, è stata la visita alla stele commemorativa del contributo dei nostri partigiani in terra Iugoslava durante l’ultima guerra, inaugurata nel 1983 personalmente dal nostro Presidente della Repubblica, all’epoca Sandro Pertini. Sulla lapide si legge: “Il 2 Dicembre 1946 fu costituita a Pljevlja la divisione partigiana Italiana Garibaldi che combatté nel quadro dell’esercito popolare di liberazione della Jugoslavia. I partigiani garibaldini hanno dato un contributo notevole alla lotta per la libertà e per l’amicizia fra i popoli della Jugoslavia e dell’Italia” (Associazione combattenti del Montenegro. 24-09-1983).

In Pljevlja, nel Nord del Montenegro, tra le acque limpide e tumultuose del Tara, quell’edificante rispetto tra Cristiani e Musulmani e la vicinanza storica stessa con la gente del Montenegro hanno avuto su di me un effetto così positivo da farmi sentire migliore come essere umano.